LUCCA, VILLA BOTTINI: PHOTOLUX 2021

Al Baluardo San Colombano, fino al 26 settembre, la rassegna che presenta le opere vincitrici del World Press Photo 2021.

Nella sede storica di Villa Bottini, fino al 3 ottobre, il reportage di Rocco Rorandelli sull’impatto dell’industria del tabacco sulla società contemporanea e una selezione d’immagini della Manifattura Tabacchi Lucca dell’Archivio Fotografico Lucchese “A. Fazzi”.

In più, l’esposizione di libri fotografici, a cura di Francesco Colombelli, che indaga il ruolo della fotografia nella documentazione della guerra e dello sviluppo delle armi da combattimento e una serie di fotografie scattate da Giampiero Brancoli durante la Campagna di Russia, e conservate nell’omonimo fondo dell’archivio lucchese.

Dal 4 settembre, Photolux Lucca arricchisce la sua proposta espositiva 2021, con una sessione autunnale di tre nuove mostre.

Queste rassegne completano il programma tutt’ora in corso che, fino al 22 agosto, propone a Villa Bottini la collettiva L’inizio del futuro, curata da Giulia Ticozzi e Arcipelago-19, con una installazione audiovisiva di Cesura, che ripercorre le diverse fasi della pandemia, così come sono state e sono vissute in Italia, attraverso l’obiettivo di fotografi freelance, e Racconti della Pandemia, curata da Enrico Stefanelli e Chiara Ruberti, con i materiali acquisiti in questo anno nel fondo Covid-19 e relativi all’emergenza sanitaria nel territorio lucchese.

Dal 4 al 26 settembre 2021, il Baluardo San Colombano ospita la mostra che presenta le opere vincitrici del World Press Photo 2021, il riconoscimento che dal 1995 premia le migliori fotografie che hanno contribuito a raccontare gli eventi e le notizie dell’anno precedente, presentando al pubblico il meglio del fotogiornalismo mondiale.

La giuria di questa edizione ha selezionato come World Press Photo of the Year l’immagine del fotografo danese Mads Nissen, The First Embrace, nella quale, l’ottantacinquenne Rosa Luzia Lunardi, dopo cinque mesi d’isolamento, viene abbracciata per la prima volta, sebbene attraverso una tenda di plastica, dall’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di riposo Viva Bem a San Paolo in Brasile.

Non mancherà una sezione dedicata agli artisti italiani. Tra questi, Antonio Faccilongo, vincitore della World Press Photo Story of the Year con Habibi, un reportage sul contrabbando di sperma nelle carceri israeliane da parte dei detenuti palestinesi e delle loro famiglie, che vogliono preservare i loro diritti riproduttivi.

Oltre a Faccilongo, che ha vinto anche il primo premio nella categoria Long-Term Projects, verrà dato risalto alle opere di altri due autori italiani: Gabriele Galimberti, primo premio nella categoria Ritratti, Storie con il progetto The Ameriguns, sulla detenzione delle armi negli USA e Lorenzo Tugnoli, primo premio nella categoria Spot News, Storie con Port Explosion in Beirut, sull’esplosione nel porto di Beirut in Libano nell’agosto 2020.

Dal 4 settembre al 3 ottobre 2021, la sede storica di Villa Bottini accoglie il reportage Bitter Leaves che Rocco Rorandelli (1973), membro del collettivo TerraProject, ha condotto tra l’India, la Cina, l’Indonesia, gli Stati Uniti, l’Italia e molti altri paesi, per riferire l’impatto dell’industria del tabacco sulla salute delle persone, l’economia e l’ambiente.

L’indagine di Rorandelli porta il visitatore in campi di tabacco e centri medici, fabbriche, musei e strutture doganali, per chiarire la vasta rete che regola e lega l’industria e il contesto umano e ambientale. La mostra è prodotta in collaborazione con Riaperture Festival e Fondazione Studio Marangoni.

Le immagini di Rorandelli dialogano con una selezione di fotografie, conservata nell’Archivio Fotografico Lucchese “A.Fazzi”, che illustra la storia della Manifattura Tabacchi di Lucca, la fabbrica che è stata uno dei punti di riferimento della storia economica della città e che accoglieva una maestranza quasi esclusivamente femminile.

