25 ANNI DI EXTRAVERGINI: SLOW FOOD CELEBRA I CUSTODI DELL’OLIO BUONO, PULITO E GIUSTO

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Dal Teatro Filarmonici di Ascoli Piceno, un omaggio all’eccellenza olearia italiana che guarda al futuro tra sostenibilità, biodiversità e identità territoriale.

Compie 25 anni la Guida agli Extravergini di Slow Food Italia, e lo fa con un’edizione speciale che ha debuttato oggi nel cuore delle Marche, al Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno. Non una semplice pubblicazione, ma un tributo sentito a chi, ogni giorno, preserva l’olivicoltura di qualità, in equilibrio con la natura e profondamente radicata nei territori italiani.

La cerimonia di presentazione, sostenuta dalla Regione Marche e dal Comune di Ascoli Piceno, ha visto la partecipazione delle istituzioni locali, rappresentanti di Slow Food Italia e numerosi produttori provenienti da tutta la penisola. Il sindaco Marco Fioravanti ha aperto i lavori esprimendo l’orgoglio della città per ospitare un evento che «celebra l’olio extravergine di oliva italiano e lo straordinario lavoro dei nostri produttori, autentici custodi del paesaggio e dell’identità alimentare del Paese».

Un concetto rafforzato dall’Assessore comunale all’Agricoltura Francesca Pantaloni: «Valorizzare l’extravergine significa sostenere le filiere locali, la qualità, la tracciabilità e il paesaggio rurale. È anche un modo concreto per promuovere uno stile di vita sano e sostenibile». Anche l’Assessore regionale Andrea Maria Antonini ha rimarcato l’impegno delle Marche: «La nostra olivicoltura cresce in qualità grazie alla formazione, alle reti territoriali e all’oleoturismo, un’opportunità economica e culturale per i territori».

Ma è la voce di Slow Food Italia a ribadire la missione profonda della guida. «Tutela ambientale e qualità dell’olio sono inscindibili», ha dichiarato il vicepresidente Federico Varazi. «Per questo, abbiamo scelto di escludere dalla guida le aziende che adottano il modello superintensivo, incompatibile con la sostenibilità ambientale. La vera eccellenza è quella che rispetta l’equilibrio naturale e salvaguarda la biodiversità».

Eccellenza che si traduce nei numeri: oltre 830 aziende recensite nell’edizione 2024 della guida, molte delle quali condotte da giovani olivicoltori che puntano su agricoltura biologica, innovazione e rigenerazione dei suoli, come raccontato dalla curatrice Francesca Baldereschi. «Nonostante un calo produttivo del 32%, registriamo un incremento della qualità e della consapevolezza. Questo è un vero segno di vitalità e futuro».

Durante l’evento sono stati assegnati anche numerosi riconoscimenti speciali, a cominciare dal premio alla memoria di Diego Soracco, storico curatore della guida, andato ad Antonella Titone dell’azienda Titone di Locogrande (TP), per il suo impegno biologico e innovativo. Menzioni d’onore a realtà come la Tenuta Cavasecca di Noto per il recupero della varietà Siracusana Zaituna, all’Azienda Loretta Nardini di Bertinoro per la cultivar Ghiacciola, e al Consorzio per la biodiversità dell’olivo e dell’olio in Umbria, che ha valorizzato per la prima volta in purezza la varietà Limona.

A sostenere l’iniziativa anche aziende come BioDea, impegnata nella promozione dell’agricoltura rigenerativa, e RICREA, consorzio per il riciclo dell’acciaio, che ha premiato l’impegno nella sostenibilità degli imballaggi per l’olio. «Il cibo buono, pulito e giusto – ha ricordato Roccandrea Iascone – parte anche dal contenitore che lo protegge, 100% riciclabile e rispettoso dell’ambiente».

La giornata si è conclusa con una grande festa in centro città: Laboratori del Gusto e oltre 50 banchi di assaggio hanno permesso al pubblico di scoprire e degustare gli oli raccontati nella guida. Un’occasione per celebrare chi, nel silenzio degli uliveti, lavora ogni giorno per portare sulle nostre tavole un prodotto che è cultura, paesaggio e futuro.

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