DELTA È GUSTO, BELLEZZE E SAPORI DEL DELTA DEL PO VENETO

Il riso, le verdure, il celebre radicchio di Chioggia IGP, i branzini, le anguille del Delta e le vongole veraci del Polesine, l’ostrica rosa e le cozze DOP di Scardovari, i seminativi e le chiocciole, solo alcune delle eccellenze della più vasta zona umida d’Italia: il Delta del Po. Una terra ancora in parte da scoprire e un progetto dell’Ente parco Regionale del Veneto del Delta del Po per la promozione e valorizzazione dei suoi prodotti. Denominato “Delta è Gusto” l’iniziativa si presenta come una rete di sapori che oltre al parco vede coinvolti i nove Comuni del Delta del Po Veneto: Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po.

Il Delta del Po Veneto un ambiente naturale ed ospitale che offre al turista una varietà incredibile di opportunità conoscitive: spiagge e porti turistici, percorsi e itinerari che abbracciano l’avventura e l’osservazione scientifica, sapori unici e il fascino delle lagune, paesaggi dolci e misteriosi. Il Delta è così, un continuo alternarsi di terraferma e mare, campagna e dune fossili, e poi golene e valli da pesca, bracci di mare e fiumi. Boschi e pinete, canneti e orchidee.

Il Delta con le sue oltre 370 specie di uccelli tra stanziali e migratori nel 2015 è stato riconosciuto da parte di Unesco, come Riserva di Biosfera Programma MAB (Man and Biosphere) con il profondo scopo di ridurre ai minimi la perdita di biodiversità e parallelamente di incentivare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

Il Delta è un’antica area archeologica e contemporaneamente la terra più giovane, costruita dal fiume e modificata dall’uomo a partire dalla grande opera idraulica della Repubblica di Venezia (1600 – 1604) che ha dato vita al Delta Moderno. Un’opera che, con la deviazione a sud del ramo principale del Po, ha reso 400 anni fa questa terra la più giovane d’Italia.

Quando si parla di questo meraviglioso e unico angolo del nostro bel Paese, parliamo di una zona umida di rilevanza internazionale e allo stesso tempo di uno dei Parchi naturalistici più importanti d’Italia. Qui la flora e la fauna godono di in un habitat ideale, l’uomo e la natura convivono in perfetto equilibrio nel rispetto assoluto. Fatta eccezione per gli argini, gli scanni e le dune fossili, parliamo di un territorio completamente al di sotto del livello del mare (da 1 a 4 metri) dove vengono accolti i rami principali della foce e in cui solo l’intelligente gestione quotidiana delle acque da parte dell’uomo con i suoi mezzi tecnici ne consente l’abitabilità.

Ci sono stato di recente sul Delta, con dei colleghi della stampa, poche ma intense ore; me lo sono goduto, per la sua bellezza naturale, per l’ingegno dell’uomo, per i sapori e l’ospitalità della gente. Abbiamo navigato per raggiungere la coltivazione delle ostriche rosa ma anche per arrivare a Scano Boa passando con la barca là dove un tempo si coltivava il riso. Sono trascorsi molti anni ma il ricordo dell’alluvione del novembre del 1951 che causò un centinaio di morti e 180 mila senza tetto è ancora vino. Dove un tempo c’era la risaia oggi si pesca nel grande lago. A Scano Boa ci siamo goduti la piacevolezza delle vongole e delle anguille cucinate da Giuliana nella meravigliosa cornice del tipico casone fatto di canne.

Si, me lo sono goduto al Museo regionale della Bonifica Cà Vendramin, un museo realizzato nell'ex impianto idrovoro dimesso verso la fine degli anni 60 dove è possibile vedere gli antichi macchinari costituiti da caldaie a vapore e da pompe centrifughe utilizzati a seguito della costruzione degli impianti agli inizi del 1900 per il prosciugamento del bacino dell'isola di Ariano. E’ questo un luogo interessantissimo per abbracciare un secolo di bonifica e per comprendere la grande fatica dell’uomo per la difesa idraulica del territorio e per il governo delle acque. Naturalmente altrettanto interessante sono i moderni sistemi per la regolazione dell’acque che si utilizzano ai giorni nostri.

Poi me lo sono goduto al Giardino Botanico Litoraneo del Veneto. E’ questo un luogo posizionato al confine settentrionale del Parco che offre la possibilità al visitatore di avere un ottimo approccio con gli ambienti territoriali e la preziosa biodiversità. Pinete, spiagge, lagune, con una moltitudine di specie botaniche.

E poi non avrei potuto non godermelo a tavola. Il Delta propone una cucina in cui i gusti hanno ancora il carattere dei luoghi. Se il grande fiume è fonte di vita, sostegno, alimentazione non bisogna dimenticare che la cucina del Polesinetrae le sue origini dalle carestie, dalle guerre, dalla povertà più spietata, motivo per cui la gente polesana sa bene come sfruttare i più umili prodotti della terra e del mare. Il turista oggi qui può godere di locande, vecchie osterie e ristoranti che offrono i piatti della tradizione più vera e genuina regalando la possibilità di nuove scoperte.

Poche ore ma ben vissute, in un ambiente affascinante ancora in parte da scoprire e che merita attenzione e grande rispetto. Ben vissuto grazie ad una buona compagnia e ad una meravigliosa ospitalità da parte di tutte le persone che abbiamo ed ho avuto la fortuna di incontrare. Le istituzioni, le guide, i ristoratori, gli accompagnatori e gli organizzatori del nostro breve viaggio. Dovrò tornare perché tante sono le cose che devo ancora abbracciare ed assaporare, ma soprattutto dovrò tornare per rivedere dove il “grande fiume” finisce la sua corsa. Io, che vivo nella Regione dove il Po nasce, come potrei non amarlo.

Fabrizio Salce

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