"IL COLORE DEI SOGNI" DAL 30 SETTEMBRE AL CENTRO CANDIANI LA MOSTRA SU CHAGALL

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Cresce il fermento intorno alla mostra su Chagall che aprirà i battenti il 30 settembre al Candiani di Mestre. Dopo la precedente esposizione intorno al nome di Kandinsky, proposta lo scorso autunno, è la conferma di come il Centro Candiani stia gradualmente trovavano una nuova fisionomia come sede espositiva di livello nazionale, riconoscendo così l’efficacia del modello creato da Fondazione MUVE: mostre di qualità, occasioni di approfondimento critico, pensate e gestite attingendo in modo ampio dalle straordinarie collezioni dei Musei Civici Veneziani, che solo in parte sono esposte al pubblico. Così è stato per  Kandinsky , così è per Chagall. Il fatto che due esposizioni di questo livello abbiano potuto essere realizzate con opere che appartengono ai Musei Civici conferma la ricchezza delle collezioni d’arte di Ca’ Pesaro.

 “La mostra intorno a Chagall - evidenzia la presidente della Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi - è costruita con le raccolte della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca' Pesaro cui si aggiungono alcuni puntuali prestiti di opere concesse da importanti Musei internazionali. Desidero ringraziare i direttori e lo staff dell’Albertina di Vienna, dell’Israel Museum of Art di Gerusalemme, dello Szépművészeti Múzeum-Museum of Fine Arts di Budapest, del Musée National Chagall di Nizza e del Musée d'art moderne di Céret per aver messo a disposizione le proprie opere contribuendo così alla riuscita del progetto espositivo. Ci auguriamo - prosegue Gribaudi - che queste iniziative possano continuare a crescere, in modo da poter al contempo valorizzare il patrimonio della città e far riscoprire i grandi Maestri del ‘900 sotto una luce sempre nuova”.

Il sindaco Luigi Brugnaro sottolinea come “il successo dell’iniziativa, cominciata con Klimt e poi evoluta con i Maestri del ‘900 fino a Kandinsky e le avanguardie abbia dato nuovo impulso alla volontà dell'Amministrazione e di Fondazione di presentare a Mestre proposte sempre significative, concepite per un pubblico ampio, a partire dalle collezioni civiche di arte moderna e contemporanea. Nel corso del 2023 si proseguirà con questa fase del progetto che mira a renderlo “la casa della contemporaneità” nella doppia forma architettonica e museografica. Alla base di queste considerazioni vi è la volontà di ricostruire un'identità visiva del nostro territorio, a partire dalle esperienze della storia dell’arte del ‘900 e dalle significative ricerche originali che nella città si sono sviluppate, soprattutto nella seconda metà del secolo scorso".

Ancora una volta è un maestro russo a caratterizzare il nuovo “viaggio” attraverso il ‘900: Marc Chagall. Dallo straordinario Rabbino n. 2 o Rabbino di Vitebsk, acquistato nel 1928 dal Comune di Venezia per Ca’ Pesaro, l’esposizione intende indagare il portato rivoluzionario dell’arte di Chagall come pittura del sogno e come trionfo della fantasia creatrice. “Nelle parole di Lionello Venturi che introducono la rassegna monografica dedicata alla Biennale del 1948, la prima edizione dopo la Seconda guerra mondiale, emerge - evidenzia la curatrice Elisabetta Barisoni - quanto Chagall sia stato centrale per tutta l’arte del secolo scorso, fin dalle Avanguardie: «[…] la sua naturale propensione è per la bontà, il piacere, la gioia, la fiducia, la felicità, l’amore per ciò che esiste in terra o nel cielo, e soprattutto gli animali e i fiori. […] La fatalità del ragazzo di Vitebsk fu di ricordare ai pittori di Parigi- tra il 1910 e il 1914, in un momento critico del gusto- che l’umiltà e la familiarità, l’amore e l’odio, la pietà e la paura, e tutta la vita del sentimento facevano tuttavia parte della pittura. Con un tratto di genio egli mostrò come la poesia, e non solo la matematica, fosse una guida della pittura».

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