PRESENTATE A MILANO LE CELEBRAZIONI PER I 70 ANNI DALLA SCOMPARSA   DI ALBERTO MARTINI, GRANDE ARTISTA SIMBOLISTA, VISONARIO, PRECURSORE DEL SURREALISMO

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PROMOSSE DALLA FONDAZIONE ODERZO CULTURA,

E IN PARTICOLARE LE DUE GRANDI MOSTRE

IN PROGRAMMA IN AUTUNNO A ODERZO A PALAZZO FOSCOLO

LE STORIE STRAORDINARIE. ALBERTO MARTINI ED EDGARD ALLAN POE

E A MILANO AL CASTELLO SFORZESCO

ALBERTO MARTINI. LA DANZA MACABRA

Per le celebrazioni tantissmi altri eventi e iniziative nella città natale

- sede della Pinacoteca a lui dedicata e del suo Archivio -

ma anche in tanti altri luoghi in Italia e all’estero:

Milano, Venezia, Treviso, Garda, Bruxelles, Compigne a Nord di Parigi.

 

“(...) La grande finestra del mio studio è aperta nella notte. In quel nero rettangolo passano i miei fantasmi e con loro amo conversare. Mi incitano a essere forte, indomito, eroico, mi sussurrano segreti e misteri che forse ti dirò. Moltissimi non crederanno e me ne duole per loro, perché chi non ha immaginazione vegeta in pantofole: vita comoda, ma non vita d’artista...”

Alberto Martini da “Vita d’artista” (1939-1940)

Saranno le celebrazioni per i 70 anni dalla morte a introdurci e a farci travolgere dalle mille suggestioni del mondo visionario e unico di Alberto Martini rivelandocene la raffinatezza tecnica, il potente immaginario, la dimensione intellettuale di respiro totalmente europeo e i misteri delle sue invenzioni.

Simbolista, esponente dell’arte fantastica, tra i precursori del Surrealismo, Alberto Martini (Oderzo 1876 – Milano 1954), definito dalla stampa inglese “Italian pen-and ink genius” in occasione della mostra londinese del 1914, è tra i grandi protagonisti del panorama artistico internazionale di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento.

Pittore ma soprattutto illustratore di opere letterarie, la predilezione per il disegno ha forse parzialmente limitato la sua fama tra i posteri, anche se le sue visionarie invenzioni, le sue originali quanto misteriose creazioni nate nel clima decadente del tempo, hanno fecondato il nostro immaginario, sollecitando artisti, musicisti, autori di fumetti o registi che a lui si sono ispirati (da Dylan Dog ad Alfred Hitchcock), imponendo ora una nuova attenzione sulla sua straordinaria arte.

 

Nel 70esimo dalla scomparsa di Martini, Oderzo (TV), sua città natale e sede della Pinacoteca a lui dedicata con il più grande patrimonio di opere e materiali documentari dell’artista, grazie alla Fondazione Oderzo Cultura, è divenuta centro propulsore e cardine di un anno di celebrazioni, tra i grandi eventi della Regione del Veneto, che avranno il loro vertice nella raffinata e potente mostra in programma dal 27 settembre nella città trevigiana, l’antica Opitergium, a Palazzo Foscolo, “Le Storie straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe” ma che prevedono anche altri eventi collaterali sempre a Oderzo ispirati a Martini (un percorso temporaneo con i “Best of” della Pinacoteca, una mostra di fotografia contemporanea ispirata a Martini, teatro, cinema, letteratura...) e soprattutto si estenderanno anche a altri importanti centri in Italia e all’estero, che la Fondazione ha voluto coinvolgere.

Prima di tutto Milano, dove Martini scelse di trascorrere l’ultima parte della sua vita e che ebbe sempre un ruolo importante nella geografia martiniana, quindi Treviso e Venezia con esposizioni e iniziative di primo piano e poi altri luoghi ed eventi in Italia e all’estero.

Promosse dalla Fondazione Oderzo Cultura, con l’organizzazione generale di Villaggio Globale International, le celebrazioni - che rientrano nei “Grandi Eventi” della Regione del Veneto - contano su un team curatoriale composto da Paola Bonifacio e Alessandro Botta, affiancati da un comitato scientifico di alto profilo con Giorgio Marini, Rodolphe Rapetti, Giandomenico Romanelli, Carlo Sisi, Francesca Tasso, Fabrizio Malachin e Debora Rossi, cui si affiancano gli autori del volume di studi finalmente dedicato a fare il punto sulla figura dell’artista.

Il coordinamento scientifico delle celebrazioni è affidato a Carlo Sala.

