L'OCCHIO VIVO DI PARIGI: LE FOTOGRAFIE DI BRASSAÏ IN MOSTRA A PALAZZO REALE DI MILANO

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La mostra su Brassaï a Milano, a Palazzo Reale: dal 23 febbraio al 2 giugno “Brassaï, L’occhio di Parigi” cattura l’essenza della Parigi del XX secolo nelle sue fotografie: esposte scene notturne, graffiti e artisti della città

Si terrà dal 23 febbraio al 2 giugno presso Palazzo Reale, Milano, la mostra su Brassaï (Brașov, 1899 – Belluogo, 1984) intitolata Brassaï. L’occhio di Parigi, promossa da Comune di Milano – Cultura. È prodotta da Palazzo Reale e Silvana Editoriale, realizzata in collaborazione con l’Estate Brassaï Succession e curata da Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo. Gyula Halász, nome vero dell’artista è ungherese di nascita, ma parigino d’adozione ed è uno dei protagonisti della fotografia del XX secolo, definito dall’amico Henry Miller l’occhio vivo della fotografia. Si affianca al movimento surrealista e a partire dal 1924 diventa partecipe del grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni, entrando in stretta relazione con artisti quali Picasso, Dalí e Matisse. La mostra raccoglie più di 200 opere che offrono un approfondito sguardo sul lavoro di Brassaï, concentrandosi principalmente sulle sue celebri immagini della vita parigina, con particolare importanza sulle scene notturne e sulle persone che animavano la città. Brassaï è inoltre uno dei pionieri nel catturare l’essenza della Parigi notturna e della sua gente, documentando non solo lavoratori e artisti, ma anche persone al margine della società. Le sue fotografie sono diventate icone che rappresentano l’anima di Parigi nell’immaginario collettivo. Tuttavia, l’arte di Brassaï va oltre la documentazione fotografica: la sua esplorazione dei graffiti sulle pareti parigine rivela il suo profondo legame con le forme d’arte marginali e con l’art brut di Jean Dubuffet. Nelle sue passeggiate, il fotografo non si limita alla rappresentazione del paesaggio o alle vedute architettoniche, ma si avventura anche in spazi interni più intimi e confinati, dove la società si incontrava e si divertiva. È del 1933 il suo volume Paris de Nuit, un’opera fondamentale nella storia della fotografia francese. Le sue fotografie furono anche pubblicate sulla rivista surrealista Minotaure, di cui Brassaï diventa collaboratore e attraverso la quale conosce scrittori e poeti surrealisti come Breton, Éluard, DesnosBenjamin Péret e Man Ray.

Nel corso della sua carriera il suo originale lavoro viene notato da Edward Steichen, che lo invita a esporre al MoMA di New York nel 1956: la mostra Language of the Wall. Parisian Graffiti Photographed by Brassaï riscuote un enorme successo. Brassaï ha stabilito forti legami con l’America attraverso una collaborazione con la rivista Harper’s Bazaar, la cui direzione artistica rivoluzionaria è guidata da Aleksej Brodovič dal 1934 al 1958. Per Harper’s Bazaar, il fotografo ha immortalato numerosi protagonisti della scena artistica e letteraria francese. La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale e curato personalmente da Philippe Ribeyrolles, con un’introduzione scritta da Silvia Paoli.

"Esporre oggi Brassaï significa”, afferma Philippe Ribeyrolles, curatore della mostra, “rivisitare quest’opera meravigliosa in ogni senso, fare il punto sulla diversità dei soggetti affrontati, mescolando approcci artistici e documentaristici; significa immergersi nell’atmosfera di Montparnasse, dove tra le due guerre si incontravano numerosi artisti e scrittori, molti dei quali provenienti dall’Europa dell’Est, come il suo connazionale André Kertész. Quest’ultimo esercitò una notevole influenza sui fotografi che lo circondavano, tra cui lo stesso Brassaï e Robert Doisneau”.

Orari della mostra: Da martedì a domenica ore 10:00 - 19:30, il giovedì chiusura alle 22:30. Lunedì chiuso. Biglietti: Open € 17, Intero € 15, Ridotto € 13. Per informazioni palazzorealemilano.it mostrabrassaimilano.it

Immagine: Brassaï, Soirée Haute Couture, 1935

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