Dal 23 settembre al 10 ottobre il Festival MILANoLTRE, intitolato Dal bacino del Mediterraneo alla Via della seta, farà danzare Milano per la trentacinquesima volta. Non una semplice ricorrenza che segna la maturità di questo festival ma un anno di svolta, con alcune novità. La prima è un cambio di ragione sociale che prevede la trasformazione da Associazione Culturale alla qualifica di Impresa Sociale, forma societaria molto diffusa nel no-profit del terzo settore e che pensiamo sia una grande occasione di sviluppo e crescita anche per un Festival come il nostro.
«Un programma composto da circa 50 appuntamenti tra spettacoli, masterclass, libri, incontri e approfondimenti per offrire un panorama della danza contemporanea internazionale e nazionale che aiuti a ripopolare i palcoscenici e le platee dei nostri teatri. Un pensiero affettuoso va a Ismael Ivo che tanto ha dato alla danza nel suo luminoso percorso di artista. È a Ismael che noi di MILANoLTRE vogliamo dedicare questa 35° edizione ...e la danza continua». Rino Achille De Padellando, direttore artistico
Tra gli ospiti, apre questa edizione la Compagnia Zappalà Danza con Naufragio con Spettatore, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione «cinquantacinque minuti di uno spettacolo intenso, perfetto nella coreografia, grazie anche a due danzatori prodigiosi» (Persinsala), accompagnati da pianoforte e soprano dal vivo. Roberto Zappalà Danza ci incanta nuovamente con musica e bellezza con ultima creazione in prima assoluta il 29/09 a Campania Festival, Rifare Bach.
La delicata situazione che viviamo ci ha spinto verso la seconda novità del 2021. Spicca il volo il progetto Affollate Solitudini. Questa nuova sezione del festival nasce dal desiderio di dare spazio all’espressione solistica ma non solo: alcuni lavori nascono per l’occasione in questa forma di solo, altri esistono già, alcuni costituiscono serata completa, altri si incrociano su durata o ricerca artistica, alcuni condividono lo stesso coreografo/a, altri ancora da assoli evolveranno in futuri duetti, trii o performance di gruppo: Paola Lattanzi., Fabrizio Favale, Stefania Ballone, Matteo Gavazzi, Viola Scaglione/Marta Ciappina/Simona Bertozzi. , Salvatore Romania, Davide Valrosso, Luciano Padovani/Elisa Spina, Chiara Ameglio, Daniele Ninarello/Cristina Donà,/Elena Giannotti /Alessandro Sciarroni.
E ancora Chiasma/Salvo Lombardo e Fattoria Vittadini in prima nazionale con AMOЯ, secondo di tre titoli storici del Teatro alla Scala, che nasce dal desiderio di indagare il concetto di potere.
Segnalo l’atteso ritorno della Compagnie Hervé Koubi con un trittico mozzafiato: Les nuits barbares ou les premiers matins du monde definito dalla stampa internazionale «spettacolare, sublime, e superlativo». Una coreografia che unisce la potenza della parata da guerra, la precisione di un balletto classico, al suono della musica sacra di Mozart e Fauré, miscelata con melodie tradizionali algerine. Ce que le jour doit à la nuit, come protagonista un giovane algerino che impara a conoscere e amare il suo paese natale, colonizzato, tra giochi di luce e la musica che lascia immaginare legami tra le culture. Boys don’t cry, è la storia di un ragazzo che odia profondamente il calcio e adora appassionatamente la danza, rappresentato in scena da sette giovani ballerini, tra hip-hop, street dance e danza contemporanea e viene presentato a MILANoLTRE in prima assoluta nella nuova versione in italiano.
David Raymond e Tiffany Tregarthen di Out/Inner/Space Dance Theatre tornano a MILANoLTRE con Bygones, portandoci da Vancouver il loro mondo proiettato come un prisma in dimensioni parallele tra illusioni teatrali, marionette e paesaggi spettrali.
Arriva a MilanOltre Graces, considerato cult di Silvia Gribaudi che poi chiude il festival con Monjur, con cinque protagonisti molto differenti tra loro, divinità ironicamente POP, fuori tempo e fuori luogo.