Friselle, sarde alla beccafico e pappa al pomodoro. Saranno questi i piatti della tradizione italiana più sostenibili – perché a basso impatto ambientale – a regnare sulle nostre tavole questa estate? È possibile, visto che quest'anno, chi potrà spostarsi per una vacanza anche breve, sceglierà il Bel Paese (il 47,5% degli italiani che partiranno per le vacanze resterà in Italia anche per piccoli spostamenti). Puglia (12,4%), Sicilia (11%), Toscana (10,6%), Trentino-Alto Adige (7,2%) e Sardegna (6,5%)[1] saranno le mete più gettonate e, partendo da questo dato, Fondazione Barilla ha analizzato i piatti tipici di ciascuna regione e identificato quelli sostenibili, da gustare almeno una volta in vacanza nei ristoranti locali o semplicemente preparandole a casa.
Le pietanze che mettiamo nel piatto ogni giorno hanno, infatti, un impatto sulla nostra salute ma anche su quella del Pianeta: la produzione di cibo è l'attività dell'uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (fino al 37%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%). Eppure, non tutti sanno che i piatti sostenibili possono essere anche buoni e bilanciati dal punto di vista dei nutrienti Proprio a questo rapporto "buono e sostenibile” Fondazione Barilla ha dedicato il progetto SU-EATABLE LIFE, portando nelle mense di alcune Università e aziende, in Italia e UK, già a partire da febbraio, alcuni menù realizzati con ingredienti a basso impatto ambientale. Un'iniziativa che, nonostante l'emergenza sanitaria, ha già raggiunto risultati significativi, permettendo ad ogni utente che sceglieva i piatti sostenibili di risparmiare in media mezzo chilogrammo di CO2 equivalente e 390 litri di acqua (virtuale) a pasto, rispetto a quelli che in media si preparano a casa. Con l'arrivo delle vacanze, Fondazione Barilla propone i piatti della tradizione da provare e riprovare per far bene alla nostra salute e a quella del Pianeta.