L'ALENTEJO: IL PORTOGALLO LENTO

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Un angolo di Portogallo immerso nel verde e nella tranquillità, una regione tutta da scoprire ricca di bellezze paesaggistiche e prelibatezze enogastronomiche.

L'Alentejo è una regione assai vasta, che occupa circa un terzo del territorio portoghese, una regione poco conosciuta eppure bellissima, ricca di archeologia, arte, spiagge enormi, villaggi colorati e colline dipinte di giallo: tante qualità tra le quali non ultima è la cucina, rustica, ma ricca di sapori.
L'Alentejo racconta un Portogallo lento dove è d’obbligo abbandonare ansia e stress. Il territorio, che va dal Tago fino all'Algarve, è un paesaggio magico, fatto da colline illuminate dal sole, coltivate a ulivi e grano che, durante la fine della primavera, ondeggiano al vento dell'Atlantico.
Un territorio che letteralmente ignifica “Oltre il Tago” cioè tutto quel tratto di paese che si apre a sud del principale fiume del Portogallo, il Tejo per l'appunto, ricco di storia, di bianchi villaggi e città hanno l’aspetto di paesi.

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Infine, si può anche navigare in houseboat sul più grande lago artificiale d’Europa. Il Grande Lago, oltre 250km quadrati d’acqua azzurra e calda dove è piacevolissimo tuffarsi e praticare sport acquatici. Il Lago si trova in prossimità del confine con la Spagna ed è delimitato a sud dalla grande diga di Alqueva, un’opera d’ingegneria idraulica inaugurata nel 2002. La base di partenza per le crociere è Amieira Marina, un porto turistico molto ben attrezzato, che si trova a metà strada tra Lisbona e Faro, dalle quali dista due ore di auto.
Il periodo migliore per visitare l'Alentejo è sicuramente quello compreso tra la metà di maggio e fine settembre, quando in genere il tempo rimane soleggiato per la presenza dell'anticiclone delle Azzorre che impedisce l'ingresso delle perturbazioni atlantiche. 
Anche i sapori gastronomici concorrono a rendere appetibile un soggiorno in Alentejo. Per molto tempo vegetariana, oggi la cucina dell’Alentejo ha un carattere mediterraneo. La regione di Moura, nel sud dell’Alentejo, è stata la prima in Portogallo a ottenere la denominazione di origine protetta.
Il pane è senz’altro l’elemento fondamentale di ogni pasto, non solo come accompagnamento. Le donne lo preparano sotto forma di migas: mollica mescolata con olio d’oliva, aglio, poi arrotolata in modo da formare un salamino e cotta in padella o al forno. Le migas accompagnano le carni alla griglia, ma costituiscono un piatto quando sono cotte con verdure ed erbette, in particolare gli asparagi selvatici. A Barrancos si produce un ottimo prosciutto, ma l’intero Alentejo lascia stupiti per la diversità dei suoi ottimi insaccati, mentre tre sono i formaggi principali: Queijo de Serpa, morbido, dal sapore forte e piccante; i formaggini di Évora, duri e semi-duri, il Niza stagionato. 

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Anche i sapori gastronomici concorrono a rendere appetibile un soggiorno in Alentejo. Per molto tempo vegetariana, oggi la cucina dell’Alentejo ha un carattere mediterraneo. La regione di Moura, nel sud dell’Alentejo, è stata la prima in Portogallo a ottenere la denominazione di origine protetta.

Il pane è senz’altro l’elemento fondamentale di ogni pasto, non solo come accompagnamento. Le donne lo preparano sotto forma di migas: mollica mescolata con olio d’oliva, aglio, poi arrotolata in modo da formare un salamino e cotta in padella o al forno. Le migas accompagnano le carni alla griglia, ma costituiscono un piatto quando sono cotte con verdure ed erbette, in particolare gli asparagi selvatici. A Barrancos si produce un ottimo prosciutto, ma l’intero Alentejo lascia stupiti per la diversità dei suoi ottimi insaccati, mentre tre sono i formaggi principali: Queijo de Serpa, morbido, dal sapore forte e piccante; i formaggini di Évora, duri e semi-duri, il Niza stagionato. 

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Ogni città ha la sua specialità di chorizo: un salame o una salsiccia secca, piccante o meno. Si trova ad esempio il chorizo di carne, di trippe, di sangue o di fegato. La cucina portoghese apprezza in generale le mescolanze terra/mare e una delle specialità dell’Alentejo è il maiale alle vongole. Immancabili sono, inoltre, le zuppe, parte importante del pasto grande nel bel mezzo della giornata. I moltissimi dolci a base di tuorlo d’uovo, mandorle e zucchero, talvolta sonospolverati di cannella e fanno tornare indietro nel tempo a quando le monache rivaleggiavano con i loro dolci da un convento all’altro utilizzando l’albume d’uovo per inamidare i loro abiti e i tuorli per i dolci.
Ottimi i vini, dai bianchi fruttati a quelli dal gusto deciso, dai rossi più soavi a quelli corposi. Per gli amanti di Bacco sarebbe un peccato non assaggiarlo alla “Quinta da Cartuxa”, un'antica proprietà francescana dove si possono visitare sia le cantine sia i vigneti, e ovviamente, assaggiare i suoi vini o lungo l’ormai famosa Strada del vino.

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