TOMMASO ZORZI A R101: “QUAL E’ IL LIMITE DELL’ESASPERAZIONE CHE IL POLITICAMENTE CORRETTO HA SU DI NOI?

“VOLUTAMENTE MI STO STACCANDO UN PO' DAI SOCIAL PER QUANTO RIGUARDA LA MIA VITA PRIVATA”

Ieri sera è andato in onda “TZ101”, l’appuntamento settimanale di Tommaso Zorzi all’interno di “Facciamo finta che”, il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri in onda su R101.

Prendendo spunto dalla mostra di Mirella Bentivoglio “L’altra faccia della luna” che inaugurerà domani a Ulassai in provincia di Nuoro, Zorzi ha parlato del politicamente corretto

“Io voglio essere brutalmente onesto. Siamo tutti d'accordo che nel 2021 ci deve essere un’attenzione al linguaggio e in una certa misura il politicamente corretto deve essere applicato al linguaggio di tutti i giorni, ma qual è poi il limite che l'esasperazione di questo politicamente corretto ha su di noi e sulla società?

L'indice di questo è stato un recente avvenimento che coinvolge l’artista Mirella Bentivoglio, grandissima artista mancata quattro anni fa. Una galleria sarda si è proposta di ospitare una sua mostra della quale fa parte una delle sue opere più famose che si chiama “Fiore nero” che è una rosa nera ritagliata da articoli di giornale che riprendono la notizia di un ragazzo di colore ucciso.

È un'opera del 1971, quando ancora i giornali usavano il termine dispregiativo per indicare le persone di colore e lei denuncia questa cosa qui attraverso questa opera. Ora facebook ha censurato questa opera poiché contiene quella parola lì che adesso non si può più dire per descrivere una persona di colore quando in realtà lei vuole dire esattamente il contrario, che non va bene usare quella parola lì, però per dirti quale parola non si deve usare io quella parola la devo usare perché sennò non sai di cosa stiamo parlando.

Ora è giusto che il politicamente corretto arrivi a censurare anche la propria causa? Perché Mirella Bentivoglio perorava la causa del politicamente corretto attraverso un'opera del 1971, però questo algoritmo ha trovato questa opera e l'ha censurata chiudendo la pagina della galleria che ospiterà la mostra dell’artista.

E’ il paradosso del politicamente corretto.

Tolti gli insulti e tolte le parole che non vanno usate, ma uno può vivere interrogandosi su ogni minima virgola?
Noi possiamo di comune accordo eliminare tutti quei termini sensibili, ma sulle altre cose bisogna trovare un comune accordo, una misura dove si riesce a districarsi tra quello che non è politicamente corretto e quello che non è corretto ma si può considerare non offensivo”.

Maurizio Costanzo gli ha poi chiesto “Qual è il tuo rapporto con il tzvip?”, Zorzi ha risposto: “Io sono in ottimi rapporti, loro sono la mia costola social che in realtà adesso sempre di più si sta staccando da me, ma nel senso buono nel senso che sempre di più si creano degli equilibri tra di loro che è giusto che ci siano.
Io non pretendo di essere il paladino di nessuno, se non di me stesso, e dunque non mi elevo a guru, anche perché volutamente mi sto staccando un po' dai social per quanto riguarda la mia vita privata, che non mi va di mettere proprio alla mercé di chiunque. Anche perché poi c'è gente che si sente titolata a doverti dare delle direttive su come gestire la tua vita privata, e anche no grazie, non lo fa mia madre, non capisco perché lo debbano fare loro”.

 

“Facciamo finta che”, condotto da Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri, va in onda su R101 dal lunedì al venerdì dalle 20.00 alle 21.00. Ospite fisso, Tommaso Zorzi.

 

 

 

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