Nelle stesse date – dal 4 settembre al 3 ottobre 2021 – sempre a Villa Bottini si tiene Foul and Awesome Display, realizzata in collaborazione con Fotografia Europea Reggio Emilia a cura di Francesco Colombelli, che propone una serie di libri fotografici in grado di analizzare come lo sviluppo delle armi da combattimento sia andato di pari passo con quello delle tecnologie più moderne.

Il percorso si apre idealmente con una sezione storica che illustra i primi utilizzi della fotografia di guerra con i volumi di Roger Fenton e Alexander Gardner (Garder’s photographic sketch book of the Civil War, 1865), quindi si passa alla fotografia aerea – Mémories d’un Géant (2015) di Nadar – e alla sua applicazione alla guerra, con The Great War seen from the air in the Flanders Fields (Birger Stichelbaut, 2014), The Pigeon Photographer (Nicolò Degiorgis, 2018), Zeppelin Weltfahrten (I e II, 1933-36).

Una parte è dedicata alla bomba atomica, da Picturing the Bomb che ricorda il Progetto Manhattan (Harry N. Abrams, 1995), agli epocali volumi di Shomei Tomatsu (Nagasaki 11.02 August 9, 1945) e Ken Domon (Non dimenticare Hiroshima!), fino ad arrivare a quelli che indagano le conseguenze delle armi nucleari, con Atomic Ed (Janire Najèra, 2018), Anecdotal (David Fathi, 2015), Silent Hisotries (Kazuma Obara, 2014) e Cronache di un bombardamento atomico (edizioni Maquis, 1985). La rassegna si chiude con American Origami (Andres Gonzales, 2019) e Useful Photography 11 (KesselsKramer, 2016), una riflessione sul costante aumento della diffusione di armi tra i civili, soprattutto in area occidentale.

A completamento del percorso, viene esposta una serie di immagini tratte dal Fondo Giampiero Brancoli, dell’Archivio Fotografico Lucchese “A. Fazzi”, che raccoglie oltre 6.000 immagini, tra le quali spicca un importante nucleo sulla Campagna di Russia, alla quale Brancoli aveva preso parte con l’ARMIR (Armata Italiana in Russia).

Le immagini scattate in Russia da Giampiero Brancoli ritraggono paesaggi innevati e centri abitati desolati che trasmettono all’osservatore il senso del silenzio più assoluto e narrano la quotidianità delle popolazioni locali, in particolare delle donne e dei bambini. Accanto a esse, si trovano quelle relative alle operazioni militari, alle atrocità della guerra e ai momenti ordinari di vita militare condivisa con altri uomini, divenuti compagni di un’esperienza unica. Molto suggestivi sono i ritratti, corredati spesso da appunti manoscritti sulle stampe fotografiche, con cui si presentano le persone e si descrivono momenti di vita comune, come il riposo, il pasto, il farsi la barba, il giocare a carte, lo scherzo e la goliardia.

“Il programma di Photolux – afferma Chiara Ruberti, codirettore di Photolux -, in questo anno complicato, si arricchisce e si completa. Alle due mostre che indagano, da diverse angolazioni, gli effetti della diffusione della pandemia a Lucca e in Italia, si affianca quella che presenta i vincitori del World Press Photo che, dopo sedici anni di continuità, proprio la pandemia aveva impedito di portare in città. A queste, si aggiungono le rassegne di Rocco Rorandelli e dei libri fotografici curata da Francesco Colombelli, che ci offrono l’occasione per valorizzare il posseduto dell’Archivio Fotografico Lucchese “A. Fazzi” mettendo in dialogo le fotografie storiche con due produzioni contemporanee”.

 Photolux è diretto da Enrico Stefanelli e organizzato con il sostegno del Main partner: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca; partner istituzionali: Città di Lucca, Provincia di Lucca, Fondation Manuel Rivera-Ortiz, Lucca Promos – The Lands of Giacomo Puccini; sponsor: intarget flowing digital, Leica, Pictet Asset Management, Azimut.

 

 

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