BRASSAÏ. L’OCCHIO DI PARIGI AL MUSEO CIVICO DI BASSANO DEL GRAPPA”

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Dal 16 novembre 2024 al 21 aprile 2025 il Museo Civico di Bassano del Grappa presenta un nuovo grande capitolo di storia della fotografia con una rassegna dedicata ad uno dei più importanti autori del Novecento: Brassaï.

La mostra Brassaï. L’occhio di Parigi, realizzata in collaborazione con Silvana Editoriale e con l’Estate Brassaï Succession, ripercorre l’opera del celebre fotografo, ungherese di nascita ma parigino d’adozione, annoverato tra i padri della fotografia umanista francese.

“L’occhio vivo della fotografia”, così lo definisce l’amico scrittore Henry Miller. Una definizione calzante per quell’acuto osservatore che nel 1924 sceglie Parigi come città d’elezione e di cui diviene il fotografo per eccellenza, colui che seppe ritrarre come nessun altro i tanti volti della capitale francese e dei suoi abitanti: dai monumenti simbolo ai quartieri operai, dalla gente di strada agli amici artisti e intellettuali, dalle serate di alta moda alla Parigi segreta dei club e delle “case delle illusioni”. Particolarmente celebri sono le sue prime fotografie in notturna, poi pubblicate nel fondamentale libro Paris de nuit (1933), e le collaborazioni con importanti riviste quali “Minotaure” e “Harper’s Bazaar”. Ma è soprattutto la vicinanza al movimento surrealista e l’amicizia con artisti e scrittori leggendari quali Salvador DalíHenri MatisseJacques Prévert Pablo Picasso, che permetterà a Brassaï di partecipare allo straordinario fermento culturale che investì Parigi nella prima metà del Novecento.

Con sguardo acuto, curioso e scevro da pregiudizi, Brassaï esplora le potenzialità di numerosi mezzi espressivi, dal disegno alla pittura alla scultura fino alla scrittura, ma è tramite la fotografia che sceglie di affrontare il reale: la macchina fotografica è un filtro che gli permette di depurare il mondo che lo circonda dalle convenzioni e dalle consuetudini, trasformando anche l’oggetto più banale in qualcosa di sorprendente. Come afferma infatti l’artista:

“Se tutto può diventare banale, tutto può ridiventare meraviglioso: che cos’è il banale se non il meraviglioso impoverito dall’abitudine?”

Quasi 200 stampe d’epoca perlopiù stampate dallo stesso artista, accompagnate da una selezione di sculture, documenti e oggetti a lui appartenuti, permetteranno quindi di ripercorrere le tappe salienti della lunga e fortunata carriera di questo grande maestro e, allo stesso tempo, immergeranno il visitatore nelle atmosfere oniriche e suggestive della capitale francese, meta di artisti e intellettuali, “città spettacolo” che seduce e rapisce.

La mostra è accompagnata dall’omonimo catalogo in lingua italiana e inglese, e da una ricca offerta didattica pensata per tutte le tipologie di visitatori. Tra le attività in programma anche uno speciale workshop dedicato alla fotografia articolato in quattro appuntamenti.

La mostra è a cura di Philippe Ribeyrolles e Barbara Guidi.

Con il patrocinio di Regione del Veneto

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