ALLA BIBLIOTECA BRAIDENSE IN MOSTRA LA COLLEZIONE ADLER DI LIBRI SOVIETICI PER BAMBINI

Dal 21 gennaio al 20 marzo 2021 la Biblioteca Braidense presenta la mostra Tempi Terribili– libri belli, con l’intento di celebrare i libri d’artista e l’importanza dell’infanzia testimoniata dai libri sovietici per bambini della collezione Adler che la Biblioteca ha acquisito grazie a una donazione. Curata da Federica Rossi, l’esposizione riunisce 140 opere (123 della collezione Adler e 17 volumi per l’infanzia provenienti da collezioni private, oltre a terracotte e altri manufatti che contestualizzano il periodo storico. 

La mostra si concentra dunque sull’infanzia, i bambini, gli artisti e i libri. “Allora, negli anni turbolenti che seguirono la rivoluzione russa e la conseguente guerra civile, come oggi, dobbiamo guardare agli artisti e ai bambini per guidarci attraverso le incertezze che affrontiamo ogni giorno” ha commentato il direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense James Bradburne. Recentemente è stato inaugurato nelle sale della Biblioteca Braidense il Centro Internazionale per l’infanzia

Tra i manufatti, saranno presenti ventiquattro preziose spille sovietiche della collezione Sandretti degli Anni Venti-Trenta, alcune terracotte di Vjatsk dai colori vivaci, giocattoli popolari russi che ispirarono grandi maestri dell’Avanguardia russa.

Tra gli anni Venti e la prima metà degli anni Trenta del Novecento i libri per bambini furono protagonisti di una straordinaria stagione creativa in Unione Sovietica. Questi volumi furono creati da artisti che avevano assimilato la lezione dell’arte dell’Avanguardia, applicandola alla creazione del libro per l’infanzia. Nonostante in quegli anni le copertine fossero per la maggior parte di carta relativamente leggera e le edizioni risultassero poco costose, la vivacità dei colori, le scelte compositive, le studiate geometrie e la fantasia nell’uso dei caratteri calligrafici erano in grado di creare opere vivaci, capaci di infondere grande allegria, dare fiducia nel futuro e stimolare la fantasia dei bambini. 

La storia della collezione Adler merita di essere raccontata: gli architetti Hans Edward e Hedwig Adler erano fuggiti in Inghilterra dalla Germania nazista nel 1939, lasciando molti dei loro averi alla madre di Hedwig a Colonia. Alla morte di Hedwig nel 1986, sua figlia Susan, sgombrando l’appartamento, trovò una valigia in soffitta che conteneva 257 libri sovietici per bambini, di cui 169 in russo, 85 in ucraino e 3 in yiddish, per la maggior parte pubblicati fra la fine degli anni Venti e il 1933. La collezione costituisce una delle poche, forse l’unica, di questo genere in Italia, che raccoglie volumi pubblicati in un ristretto arco cronologico (1922-1933), dando un interessante spaccato del panorama editoriale del tempo. 

Si contano anche edizioni rare e di maestri come Vladimir Lebedev, definito dai contemporanei il “re del libro per bambini”. E ancora, le opere di Vera Ermolaeva, succeduta a Marc Chagall nella direzione della scuola popolare d’Arte di Vitebsk, il grande centro di elaborazione dell’Avanguardia; i libri di Aleksandr Dejneka, tra i maggiori artisti sovietici, che seppe spaziare dai libri per l’infanzia all’arte monumentale dei famosi mosaici che decorano il soffitto della stazione Majakovskaja, del metro di Mosca. Sono presenti anche i boicukisti, ovvero gli artisti della scuola di Michailo Boicuk, tra cui Maria Kotljarevskaja e Oleksandr Dovgal, e volumi dei grandi classici per ragazzi, come Kipling e Tolstoj, in edizioni sovietiche ad opera dei principali illustratori del periodo, quali Vladimir Favorskij e David Šterenberg.

Tra le edizioni preziose provenienti da collezioni private, volumi di Ivan Bylibyn, Samuil Maršak, Petrov Vodkin; quest’ultimo si ispirà anche all’arte di Piero della Francesca. Saranno esposte due edizioni di Che cosa è bene, che cosa è male? del famoso poeta Vladimir Majakovskij. 

Per gli abbonati la mostra sarà visibile sulla piattaforma BreraPlus+. Un reportage interattivo inedito e contenuti extra permetteranno di esplorare una selezione di trenta libri della collezione Adler e di approfondire il contesto politico e culturale con strumenti di digital storytelling.

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