L’autrice Marta Perego
dialoga con
Mattia Carzaniga, giornalista @ilcarza
Valeria Locati, psicologa @unapsicologaincitta
Marta Perego è giornalista, autrice e conduttrice tv e di eventi live, collabora con le più importanti testate ed emittenti televisive italiane, ha ideato e realizzato programmi televisivi di libri e cinema come Ti racconto un libro, Adesso cinema (Iris Mediaset) e Effe come festival (LAF).
Al lavoro di giornalista associa una costante attività di divulgazione culturale sui social network, in particolare su Instagram e IGTV, dove tiene rubriche di libri e cinema e ne intervista gli autori (@marta_perego, 53.000 follower). È autrice del podcast Case di carta (4 traccefm) e dei libri La felicità a portata di trolley (DeAgostini), Le grandi donne del cinema (DeAgostini) e Case di carta (Peoplepub).
Con M come Milano (edito da Bottega Errante Edizioni, 304 pagine, 15 euro), torna in libreria per raccontare la sua città.
“Una mattina mi sono alzata, ho preso Marcello, il mio yorkshire di cinque mesi, e ho iniziato a camminare. Ne è venuto fuori questo libro, che è un racconto della città che mi ha accolta e trasformata, che mi ha sfidata e affossata, ma che mi ha anche dato la forza di ricominciare tutto da capo. Ma è anche un racconto di storie, di film, di libri, di donne, di uomini, di esseri umani… Di angoli segreti, di chiese nascoste”.
M come Milano è il racconto appassionato di una metropoli amata alla follia anche nei momenti in cui ci butta a terra, ci fa sentire inadeguati e sembra respingerci.
È un autoritratto attraverso le storie e le vite degli altri milanesi, reali o letterari: Camilla Cederna, Mariangela Melato, Fausta Cialente, Patrizia Valduga, Alda Merini, Giorgio Gaber, Dino Buzzati (“Un amore”), Ugo Tognazzi-Libero Bianchi ne “La vita agra”, Jean Moreau-Lidia Pontano ne “La notte”, ma anche Sant’Ambrogio, Ludovico il Moro.
È un viaggio nel tempo e nei luoghi della storia e dell’arte di Milano, attraverso un gioco di specchi tra il paesaggio, le architetture, lo spirito della città e chi l’ha abitata, animata e resa celebre.
È un moto a luogo dalla Barona -dove Marta vive, quartiere un tempo popolare e malfamato, negli ultimi anni protagonista di un’importante riqualificazione urbana-, alla (ri)scoperta di una Milano in continua evoluzione, da cui tornare trasformati, più consapevoli e forse anche ‘più grandi’.
È la camminata di una flâneuse (termine adottato dalla scrittrice statunitense Lauren Elkin che declina al femminile il concetto di flâneur, caro a Baudelaire), di una flâneuse milanese, che ridisegna la città con i propri passi, seguendo geometrie vecchie e tracciandone di nuove, in un atto di amore e libertà.
Marta Perego, in M come Milano, ci fa sentire parte della storia. Con il suo universo culturale fatto di passione e competenza ci dà la chiave per leggere noi stessi e per capire come alcuni meccanismi sottesi alla vita di tutti i giorni in una città complessa come Milano siano riconducibili a un flusso continuo di idee e avvenimenti che attraversano epoche e culture, in un meraviglioso gioco intellettuale tra arte e vita.
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