Diverse, dunque, le Istituzioni coinvolte: il Castello Sforzesco di Milano, i Musei Civici di Treviso, l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia - ASAC, il Comune di Garda, l’Istituto Italiano di Cultura, la sede della Regione del Veneto a Bruxelles e il Castello di Compiègne nell’Oise, a Nord di Parigi.

Si partirà da Oderzo. Le storie straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe”, a Palazzo Foscolo dal 27 settembre 2024 al 25 marzo 2025, curata da Paola Bonifacio e Alessandro Botta con il coordinamento scientifico di Carlo Sala, sarà un percorso di grandissima suggestione con oltre 120 opere, tra dipinti, disegni e volumi, prestate da musei, importanti collezionisti e dagli eredi di Martini: opere in molti casi inedite o mai esposte prima d’ora.

Un corpus espositivo sull’artista mai così consistente, che aiuterà a scoprire l’universo martiniano e a seguirne la maturazione, con un occhio di riguardo al suo mondo onirico e al “lato oscuro” della sua arte: quello che lo porterà – focus centrale dell’esposizione – a dar vita alla famosissima serie di illustrazioni a china dei racconti fantastici di Poe, diffusi in Europa soprattutto nella traduzione francese di Charles Baudelaire del 1856, che tanto colpirono l’immaginazione degli artisti del tempo.

Alcuni mirati confronti proposti in mostra, con Gaetano Previati, Illemo Camelli, James Ensor e Édouard Manet e le loro interpretazioni dei racconti di Poe, consentiranno di cogliere l’originalità e la forza visionaria della serie, realizzata da Martini tra il 1905 e gli anni Trenta, e le anticipazioni surrealiste di questo lavoro nell’apertura alla dimensione dell’inconscio.

Una dimensione che ben si evidenzia anche nei sorprendenti e vari autoritratti che chiuderanno la mostra, riuniti insieme per la prima volta: specchio dell’io più profondo ma anche della dualità dell’artista. L’io e il suo doppio.

A Milano invece, dal 2 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025, il Castello Sforzesco esporrà nella mostra “Alberto Martini. La Danza Macabra” una selezione di circa sessanta preziosi e rari disegni conservatinel Gabinetto dei Disegni e nella Raccolta delle Stampe A. Bertarelli del Castello Sforzesco, intorno al tema della Danza macabra: un soggetto variamente indagato da Martini in alcuni lavori nodali della sua carriera come l’eccezionale Albo della morte e soprattutto le celebri cartoline della Danza macabra europea pubblicate dall’Editore Longo di Treviso in occasione del primo conflitto mondiale.

Ai lavori martiniani saranno affiancati nel progetto espositivo curato anch’esso da Paola Bonifacio e Alessandro Botta, esempi di grafica europea dedicati al tema della Totentanz nei secoli: dalle grafiche quattro-cinquecentesche di Michel Wolgemut e Hans Holbein fino alle opere di Otto, inizi Novecento di Rops, Ensor, Previati e Russolo.

Ospite d’onore nella prestigiosa sede milanese e “ambasciatore” delle collezioni opitergine sarà il celebre e grande Autoritratto di Martini del 1911, realizzato a tecnica mista: prestito eccezionale della Pinacoteca di Oderzo, tra le opere-capolavoro più iconiche dell’artista dalla cui donazione ha preso il via la pinaciteca opitergina.

A Treviso, dove la collaborazione tra la Fondazione Oderzo Cultura e i Musei Civici di Treviso hagià portato, nel 2022 - in occasione delle Giornate martiniane - all’apertura al pubblico di una sala monografica dedicata a Martini al Museo Bajlo, si ricorderanno i 70 anni dalla morte interrogandosi sulla modernità della sua lezione, attraverso la rilettura in chiave contemporanea dei principali temi della poetica martiniana.

Neppure Venezia - tra i poli principali della geografia dell’artista - e in particolare La Biennale di Venezia con il suo Archivio, poteva mancare l’appuntamento. Così l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee - ASAC, nell’ambito del progetto per l’avvio di un centro di ricerca sulle arti contemporanee, sta programmando un percorso specifico per giovani studenti e ricercatori, dedicato all’illustrazione e alla grafica in relazione alla figura di Alberto Martini, con l’obbiettivo di proiettare l’artista opitergino nell’oggi e di verificare alla luce della sua eredità i nuovi codici espressivi.

Infine, a Garda con una selezione di illustrazioni del fondamentale ciclo della Divina Commedia e all’estero, in Belgio e in Francia dove si stanno definendo appuntamenti ed esposizioni perrinnovare la fama e la conoscenza da parte del pubblico dell’artista nato a Oderzo.

