Invitro è una stagione teatrale on demand: sette spettacoli messi in scena da sette teatrie ripresi appositamente per la piattaforma www.invitro.coop, disponibili on line e fruibili attraverso computer, smartphone e tablet. Gli utenti scelgono se acquistare gli accessi per una singola opera teatrale oppure l’abbonamento a tutti gli spettacoli on line per la durata di una stagione. Ai primi sei mesi dell’esperimento di Invitro.coop, se ne sono aggiunti altri sei, portando la fine del progetto al 31 marzo 2022.
A questo esperimento, che ha proprio lo scopo di promuovere gli spettacoli in digitale a prescindere dalla riapertura delle sale per arrivare alla creazione di una piattaforma permanente, hanno aderito i teatri milanesi Teatro dell’Elfo, Teatro del Buratto, MTM Manifatture Teatrali Milanesi, Teatro Menotti, Teatro della Cooperativa, Teatro Magro di Mantova e Industria Scenica di Vimodrone.
Con la riapertura dei teatri, Invitro.coop, potrà essere utilizzabile e presente per tutte quelle persone che non potranno andare a teatro per svariati motivi, ma potranno vivere l’emozione del teatro comodamente da casa, da ogni città o provincia italiana, avendo a portata di mano la connessione internet, anche in vacanza. Ogni singolo spettacolo trasmesso su Invitro.coop ha una durata dai 50 ai 70 minuti.
PRODUZIONE PER IL WEB
Un aspetto molto importante di questo progetto è la realizzazione tecnica, infatti la piattaforma Invitro si è avvalsa di un team di tecnici professionisti che hanno saputo cogliere e portare nella produzione video ogni minimo aspetto e dettaglio, di ogni singolo spettacolo.
La squadra tecnica, uguale per ogni spettacolo, ha visto impegnati 3 cameramen, 1 fonico, 1 regista audio-video. Le apparecchiature utilizzate per le riprese sono state: 5 telecamere (tra cui cui 3 in formato 4K e 1 Go-Pro, utilizzata per valorizzare momenti degli spettacoli normalmente nascosti all’occhio del pubblico in platea), 1 mixer audio-video per il montaggio “live”, 1 mixer audio dedicato in collegamento con la regia audio di sala, set radio-microfoni ad archetto e Lavalier. A questo sistema di riprese, in cui la collaborazione tra il regista dello spettacolo e la regia video in diretta è stata sempre molto stretta, si è aggiunta una fase di post produzione per l’ottimizzazione dei file per il web, oltre che per la realizzazione dei sottotitoli.
Perché Invitro ha fatto questa scelta tecnico-organizzativa?
Oltre a voler garantire un’uniformità qualitativa alle riprese degli spettacoli, dal punto di vista tecnico (spesso quello più oneroso per progetti di questo tipo), si è cercato di creare un rapporto il più possibile diretto tra gli attori e lo spettatore/osservatore.
Una particolare attenzione allo sguardo dello spettatore, per valorizzare i punti di vista diversi a seconda della posizione in platea; una forte attenzione ai movimenti in scena, per far sì che la telecamera “messa in onda” dalla regia, fosse sempre quella che favorisce al massimo possibile un coinvolgimento dello spettatore.
GLI SPETTACOLI
Teatro Menotti“Far finta di essere sani” di G. Gaber e S. Luporini
In collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
con Andrea Mirò, Enrico Ballardini e i Musica da Ripostiglio
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
adattamento e regia Emilio Russo
Sono passati quasi 50 anni, ma lo spettacolo del signor G è ancora terribilmente di attualità. Stupisce e rincuora il fatto che Gaber sia riuscito ad anticipare i tempi, a raccontare la realtà come pochi altri al mondo, ma – allo stesso tempo – di andare oltre.
Sul palcoscenico Andrea Mirò, artista eclettica come pochissimi altri in Italia e Enrico Ballardini, attore, musicista e cantautore. Le musiche sono arrangiate dalla travolgente band Musica da Ripostiglio, presente da anni sui palchi dei festival di jazz e sui palcoscenici teatrali di tutta Italia.
Luca Pirozzi, Musica da ripostiglio: Lo spettacolo è molto attuale perché si pone l’eterna domanda cosa è normale e cosa non lo è. Parla delle nevrosi che ognuno di noi ha quotidianamente. Siamo sani o siamo pazzi, chi lo sa?
Enrico Ballardini: Il teatro canzone di Gaber è incredibilmente attuale nonostante sia stato scritto negli anni 70.
Teatro del Buratto“Janis - Take Another Little Piece of My Heart”
Ideazione: Luca Cecchelli
Testo, video e regia: Davide del Grosso
Con Marta Mungo e Davide del Grosso
Take anotherlittlepiece of myheart è un viaggio alla scoperta di una delle più grandi figure del rock &roll, Janis Joplin, seguendo l’intuizione che a cinquant’anni dalla sua scomparsa possa essere un’interlocutrice straordinaria per le nuove generazioni.
Sulla scena un’attrice e un attore evocano, in un dialogo metateatrale, il mondo della Joplin attraverso articoli, pagine intime di diario, lettere e ovviamente musica.
