Nuova annata e nuova etichetta per celebrare l’anniversario del primo “second vin” italiano
Le Serre Nuove dell’Ornellaia 2017: venti anni di elegante complessità
È un’etichetta celebrativa quella che accompagna la nuova annata di Le Serre Nuove dell’Ornellaia, che presenta oggi il suo 2017. Sono trascorsi esattamente 20 anni da quando nel 1997 in tenuta fu deciso di affiancare ad Ornellaia un vino che, con un blend delle quattro varietà coltivate in Ornellaia – Merlot in prevalenza, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot – ne proponesse la stessa classe ma di più immediata lettura. E oggi quel 20 campeggia al centro dell’etichetta a ricordare una storia di successi che negli anni ha accompagnato Le Serre Nuove dell’Ornellaia e permesso l’affermarsi della sua personalità. Quella di vino capace di lungo invecchiamento ma al tempo stesso di estrema piacevolezza fin dalla sua immissione sui mercati. Espressione alta della sua denominazione, Bolgheri Rosso Doc, interpretata con il savoir faire e lo stile della tenuta. Il blend è il risultato della valutazione dei vari vini base così come delle uve provenienti da specifiche parcelle del parco aziendale, avendo ben presente il vino che si vuole creare: un’altra faccia di Ornellaia.
Le Serre Nuove dell’Ornellaia 2017 è frutto di un’annata calda e siccitosa che il destino ha voluto ricordasse in parte quella della sua nascita. Era il 1997 e la lunga stagione estiva fu caratterizzata da temperature al di sopra della media e da assenza di piogge. Ma, allora come ora, sono risultate fondamentali le brezze notturne garantite dalla prossimità del mar Mediterraneo che hanno permesso ai grappoli di maturare in modo ottimale e omogeneo, premessa indispensabile per un Le Serre Nuove dell’Ornellaia di altissimo livello. La vendemmia 2017 è iniziata il 24 agosto con i primi Merlot ed è proseguita fino all’ultima settimana di settembre accompagnata da giornate soleggiate e calde. Il vino che ne è nato si distingue per la sua “bella complessità con profumi di piccoli frutti a bacca rossa e note balsamiche che ricordano la macchia mediterranea. In bocca colpisce particolarmente la qualità della trama tannica, che si rivela levigata e setosa. L’assaggio si chiude in un finale lungo e di inaspettata freschezza”, afferma Olga Fusari, enologo di Ornellaia.
Il fascino di tutti i vini prodotti dalla tenuta nasce anche dall’attenzione competente e appassionata per ogni dettaglio del processo produttivo, messo a punto negli anni. Lo testimonia quanto dice Axel Heinz, direttore di Ornellaia: “Dal 2016, oltre alla selezione manuale degli acini, è stata introdotta quella ottica per aumentare ulteriormente la qualità della selezione. Ogni varietà e ogni parcella è stata vinificata separatamente e solo dopo i primi 12 mesi di sosta in barrique è stato effettuato l’assemblaggio dei vini base prescelti per Le Serre Nuove dell’Ornellaia, che hanno poi trascorso altri tre mesi in legno prima dell’imbottigliamento”.
Il nome ORNELLAIA evoca l’eccellenza enologica ed interpreta l’espressione autentica della bellezza toscana. La tenuta comprende una superficie vitata di 115 ettari sulla costa toscana, a pochi passi dal borgo medioevale di Bolgheri e dal celebre viale dei cipressi. La gamma vede al vertice il Bolgheri DOC Superiore Ornellaia cui fanno corona Le Serre Nuove dell’Ornellaia, second vin, Le Volte dell’Ornellaia e per i vitigni in bianco Ornellaia Bianco e Poggio alle Gazze dell’Ornellaia. Il costante lavoro del team e le condizioni microclimatiche e geologiche ottimali hanno portato in poco più di trent’anni - il 1985 è stata la prima annata di Ornellaia - i vini della tenuta a grandi successi di pubblico e di critica sia italiana che internazionale.