In arrivo la guida “Verona Wine Tourism”, per scoprire la provincia attraverso i suoi vini
L’autunno è una stagione speciale per visitare la provincia di Verona ed apprezzarne in maniera ancora più autentica sapori e scenari. Ottobre sembra voler ispirare una visita a una cantina, per riscaldare l’animo e deliziare il palato degustando un bicchiere di vino, magari accompagnato da una selezione di prelibate specialità locali, in città, in riva al lago, sulle colline circostanti o scendendo fino alla Pianura dei Dogi.
Il vino è un elemento trasversale, che nel corso del tempo ha dato forma a paesaggi e tradizioni su tutto il territorio della provincia scaligera. Ogni area è caratterizzata da esclusive peculiarità, tutte da scoprire ritagliandosi un weekend lungo, o anche una settimana, per lasciare sedimentare meglio le esperienze e i ricordi.
Una interessante lettura da cui trarre ispirazione per organizzare il proprio itinerario è la Guida Verona Wine Tourism, realizzata dalla Camera di Commercio di Verona, giunta quest’anno alla sua 4^ edizione e in prossima uscita: un vero e proprio compendio, in italiano e in inglese, nelle mani dell’enoturista alla scoperta del territorio veronese.
Chi arriva a Verona, soprattutto in autunno, non potrà resistere alla tentazione di entrare in una delle numerose botteghe e osterie, ricche di storie familiari e vere custodi della tradizione locale. Un invito irrinunciabile! Dopo un’escursione emozionante sulle cime del Monte Baldo è possibile scendere sulle rive del Lago di Garda, dove rilassarsi degustando un bicchiere di Bardolino o di Garda, oppure di Chiaretto di Bardolino, che, come suggerisce il nome, è un rosato, e per chi predilige il bianco, il Lugana.
A breve distanza, le terre del Custoza (il rinomato bianco) valgono senz’altro una sosta per ammirare gli splendidi borghi ed esplorare gli affascinanti castelli. Spostandosi di poco più a nord, non può mancare una tappa in Valpolicella, uno dei luoghi più apprezzati proprio per la tradizione enologica: i suoi paesaggi collinari disseminati di vigneti hanno dato vita, oltre che al vino omonimo (il classico rosso Valpolicella), anche al Recioto della Valpolicella, all’Amarone e al Ripasso, vini unici, nati da uve autoctone dopo un lungo processo di appassimento, famosi in tutto il mondo.
Spostandosi verso l’entroterra, nell’est veronese, i vigneti che circondano il castello di Soave sono noti per i rinomati vini bianchi, tra cui Soave e Recioto di Soave, a cui si affiancano altri vini non meno interessanti come l’Arcole, mentre, per brindare in un’occasione speciale, vale la pena alzare i calici con una bottiglia di Lessini Durello. Ma il territorio di Verona non ha ancora finito di stupirvi: arrivando fino in Val d’Adige non si può non degustare il Valdadige Terra dei Forti.