Una little girl blue che, nel suo sapersi incamminare verso il futuro con incertezza e speranza, con rischio e desiderio, sembra l’avanguardia di ogni gioventù.
Davide del Grosso: Perché guardare Janis? Per il punto di vista particolare su Janis Joplin, sulla sua umanità dirompente e sofferente, sulla sua vita di adolescente in ricerca profondissima di sé e su quello che è riuscita a trovare.
Marta Mungo Janis – Take anotherpiece of myheart è un viaggio all’interno della sua fragilità e forza, soprattutto nella sua adolescenza.
Dove fragilità e forza si incontrano e danno vita a qualcosa di dirompente
Teatro della Cooperativa “Nome di Battaglia Lia”
MEDAGLIA COMMEMORATIVA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
testo e regia Renato Sarti
con Marta Marangoni, Rossana Mola, Renato Sarti
musiche originali Carlo Boccadoro
All’interno della grande pagina della Resistenza, il quartiere di Niguarda a Milano e le donne dei suoi cortili ebbero un ruolo particolare. Niguarda si liberò il 24 aprile 1945, con un giorno di anticipo sul resto d’Italia.
Nome di battaglia Lia nasce da un attento lavoro di ricerca e raccolta di testimonianze dirette del nostro recente passato: Renato Sarti costruisce un testo che, usando le parole di Lia e delle sue compagne di lotta, racconta degli eroismi anonimi delle donne, in una realtà quotidiana fatta di famiglie da accudire nella fame e nelle malattie, senza però dimenticare quelle “piccole cose” che in quegli anni bui rendevano più lieve la vita.
Renato Sarti: Raccontiamo la storia della Resistenza al femminile. È una testimonianza importante
Rossana Mola: Parla del ruolo delle donne durante la resistenza, ci aiuta anche a capire molte cose che succedono oggi, è uno spettacolo che ti porta nella storia
Marta Marangoni: È un racconto vivace della Niguarda di un tempo, dove le donne avevano un ruolo fondamentale e sono state veramente importanti per la nostra liberazione.
Le donne sono state finalmente riconosciute come protagoniste, affiancando i partigiani anche nei libri di storia.
MTM Manifatture Teatrali Milanesi “Cyrano sulla Luna”
di Luca Chieregato
regia Luca Chieregato, Pietro De Pascalis con Pietro De Pascalis
Abbiamo preso Cyrano, quello del naso, quello dell’apostrofo rosa tra le parole ti e amo, quello di Rossana, il poeta spadaccino, e l’abbiamo mandato sulla Luna. Lui ha sempre sognato di andarci, lassù. Ora che è morto da poco, le sue parole ancora sfiorano l’eco dell’aria... e finalmente è arrivato lì. Lei, la Luna, non lo riconosce e fa domande bambine: che cos’è il teatro? E la verità? Cos’è il vento? Hai amato davvero?
Cyrano ripercorre tutta la sua storia, naviga lieve nella memoria e ricorda, dimentica, rivive. In scena c’è solo lui, Cyrano; gli altri sono fantasmi, ombre, guizzi di luce. A fargli compagnia c’è una luce di Luna, una Terra azzurra immersa nel buio da spiare da lontano, e le sue parole.
Pietro De Pascalis: Una storia eterna, una storia sull’amore, sulle difficoltà che tutte le persone hanno di uscire da un copione scritto. Il non riuscire ad uscire da questo copione porta la sua vita alla sofferenza e alla non felicità.
C’è una parte di Cyrano, di Cristiano e di Rossana in ognuno di noi.
Teatro dell’Elfo“Mary, una sarta per Shakespeare”
scritto diretto e interpretato da Elena Russo Arman
Il testo è ambientato all’epoca di Elisabetta I d’Inghilterra. C’è grande attesa per il nuovo spettacolo di Sir William Shakespeare in scena al Globe, il famoso teatro di Londra. Il più grande interprete del teatro elisabettiano, Mr Goodwin, è appena entrato in scena tra le ovazioni del suo adorante pubblico. Dietro le quinte resta la sua sarta tuttofare, Mary, il cui sogno è interpretare la parte di Giulietta, che ormai conosce a memoria, pur sapendo che non lo potrà mai fare perché è una donna, e le donne non possono recitare.
Attraverso lo sguardo ironico e scanzonato di Mary, Elena Russo Arman offre agli spettatori un modo diverso di scoprire il gioco teatrale, i mestieri di chi sta “dietro le quinte”, la magia del palcoscenico. È un testimone privilegiato che, da un punto di osservazione particolare - un camerino ingombro di oggetti di scena - rievoca i più celebri successi del Bardo, le cui storie fanno sognare da secoli spettatori di tutto il mondo e di tutte le età.
Elena Russo Arman: Nello spettacolo osserviamo da vicino un personaggio che lavora in un teatro, in questo caso il Globe. Il sogno di Mary è fare l’attrice ma…
Ci ricorda che i diritti non vanno dati per scontati. Nel 1600 le donne non potevano recitare. È bene ricordarlo perché i diritti vanno difesi e riaffermati: in 5 minuti si può tornare indietro di 400 anni.
