MILANO PASQUA AL MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI

                 

DAL 12 MARZO AL 5 MAGGIO 2019

IL MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI

PROPONE

“PASQUA AL MUSEO”

UN PERCORSO ATTRAVERSO I CAPOLAVORI DEDICATI

ALLA PASSIONE DI CRISTO

 L’itinerario culmina con il Compianto su Cristo morto, opera del pittore cremonese Altobello Melone, restaurato per l’occasione, solitamente conservato nel palazzo dell’Arcivescovado

e generalmente non visibile al pubblico.

 

Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano propone, dal 12 marzo al 5 maggio 2019, Pasqua al Museo, un momento di riflessione attraverso le opere del Museo dedicate alla Passione di Cristo.

 

L’iniziativa, col patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano, si pone come ideale regalo ai fedeli in preparazione della Pasqua.

L’itinerario tra i capolavori, opportunamente evidenziati, parte dalla trecentesca Crocifissione su fondo oro di Anovelo da Imbonate, al leonardesco Cristo Portacroce del Giampietrino, alla seicentesca Pietà di Procaccini, passando attraverso le due suggestive Orazioni nell’Orto di Peterzano e Fede Galizia e il confronto fra le Crocifissioni di Hayez e Mosè Bianchi.

 

Il percorso si chiude idealmente nella sala dedicata a Lucio Fontana che ospita la Via Crucis “bianca” in ceramica smaltata bianca e alcuni dei bozzetti in gesso per il concorso della quinta porta della cattedrale del 1950.

Nella stessa sala fino al 5 maggio, prosegue l’iniziativa che offre l’occasione unica di un confronto ravvicinato tra le due versioni della predella, raffigurante la Deposizione di Cristo, della monumentale pala della Vergine Assunta oggi conservata al Museo Diocesano di Milano, realizzate rispettivamente dall’artista italo-argentino nel 1954 e nel 1955.

 

Il percorso “Pasqua al Museo” culmina con il Compianto su Cristo morto di Altobello Melone (Cremona 1490/91-ante 1543), restaurato per l’occasione, conservato all’interno del palazzo dell’Arcivescovado a Milano e generalmente non visibile al pubblico.

Nulla si conosce della provenienza originaria di questo dipinto, giunto dopo le soppressioni napoleoniche nella Quadreria Arcivescovile. L’opera è unanimemente riferita dalla critica al pittore cremonese Altobello Melone, formatosi fra la città natale e Venezia, e attivo soprattutto a Brescia, dove si confronta con la pittura di Romanino, e a Cremona, dove lavora, fra l’altro, all’importante ciclo del Duomo alla fine del 1516.

A ridosso di questa impresa decorativa va riferita anche la grande tavola del Compianto: caratteristiche di questa fase sono infatti le vibranti accensioni cromatiche, e l’impasto denso, con effetti quasi incandescenti di evidente derivazione tizianesca. Rispetto al Compianto di Romanino un tempo conservato nella chiesa di San Lorenzo a Brescia (ora Venezia, Gallerie dell’Accademia), ripreso da Altobello in un’altra versione ora a Brera (1510 circa), nell’opera dell’Arcivescovado l’artista mostra un’evidente apertura agli influssi della pittura del nord Europa, dalla quale deriva la concitazione drammatica ed espressiva delle figure. In particolare si riscontra una puntuale ripresa della parte centrale del dipinto dalla scena di analogo soggetto incisa da Dürer nella Piccola passione del 1509-1511.

L’episodio del Compianto, non narrato dai Vangeli, si distingue dalla scena della Deposizione dalla Croce ma anche da quella della Pietà, dove la Vergine sorregge il corpo di Cristo. Il tema nasce con intento soprattutto devozionale per sollecitare i fedeli alla meditazione e alla contemplazione del Cristo, morto per la salvezza degli uomini. Il soggetto, inizialmente diffuso a Nord delle Alpi, ebbe poi grande diffusione anche in Lombardia a partire dalla fine del Quattrocento, inserendosi nelle esigenze di un filone devozionale che si riallacciava alle meditazioni di mistici, quali lo Pseudo Bonaventura e Santa Brigida di Svezia, che sollecitava l’identificazione del fedele con le sofferenze di Cristo, come avveniva anche nelle sacre rappresentazioni. Figure tradizionali del Compianto sono, oltre a Cristo, la Vergine, San Giovanni, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo, la Maddalena e le Pie donne.

 

Milano, marzo 2019

 

PASQUA AL MUSEO

IL COMPIANTO SUL CRISTO MORTO DI ALTOBELLO MELONE

Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (ingresso da piazza Sant’Eustorgio 3)

12 marzo - 5 maggio 2019

 

Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì (eccetto festivi)

La biglietteria chiude alle ore 17.30

 

Biglietto Museo Diocesano Carlo Maria Martini

Intero: € 8,00; Ridotto e gruppi: € 6,00; Scuole e oratori: € 4,00

Biglietti cumulativi (Museo Diocesano, Museo della Basilica di Sant’Eustorgio, Cappella Portinari, Cimitero paleocristiano)

Intero: € 10,00; Ridotto e gruppi: € 8,00; Scuole e oratori: € 6,00

Convenzione con  la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Ingresso: €6,00, presentando uno dei biglietti ‘Grande Museo del Duomo’ - ‘Duomo Pass’ - ‘Culture Pass’; reciprocamente, ai possessori del biglietto Museo Diocesano, riduzione per l’acquisto di un biglietto intero Duomo Pass Lift o Stairs (10%); Fast-Track Pass (20%)*; Culture Pass (€ 4,00) o solo Museo (€ 1,00) per la visita al Complesso Monumentale del Duomo di Milano.

 

Informazioni:  tel. 02.89420019; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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