Dopo aver raccontato la storia di Anna Bolena, Cristina Penco ci riporta nel periodo Tudor per farci conoscere meglio un'altra donna che ha lasciato il segno e che possiamo considerare uno dei primi esempi di enpowerment femminile: Caterina d'Aragona.
Nel libro Caterina d'Aragona. Dignità e coraggio (edito da Diarkos) l'autrice ci dimostra con una narrazione accurata ed empatica che, oltre all'immagine della regina ripudiata e ferita dal consorte, il re d’Inghilterra Enrico VIII, c'è molto di più. Una figura, quella della Trastámara, che negli ultimi anni si sta rivalutando molto anche grazie a film e serie tv (in particolare The Spanish Princess), in cui viene sottolineato come la sua forza e determinazione si siano nutrite di dignità, fede e virtù.
Figlia dei sovrani cattolici Ferdinando II d'Aragona e Isabella I di Castiglia, prima donna in Europa a ricoprire l’incarico di ambasciatrice a corte, instancabile nella carità cristiana quanto capace di vincere sul campo di battaglia, Caterina si dovette fare largo dentro una società di uomini e scontrare con i loro sadici giochi di potere.
“Finora Caterina d’Aragona è stata raccontata per lo più da un’unica prospettiva, relegandola spesso al ruolo univoco di vittima, ponendola in una posizione ancillare e subordinata al coniuge. Al contrario, è stata una grande protagonista del suo tempo, un esempio di leadership illuminata in un mondo patriarcale in cui, a parte rare eccezioni – come sua madre Isabella di Castiglia (e in ogni caso non senza un prezzo da pagare…) – alle donne non erano concessi i riflettori. Nemmeno a quelle di sangue blu e sedute su un trono, se non in relazione al volere e all’agire del padre, del marito, degli eventuali figli maschi, degli alti prelati, dei funzionari del sovrano” - sottolinea Cristina Penco.
La sua vita rimarrà impigliata a quella di una giovane dama, Anna Bolena, e alle trame di Palazzo del marito, tra la volontà di procacciarsi un erede maschio e lo Scisma anglicano. Delle sei mogli di Enrico VIII, Caterina fu la preferita dei sudditi, che continuarono a rispettarla e ad amarla come una delle più illuminate e colte sovrane del Cinquecento.
“Caterina d’Aragona ha introdotto l’istruzione femminile a corte, ha sostenuto iniziative di micro-imprenditoria femminile dell’Inghilterra dell’epoca – partendo dalla beneficenza, di fatto ha gettato le basi per una successiva e fiorente produzione di merletti nelle Midlands, un’arte in cui lei era abile ed esperta – e ha guidato con successo l’esercito Tudor, sconfiggendo gli scozzesi a Flodden, in assenza del marito, impegnato in Francia (in un’azione militare dall’esito meno glorioso). Allo stesso tempo, era anche una comunicatrice intelligente e scaltra, che ha saputo fare leva sugli animi dei sudditi, molto favorevoli nei suoi confronti, attuando strategie che, in qualche modo, hanno precorso i tempi. Bisognerebbe ricordarsene, per esempio, quando si cita la famosa intervista-scandalo di Lady Diana alla BBC nel 1995… L’empowerment femminile - anche delle royals - parte da lontano. È anche per questo che, nella ricostruzione storica che propongo, suggerirei di andare oltre il catfight che da secoli vede contrapposte Caterina e Anna Bolena, come se tutta la questione tra loro si riducesse a una faccenda privata, con l’uomo “conteso” sullo sfondo, tra due fuochi belli ardenti. C’erano in ballo pure le rispettive origini familiari, il trono, la fede religiosa differente... Ma sono state entrambe due combattenti, per loro e per le loro figlie, rappresentando – per motivi diversi – una minaccia per il sistema di cui facevano parte. E che non ha accettato le loro alzate di capo quando erano impegnate a rivendicare la loro dignità, i loro ruoli e i loro diritti" – spiega l'autrice.
CRISTINA PENCO (Genova, 1980), giornalista, scrive di famiglie reali, celebrità, costume e società, lifestyle, attualità e spettacolo per riviste popolari e femminili. Per Diarkos, oltre a Caterina D'Aragona, ha pubblicato Meghan Markle. Una Duchessa ribelle (2019), I Windsor. La dinastia di Elisabetta II (2022) e Anna Bolena. Potere e seduzione (2023).
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