Esce il 3 aprile con Eagle Pictures il Guglielmo Tell di Nick Hamm.
Nel 1307, la Svizzera è oppressa dal duro dominio austriaco. Guglielmo Tell, un uomo comune segnato dalle atrocità delle crociate, ha giurato di non impugnare mai più un’arma. Ma il destino lo mette di fronte a una prova estrema quando il crudele governatore Gessler minaccia la vita di suo figlio.
Costretto a sfidare l’autorità, Tell compie un gesto che lo renderà leggenda: un tiro d’arco impossibile, destinato a cambiare il corso della storia. La sua ribellione non è solo un atto di coraggio, ma la scintilla che accende la lotta per la libertà del suo popolo.
Esce il 3 aprile con Eagle Pictures il Guglielmo Tell di Nick Hamm. Ispirato all’iconica opera teatrale Wilhelm Tell di Friedrich Schiller, il film porta sul grande schermo un’epica avventura che ha segnato la storia.
Nel cast Claes Bang, Connor Swindells, Golshifteh Farahani, Jonah Hauer-King, Jonathan Pryce e il premio Oscar Ben Kingsley, per un racconto avvincente di ribellione e speranza.
Poche figure storiche hanno saputo incarnare il simbolo della libertà come l’eroe leggendario della Svizzera medievale. Secondo la tradizione, nel 1307 la regione elvetica era sotto il controllo oppressivo degli Asburgo, rappresentati dal tirannico governatore Gessler. Quando Tell, un abile balestriere, si rifiutò di inchinarsi al cappello imperiale imposto dal governatore, quest’ultimo lo costrinse a dimostrare la sua abilità scagliando una freccia contro una mela posta sulla testa del figlio. L’impresa, portata a termine con successo, scatenò la ribellione che avrebbe condotto la Svizzera verso l’indipendenza.
Questa vicenda, tra storia e leggenda, ha ispirato poeti, musicisti e registi, trasformando Guglielmo Tell in un’icona della lotta contro l’oppressione.
Il racconto ha trovato ampio spazio nell’arte, a partire dal dramma teatrale Wilhelm Tell di Schiller (1804), fino all’omonima opera lirica di Gioachino Rossini (1829), la cui ouverture è diventata celebre in tutto il mondo. Ma è soprattutto il cinema che ha dato nuova linfa alla leggenda, trasformandola in uno spettacolo visivo senza tempo.
Già agli albori della settima arte, il muto si era cimentato con la storia di Tell. Nel 1903, il pioniere francese Lucien Nonguet realizzò un breve cortometraggio dedicato al celebre tiro con la balestra. A seguire, il regista tedesco Heinz Paul diresse nel 1934 Wilhelm Tell, un film che enfatizzava il valore patriottico della figura di Tell.
Nel 1960 si ricorda una produzione svizzera, diretta da Michel Dickoff e Karl Hartl.
Negli anni ’80, la figura di Tell fu adattata per il piccolo schermo con Crossbow (1987-1989), una serie televisiva con Will Lyman, che riscosse un discreto successo internazionale. In Italia si chiama Le nuove avventure di Guglielmo Tell.
Ma anche per l’Italia, probabilmente grazie alla mediazione di Rossini, la figura ha la sua importanza.
Negli anni ’50, l’eroe svizzero divenne protagonista di una produzione italiana: Guglielmo Tell – L’arciere della foresta nera (1950), diretto da Michael Waszynski e Giorgio Pastina, con Gino Cervi nei panni del leggendario arciere. Il film si inseriva nel filone storico-avventuroso dell’epoca, con una fotografia in bianco e nero che enfatizzava l’aspetto epico della narrazione.. Nel 1988 un film per la televisione vede Giorgio Zancanaro nel ruolo di Tell e Chris Merritt in quello di Arnoldo.