Una “selezione” di Brunello proveniente dalla vocata zona del Canalicchio dedicata a nonno Rosildo che sancisce il passaggio di testimone avvenuto tra le tre generazioni della famiglia e che consacra la rinnovata identità della cantina di Montalcino
Vini sinceri, fedeli alle annate e al proprio territorio d’origine, risultato della perfetta combinazione tra le persone e la loro terra. Questa la firma stilistica che caratterizza i vini dell’Azienda Franco Pacenti, sita nell’areale del Canalicchio, in una delle zone tra le più vocate della denominazione Brunello di Montalcino. Testimone d’eccezione dei vini che da questa terra possono nascere è il nuovo Rosildo, ultimo arrivato in casa Pacenti ma destinato a divenire il vino di punta dell’azienda.“Il nostro nuovo vino – racconta Lorenzo Pacenti, classe 1990, oggi alla guida dell’azienda - sancisce e consolida il filo che unisce gli uomini e le donne che hanno fatto parte della storia della nostra famiglia. Le sue uve provengono infatti dall’ultimo vigneto impiantato da nonno Rosildo e la prima annata in cui è stato prodotto, il 2015, coincide con la mia prima vendemmia ufficiale”. Il nuovo top wine nasce da pregiate uve Sangiovese ed è dedicata a Rosildo Pacenti, classe 1924, pioniere dell’azienda di famiglia, che ha sempre creduto fortemente nel potenziale dei vigneti di queste terre.Frutto di un paziente invecchiamento in botti di rovere francese da 10 ettolitri, “Rosildo” è un vino icona per la famiglia Pacenti. Le uve infatti provengono dalla Vigna della Creta, un vigneto impiantato proprio da Rosildo Pacenti, che prende il nome dal terreno argilloso in cui cresce e che presenta caratteristiche pedoclimatiche uniche. “Rosildo” è quindi identità di un territorio, dna di una famiglia, ma allo stesso tempo richiama il passaggio di testimone avvenuto tra le tre generazioni dei Pacenti. Il fondatore dell’azienda è Rosildo Pacenti, ma è il figlio Franco a dare il nome alla cantina. Scelta non casuale, in quanto da sempre l’intenzione è quella di mettere al centro il fattore umano del vino, nell’idea che occorre un legame forte con il territorio in cui si opera e la capacità di rispettarlo per rendere davvero unica ogni bottiglia. Oggi il futuro è nelle mani della terza generazione: è Lorenzo Pacenti, figlio di Franco, a dare oggi una nuova impronta all’azienda, coadiuvato dalle sorelle Lisa e Serena Pacenti. La sua è una formazione tecnica che si riflette nelle sue scelte, sempre fedeli ad uno spirito agronomico ed artigiano del vino, con grande rispetto per il terroir. Un vino che è un ponte tra generazioni dunque con uno sguardo proiettato al futuro di questa azienda che sta scrivendo, consapevole e forte della sua rinnovata identità, una nuova storia di cui questo vino ne è massima espressione Rosildo è un racconto anche nell’etichetta. Evocativa la scelta dell’impronta lasciata dal pollice della mano di Lorenzo che da un lato richiama alla mente la traccia indissolubile che nonno Rosildo ha lasciato per primo e che ora ha ereditato la terza generazione a sigillo di quanto è stato fatto nel passato, e dall’altro rimanda al susseguirsi dei filari. Un vino che sa di storia, di presente e con un lungo finale verso il futuro.