È stata una grande poetessa del vestire, capace di leggere abiti e accessori come libri, iscrizioni, fonti di un sapere universale. Nata a Milano il 23 marzo 1931, Anna Piaggi scopre l’immenso potere del look ad appena 4 anni, quando sua madre la veste con un costume da olandesina per una festa di Carnevale. Anna non volle indossare altro nei giorni seguenti e in quel momento è nata la sua magnifica ossessione per l’immagine costruita ad arte grazie a un continuo assemblaggio di dettagli speciali.
Proprio per questo MinervaHub, principale Gruppo industriale italiano del settore moda specializzato in finiture, materiali e processi all’avanguardia per accessori fashion-haut de gamme, ha deciso di organizzare una mostra su questa donna straordinaria o, meglio, sul suo incredibile lavoro di collisione tra l’abito, il cappello, le scarpe, i gioielli, il bastone e quel che stava vivendo/scrivendo in quel momento storico. Nello spazio Hall 15 di Milano Unica, una delle più importanti fiere internazionali per il tessile e gli accessori di alta gamma che nel 2009 decise di conferirle il solo premio alla carriera mai ricevuto dall’iconica giornalista, verranno esposti alcuni tra i 150 capi raccolti da Jacopo Tonelli per JATO 1991, azienda del Gruppo MinervaHub. Il direttore artistico di MinervaHub ha poi integrato questa accurata selezione con altri vestiti e accessori recuperati dall’Associazione Culturale Anna Piaggi fondata dal nipote Stefano e assemblati con l’aiuto di Mirko Tomei, ultimo assistente della mitica signora.
“L’idea di fondo è far capire al grande pubblico di Milano Unica la profonda verità di una frase che Anna pronunciava spesso: il suono delle parole è importantissimo quanto il fruscio del taffettà” spiega la giornalista Daniela Fedi, curatrice della mostra. I circa 25 outfit sono stati ricomposti seguendo il filo logico delle parole utilizzate dalla Piaggi nella sua celebre rubrica per Vogue Italia: DP Doppie Pagine. Il risultato è l’inizio di un viaggio nella cultura di un certo tempo inquieto, il nostro. Resterete mesmerizzati.