Al Palazzo Ducale di Sassuolo dal 6 ottobre 2023 un nuovo allestimento ricostruisce le trasformazioni della prestigiosa residenza degli Estensi, rendendo ancora più spettacolari i maestosi spazi della reggia, collegando la sua storia con il territorio circostante
Il Palazzo Ducale di Sassuolo dal 6 ottobre 2023 apre le sue porte al pubblico con un riallestimento innovativo che vedrà alcuni suoi spazi completamente trasformati per donare al visitatore un’esperienza immersiva unica.
Cinque sale dell’ala meridionale del Palazzo, dette dell’Appartamento di Orlando e fino ad oggi solo saltuariamente aperte al pubblico, sono infatti state destinate ad illustrare e ricostruire con grandi modelli, disegni ricostruttivi, opere, filmati e grandi immagini, le trasformazioni di questo complesso e del territorio circostante: da piccolo ma strategico luogo fortificato, posto sulla sponda orientale del fiume Secchia, a prestigiosa residenza ricca di arredi, fontane, sculture e dipinti che a partire dal XVIII secolo ne faranno mèta di visita del grand tour.
In questi ultimi anni numerosi studiosi hanno dedicato una particolare attenzione alle sedi delle corti e allo sviluppo delle regge. Ma la storia della corte Estense dopo l’abbandono forzato di Ferrara avvenuto nel 1598, continua ad essere poco studiata. Il trasferimento del ducato nel ridimensionato territorio modenese e reggiano determinò, nell’obiettivo di impiantare una corona di residenze extraurbane, la nascita di nuovi cantieri, di importanti committenze e trasformazioni che ebbero un esito felice soprattutto a Sassuolo, cittadina oggi nota soprattutto per essere la capitale del distretto ceramico tecnologicamente più avanzato d’ Europa.
Anche se un’interpretazione errata ha fatto credere che lo sviluppo urbano e manifatturiero di Sassuolo sia una trasformazione recente, in realtà questo sviluppo ha le sue fondamenta proprio nel periodo in cui si è realizzata una delle regge più sontuose del nord Italia.
Si deve infatti agli studi degli ultimi anni e agli approfondimenti più recenti voluti e promossi da Gallerie Estensi di Modena, di cui il Palazzo di Sassuolo fa parte, se oggi possiamo leggere e capire tutto ciò con punti di vista completamente diversi grazie ai quali possiamo inserire Sassuolo in un processo europeo avviato nel pieno Seicento, secolo della rivoluzione scientifica, e maturato nel secolo successivo, secoli dei lumi, grazie agli apporti venuti anche dalla corte francese.
È il 1634 infatti quando Francesco I d’Este, duca di Modena e Reggio, incarica l’architetto romano Bartolomeo Avanzini e l’ingegnere reggiano Gaspare Vigarani, famoso per le sue macchine teatrali, di trasformare il palazzo castellano di Sassuolo, già appartenuto ai principi Pio di Savoia, in una spettacolare dimora di rappresentanza. I lavori e le fastose decorazioni interne avranno l’obiettivo di enfatizzare le virtù del duca e della dinastia estense. Assieme alla reggia prende progressivamente forma anche un grande parco che sfrutta le particolari connotazioni ambientali del luogo. Un parco vastissimo che al suo culmine raggiungerà gli oltre 10 chilometri di lunghezza: dalla collina fino alla pianura. Il nuovo allestimento vuole quindi farsi racconto di una storia che si collega sia alla prestigiosa residenza degli Estensi sia alle vicende di un territorio fulcro dell’economia e della società di oggi, italiana e europea.