«Bisogna sapere che noi non vediamo mai le cose una prima volta, ma sempre la seconda. Allora le scopriamo e insieme le ricordiamo.»
C’è stato un tempo, sulla Terra, in cui l’erba era calpestata dai giganti. Ci sono stati giorni in cui le maghe cucivano i fili del destino, e gli indovini presagivano il futuro. Le strade erano battute dagli dei, e nei cieli gracidavano uccelli grandi come aeroplani. I miti, in quel mondo, brulicavano come molliche in un formicaio. Giostravano gli eventi della vita, trasferivano i saperi e, più importante di ogni cosa, alimentavano la fiamma che tiene caldo il mondo: quella della letteratura e della poesia.
Una vera e propria discoteca, quella di Raccontare è come ballare, che sgrana poesie, romanzi, aneddoti del mondo antico. Un corollario di aforismi per interpretare in modo più profondo i piccoli e grandi avvenimenti della nostra vita. Un vademecum per le scrittrici e gli scrittori del futuro, e una mappa astrologica per lettori che non si accontentano. Oggi più attuale che mai, questo taccuino è un biglietto d’oro per partecipare, insieme, alla più grande festa che sia mai esistita: il nostro futuro.
Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 9 settembre 1908 - Torino, 27 agosto 1950) è stato uno scrittore, poeta, traduttore e critico letterario, tra i più grandi e importanti intellettuali italiani. Il suo lavoro come traduttore di autori americani, tra cui Melville e Faulkner, contribuì a introdurre la letteratura americana moderna in Italia. Le opere di Pavese includono romanzi, racconti e poesie; tra i suoi lavori più celebri La casa in collina, La luna e i falò e la raccolta di poesie Lavorare stanca