“Lo stupore è il sale della terra” diceva Maurits Cornelis Escher, l’incisore più amato del XX secolo.
Stupore che ancora oggi costituisce il sale dell’incanto del pubblico contemporaneo.
Dopo il successo di visitatori a Roma, gli intricati sentieri che avvolgono gli universi fantastici dell’artista olandese, popolati da arte, matematica, scienza, fisica e design, faranno tappa a Ferrara in occasione di una grande mostra.
I mondi culturali apparentemente inconciliabili, che, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica, si svelano attraverso incisioni e litografie pronte a incantare gli ospiti di Palazzo dei Diamanti. Per la prima volta, dal 23 marzo al 21 luglio, la città accoglierà le visioni del genio di Leeuwarden che animano mondi immaginifici e apparentemente impossibili.
Dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica, nelle creazioni del grande maestro olandese che ha vissuto in Italia tra le due guerre confluiscono imprevedibili temi e suggestioni.
I suoi lavori inconfondibili, che hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità, guideranno il pubblico nel percorso intitolato Echer, organizzato da Arthemisia, Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d'Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits, a cura di Federico Giudiceandrea e da Mark Veldhuysen, presidente della M.C. Escher Foundation.
Attraverso pesci che assomigliano a uccelli, omini che scendono (o salgono) la scale di un castello, teschi, serpenti, sfere riflettenti, il mago delle illusioni ottiche e geometriche, il genio delle prospettive paradossali, inchioderà l'occhio al richiamo dell'infinito riproponendo il fascino ambiguo delle immagini.