Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Mastro J, dj producer italiano che ha appena pubblicato “Changes“, un brano di grande impatto.
Ci racconti come è nato il tuo nuovo singolo?
Dopo un periodo di inattività ho sentito l’esigenza di esprimermi attraverso l’arte che padroneggio meglio. In realtà non ho mai smesso di comporre musica anche se sono stato lontano da palcoscenici importanti. Come spesso accade anche in altri ambiti creativi, le idee migliori sono quelle che non hanno bisogno di tanti ritocchi. La versione finale di “Changes” non è lontana dalla primissima demo che ho realizzato nella primavera del 2022. E’ una delle canzoni di cui sono più soddisfatto in assoluto.
Com’è andata la produzione, Mastro J? Hai collaborato con altri professionisti, artisti o hai fatto tutto da solo?
In tutto ciò che riguarda la parte creativa ho volutamente fatto tutto da solo, per ritrovare intimità e perché no, anche per rimettermi in gioco. Il lavoro di squadra paga sempre, però, anche in questo caso è stato importante. Nella fase di finalizzazione e placement, dove è importante scegliere e decidere piattaforme e goal da raggiungere, mi sono affidato a persone che collaborano con me da tempo.
“Changes” è un brano che mette insieme sonorità e ritmi molto diversi tra loro, in modo sorprendente.
Puoi ascoltarla a tutto volume o come sottofondo, puoi usarla durante un workout o gustarla durante un viaggio nelle airpods. E’ una canzone che accompagna lo stato d’animo di chi ascolta e lo fa proprio grazie ai diversi periodi che la compongono, sa di rivincita, ma anche malinconia.
C’è una parte vocale molto curata, ma è anche un pezzo che fa decisamente ballare…
Il mondo sonoro che più prediligo è quello dance degli anni 90 e 2000, quando nelle aree industriali della provincia italiana nascevano le canzoni diventate poi veri inni, anthems nel mondo. L’organista al mio matrimonio ha suonato “L’Amour Toujours” di Gigi D’Agostino, dettaglio utile per comprendere quanto per me una canzone dance per essere tale deve accompagnarsi ad un bel cantato.
Il testo di “Changes” parla di possibilità, di cambiamenti o di entrambi?
Dipende da te e dal tuo stato d’animo. In certi momenti emerge il lato malinconico, in altri la rivalsa, in altri ancora l’energia del beat, ascoltando “Changes” ogni emozione è libera di sprigionarsi.
Quali saranno secondo te le tendenze musicali nell’estate 2023?
La tendenza degli ultimi tempi è quella di velocizzare o rallentare canzoni e renderle virali grazie ai video di TikTok. Lady Gaga dopo 11 anni ha visto per la prima volta la sua “Bloody Mary” in vetta alle classifiche, tritando milioni di stream e views. Sulla base di quello che succede nelle piattaforme social, i dj producono remix o bootleg. In altre parole, un tempo le hit da discoteca nascevano nei club, poi nelle radio adesso su TikTok.”Changes” non appartiene al filone tendenze, proprio perché frutto delle mie personalissime sensazioni.
Cos’è per te la musica in questo momento della tua vita?
Una compagna di viaggio, una delle cose di cui non potrei farne a meno.
La musica registrata sembra valere sempre meno, mentre i concerti sono in boom… Oppure no?
E’ sempre difficile prendere posizioni nette, quando pensi di aver fatto un ragionamento coerente salta fuori chi ha le prove per smentire tutto e ribaltare il risultato (Alessandro Borghese insegna). Direi che rispetto al passato la musica Italiana sa farsi rispettare così come anche i concerti, che sembrano riunire sempre più generazioni. I numeri raccontano una discografia lontana dai fasti del passato, ma questo non toglie il fatto
che il valore della musica registrata è infinito. Basti pensare a quanto possano risultare sciocche e banali le stories che pubblichiamo svuotate di una degna canzone che ne supporti il mood…
C’è spazio lavorativo per chi vuole occuparsi di musica come produttore e dj?
La difficoltà sta nella difficoltà di comprendere in maniera oggettiva le proprie capacità. Ci sono produttori e dj che si sentono più bravi di quello che sono e pur di non fare i conti con la realtà “dopano” il mercato comprando classifiche, feeds e tutto ciò che in questo mondo può avere un prezzo. La risposta è comunque sì, si può lavorare nella musica, a patto che ci siano talento ed attitudine.
Che consigli daresti a un giovane producer / dj che sogna di vivere di musica dance?
Un talento non ha bisogno dei miei consigli, sa sicuramente cosa fare per affermarsi. Di una cosa però sono certo: la gente tendenzialmente parla di quello che non ha, quindi se qualcuno dovesse mai criticare il vostro talento, saprte il perché.