Nell’ambito delle Celebrazioni saranno pubblicati con Dario Cimorelli Editore il volume studio “Alberto Martini. Artista Europeo” ed i due cataloghi d’accompagnamento alle mostre di Oderzo e Milano, tutti curati da Paola Bonifacio ed Alessandro Botta
In particolare il volume studio, che sarà presentato a novembre durante le “Giornate Martiniane” annualmente promosse dalla Fondazione Oderzo Cultura, rappresenta un importante punto di arrivo per la valorizzazione della figura di Alberto Martini dato che ad oggi non esiste ancora uno studio sistematico sull’autore.

A contribuire a questa pubblicazione vi saranno i saggi di: Paola Bonifacio, Alessandro Botta, Stefano Brenna, Lia Durante, Vittorio Pajusco, Francesco Parisi, NicolaPasqualicchio, Rodolphe Rapetti, Giandomenico Romanelli, Elisabetta Staudacher, Viviana Triscari, Letizia Ughetto Monfrin, Giorgio Villani.

LE STORIE STRAORDINARIE
ALBERTO MARTINI ED EDGAR ALLAN POE
27 Settembre 2024 - 25 Marzo 2025
Oderzo (TV), Fondazione Oderzo Cultura, Palazzo Foscolo

“La penna è il bisturi dell’arte, è strumento acuto e difficile come il violino (...) La mia penna è, a seconda dei casi, forte come un bulino e leggera come una piuma”, così scriverà nella propria biografia l’artista che, pur dedicandosi fin dagli anni Dieci anche al pastello e alla pittura, con opere di indubbio fascino e suggestione, troverà fama in Italia e in Europa grazie ai suoi disegni, mezzo preferito per esprimere un impulso creativo dirompente e per seguire la personale vocazione al macabro e allo humor ad un tempo.

Un’arte enigmatica, visionaria, carica di simboli e onirica quella di Alberto Martini, che si nutre di un immaginario di morte, ma anche di una sensualità tardo-romantica e decadente, per poi inoltrarsi nel mondo dell’inconscio non abbandonando mai il sogno; un’arte capace di stupire per la genialità d’invenzione e per una fantasia sorprendente e inquieta.

Scriverà Martini “L’arte è vivo sogno – estasi sublime - cieco chi non la sente - impotente, morto (...)”.

E ancora in “Vita d’artista” rivolgendosi direttamente al lettore: “(...) Ricordati che vero è solo la nostra arbitraria visione della vita (...) pensa e ripensa che ogni uomo fatalmente vede ogni cosa in modo diverso, poiché ogni cosa è come uno specchio dove si riflette la nostra anima, e le nostre anime sono tutte differenti”.

Cresciuto nella provincia di Treviso, assiduo frequentatore della Venezia del tempo e della Biennale Arte alla quale parteciperà dal 1897 per 14 edizioni consecutive, Martini sarà costantemente in giro per l’Europa, invitato ad esporre a Monaco, Berlino, Bruxelles, Londra e Parigi, ove risiederà dal ‘28 al ‘34 nel quartiere di Montparnasse, dedicandosi a sviluppare il proprio linguaggio surrealista; trascorrerà infine gli ultimi vent’anni a Milano.

La mostra “Le storie straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe” - promossa dalla Fondazione Oderzo Cultura tra i Grandi Eventi della Regione del Veneto, con il patrocinio del Comune di Oderzo e curata da Paola Bonifacio e Alessandro Botta, con il coordinamento scientifico di Carlo Sala - prima di avventurarsi tra le illustrazioni dei racconti straordinari, darà conto degli esordi dell’artista autodidatta e della maturazione di atmosfere e temi che lo renderanno sensibile e visionario interprete di Poe. Un percorso intenso a Palazzo Foscolo negli ambienti della Pinacoteca Alberto Martini destinati, dopo l’esposizione, a un totale riallestimento, cui viene abbinata - quale evento collaterale della mostra sempre dal 27 settembre 2024 al 25 marzo 2025 - una selezione dei capolavori della stessa, con temi e sguardi differenti, allestita al primo piano.

120 dunque le opere nella mostra celebrativa e tantissimi i prestiti ottenuti – disegni, incisioni, olii, pastelli - grazie anche all’organizzazione generale di Villaggio Globale International e al lungo lavoro di ricerca, che ha permesso di riunire, accanto a prestiti museali, lavori inediti e importanti opere in collezioni private o nelle raccolte degli eredi mai esposte prima. Allo stesso modo la selezione di disegni dei diversi racconti di Edgar Allan Poe, riuniti per la prima volta in così alto numero - tanto da rendere difficilmente ripetibile questo evento - propone a Oderzo un’immersione totale nella poetica nata dall’incontro tra i due autori: operazione resa ancora più significativa dall’aver riproposto in molti casi l’abbinamento tra disegno maggiore e minore del medesimo soggetto.

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