Torna, a Orbetello, il 1° e il 2 ottobre l’iniziativa dedicata a uno dei più rappresentativi della Maremma
L’Ansonica è un vitigno al quale si rifanno origini diverse, addirittura riconducibili, secondo Plinio il Vecchio, al 1° secolo dopo Cristo. Ma, che si tratti o meno di leggenda, oggi è vissuto come un vero e proprio vino da annoverare tra i protagonisti della Maremma, dove ha trovato un terroir e un microclima estremamente favorevoli.
Con Vegoia, bianco di eccellenza di Fattoria Mantellassi, l’azienda di Magliano in Toscana parteciperà all’edizione 2023 di “Sfumature di Ansonica”, in programma a Orbetello il 1°e il 2 ottobre, evento nato per far conoscere ad esperti, addetti ai lavori e appassionati, quanto possono variare le caratteristiche di questo vino a seconda delle tipologie di produzione.
Tante sfumature, dunque, e quella di Vegoia racconta una storia di grande esperienza e di eccellente cura. Viene prodotto da Fattoria Mantellassi con due tipi di vinificazione. Con la prima si ottiene una fermentazione alcolica per oltre 40 giorni in acciaio, così da mantenerne la freschezza, l’eleganza e la mineralità. Poi, dopo questa fermentazione, il vino viene mantenuto a riposo nelle proprie fecce per circa due mesi dove continui batonage ne aumentano le caratteristiche organolettiche. Al termine, l’affinamento continua per altri 60 giorni in bottiglia.
Abbiamo parlato di esperienza e di cura ma, in realtà, dietro la produzione di Vegoia ci sono anche tecnologie d’avanguardia e una ricerca meticolosa, elementi che hanno fatto sì che questo vino diventasse addirittura speciale. La costruzione di un buon vino bianco richiede un connubio perfetto tra struttura, corpo e freschezza. Fondamentale è, prima di tutto, la giusta maturazione dell’uva in quanto se la vendemmia è tardiva, il rischio è quello di ottenere un vino troppo strutturato mentre, se precoce, troppo acido.
L’enologo di Fattoria Mantellassi ha studiato una strategia che, in Vegoia, ha dato dei risultati straordinari. Il 50% dell’uva viene raccolto precocemente, in modo da ottenere un’alta acidità e profumi spiccati, mentre il restante 50% viene raccolto con una maturazione più tardiva, così da privilegiare il colore dorato e una struttura importante. Il risultato è un vino dal corpo importante, struttura complessa, colore dorato, acidità medio alta e profumi equilibrati di frutta gialla.
Se poi parliamo di etichetta, Vegoia si rivela un autentico figlio di Maremma. Infatti rappresenta fedelmente, ritratta come negli antichi testi e nei bassorilievi, una giovane donna alata che tiene in mano una spiga di grano. Una storia affascinante che parla di profezie e di magie di cui questa terra è profondamente ricca.
Nella Masterclass del 1° ottobre, a cui parteciperanno più di 40 produttori, Riccardo Pecchioli, sales manager di Fattoria Mantellassi, parlerà di Vegoia nella Sala Ex Frontone di Orbetello. Una degustazione, esclusivamente ad inviti, si svolgerà invece il 2 ottobre nell’ex Polveriera Guzman.
Per maggiori informazioni: www.fattoriamantellassi.it