Teatro Magro“SN1604 | Corpo Celeste”
produzione Pantacon
regia Flavio Cortellazzi
con Elia Grassi
Nell’universo sono emersi molti fenomeni affascinanti: mostruosi buchi neri del peso di un miliardo di soli che mangiano le stelle e vomitano getti di gas; stelle di neutroni che ruotano su se stesse mille volte al secondo, la cui materia è compressa a un miliardo di tonnellate per centimetro cubo; particelle subatomiche così inafferrabili che potrebbero penetrare anni luce di piombo solido; onde gravitazionali il cui flebile passaggio non lascia alcuna impronta percettibile.
Un punto microscopico brilla, poi un altro, poi un altro: è l’impercettibile, è l’enorme. Questo lumicino è un focolare, una stella, un sole, un universo; ma questo universo è niente. Ogni numero è zero di fronte all’infinito.
Flavio Cortellazzi: L’astronomia è un argomento misterioso, e lo spettacolo permette una facile fruizione nonostante la complessità dei temi trattati
Fabio Dorini: è uno spettacolo adatto a tutti, a famiglie, ad adulti, a bambini e a chi semplicemente è curioso.
Lo spettacolo utilizza molto bene il rapporto tra attore e multimedialità.
Roberto Pavani: Connubio tra la multimedialità, linea trasversale pop presente attraverso delle icone del nostro tempo e attraverso una storicità che è pregnante
Industria Scenica“WEBulli”
di Serena Facchini ed Ermanno Nardi
con Marzia Gallo ed Ermanno Nardi
Anna ha 14 anni, fa le superiori in una cittadina alle porte di Milano. Ha una migliore amica, ha anche un ragazzo. È carina, è popolare. Un giorno si fa un video per il suo danzato. Ma quel video inizia a saltare da uno schermo all’altro.
Il bullismo a scuola c’è sempre stato, come anche il bisogno di farsi notare. Ma come sono cambiati oggi questi fenomeni tra social network e nuove tecnologie? Oggi gli “schiaffi” sono diventati intangibili, sono video pubblicati online, messaggi anonimi, foto rubate, false identità. Fisicamente fanno meno male, ma quanto feriscono nell’anima?
WEBulli indaga i fenomeni di cyberbullismo e sexting, ossia gli atti di bullismo e molestia e lo scambio di contenuti espliciti di carattere sessuale effettuati tramite i nuovi media digitali.
Ermanno Nardi: Se vi siete sentiti a disagio almeno una volta nella vita dovete vedere questo spettacolo
TEMI SOCIALI CULTURALI
I 7 spettacoli affrontano dei temi che attraversano e uniscono gli spettacoli tra loro, offrendo un percorso non solo artistico, ma anche culturale e sociale.
Alcuni dei temi trasversali:
Bullismo / cyberbullismo (Janis, Cyrano, WEBulli) La scoperta dello Spazio (SN 1604 / Cyrano) Teatro nel teatro (Janis, Mary, Cyrano) Diritti delle donne (Janis, Mary, Lia) |
Rock (Janis, SN 1604, WEBulli) Musica live (Janis, Far finta) Filmati storici (Janis, SN 1604, Lia)
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DIDATTICA E CONVENZIONI
Visti i temi culturali e sociali trattati dai vari spettacoli, di cui alcuni ideati e prodotti proprio per un pubblico di giovani, anche se coinvolgenti per tutti, Invitro propone convenzionie tariffe agevolate a Scuole (secondarie), Enti e Istituti Universitari, Associazioni / Enti e Fondazioni Culturali.
OBIETTIVO SOCIALE
Alla piattaforma Invitro è abbinata una campagna di raccolta fondi a favore dei lavoratori dello spettacolo (il 5% sugli incassi - vendita di spettacoli e abbonamenti, sponsorizzazioni).
PARTNER E SOSTENITORI
Il progetto, sviluppato e coordinato da Coop servizi, è nato nell’ambito delle iniziative di innovazione digitale promosse da Fondazione Pico, Digital Innovation Hub di Legacoop e Coopfond, e nello specifico dal nodo territoriale di Pico Lombardia, con Legacoop Lombardia, in collaborazione con partner appartenenti al mondo cooperativo lombardo: Gnucoop, Hagam, Multimagine, Genera e Smart. Invitro – teatro on demand, per i suoi contenuti sociale e culturali, ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Milano e del Comune di Mantova.
E’stato possibile realizzare il progetto Invitro anche grazie al sostegno diCoop Lombardia, Gruppo Unipol, Abitare, CAA, CLO, Fondazione Unipolis, UniAbita e al contributo di Coopfond.
“Crediamo fortemente in questo progetto e stiamo lavorando affinché questa piattaforma evolva a tutti gli effetti in una prima sperimentazione di piattaforma digitale cooperativa”(Giancarlo Ferrari, Presidente Fondazione PICO)
INFORMAZIONI:
Accesso singolo spettacolo - € 8,00
Abbonamento 7 spettacoli - € 30,00
Per tutte le informazioni riguardanti il progetto Invitro - www.invitro.coop– Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.