Guercino, al centro di una rinnovata attenzione e di nuovi studi, è il protagonista della mostra torinese che, grazie ai tanti capolavori riuniti nell’occasione e al taglio originale dell’esposizione, conduce il pubblico a scoprire tecniche, metodi, consuetudini del mestiere del pittore nel Seicento: un grande affresco del sistema dell’arte nel XVII secolo, guidati dal talento di quel “mostro di natura e miracolo da far stupir” che fu Guercino, secondo la definizione che ne diede Ludovico Carracci, impressionato dal suo talento.
A partire dal nucleo appartenente alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale di Torino, le opere riunite nell’occasione - con prestiti importanti da musei nazionali e internazional, fondazioni e collezioni private, inclusi due dipinti inediti e le tele che permettono lo straordinario ricongiungimento dopo 400 anni del ciclo Ludovisi - sono assolutamente significative per il racconto, sviluppato nelle 10 sezioni tematiche tra confronti, parallelismi, testimonianze.
Premiata finora da oltre 40.000 ingressi, con un notevole successo di critica e una grande eco su stampa e tv nazionali e internazionali, la mostra ha potuto contare sulla generosa disponibilità alla proroga di oltre 30 musei e collezionisti coinvolti, compresi il Museo del Prado di Madrid e il Monastero di San Lorenzo a El Escorial, la Pinacoteca di Cento e, tra gli altri, la Galleria Estense di Modena, che ha acconsentito al prolugamento del prestito del capolavoro forse più iconico di Guercino: “Venere, Marte e Amore” (1634).
Con la proproga sarà inoltre esposta anche un’interessante tela che arricchirà la mostra e potrà attirare la curiosità di quanti l’hanno già vistata.
Entra infatti in percoso una veduta settecentesca dell’interno della Chiesa di San Pietro, opera di Pietro Francesco Garola, in cui si ricoosce una rara immagine del maestoso dipinto di Guercino raffigurante il Seppellimento di Santa Petronilla, sostituito nel Settecento da una copia in mosaico e attualmente conservato ai Musei Capitolini.
Prosegue anche il ricco programma di appuntamenti, visite guidate speciali, approfondimenti tematici, aperture serali e laboratori per singoli, gruppi e famiglie.
La mostra ha il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino e della The Sir Denis Mahon Foundation ed è sostenuta da BPER e NovaCoop.