Improvvisamente, ci viene l’idea di dedicare una giornata a Torino. Ma non la solita Torino, quella più conosciuta e frequentata. Oggi vogliamo scoprire una città diversa, fatta di angoli nascosti, di perle da non lasciarsi sfuggire, perfette per un itinerario fuori dagli schemi. Una Torino insolita, ricca di sorprese, che merita di essere esplorata.
Torino è una città che affascina sotto molteplici aspetti, con un patrimonio che spazia tra musei, monumenti storici, angoli suggestivi e tradizioni vivaci. C'è la Torino della cultura, con il Museo dell'Automobile, il Museo del Cinema, il Museo Egizio e il Salone del Libro, che fanno da fiore all'occhiello alla sua offerta artistica. C'è la Torino del Grande Toro, simbolo della città, dei Murazzi che raccontano storie di un passato vivace, e della maestosa Basilica di Superga che veglia dall'alto. E ancora, la Torino delle Residenze Reali, con le splendide Biblioteche e i Giardini che ne esaltano la magnificenza.
Ma Torino non è solo questo. La città è anche il cuore pulsante del Liberty, con i suoi caffè storici e i portici che, con il loro fascino senza tempo, riparano dalla pioggia e offrono rifugio a chi desidera scoprire angoli nascosti. E poi c'è una Torino più segreta, quella meno conosciuta ma non per questo meno affascinante: opere d'arte contemporanea, murales di street art che trasformano le vie in gallerie a cielo aperto e spazi verdi dove la natura regna sovrana.
Vi invito a scoprire queste 7 gemme torinesi, un viaggio fuori dai sentieri battuti, che vi permetterà di esplorare un lato insolito e sorprendente della città. Siete pronti a partire con me per questo tour unico?
FETTA DI POLENTA: UN'ARCHITETTURA BIZZARRA NEL QUARTIERE DI VANCHIGLIA
Un angolo curioso e affascinante di Torino è rappresentato dalla "Fetta di Polenta", un edificio che spicca nel vivace quartiere di Vanchiglia, oggi noto per la sua movida. In realtà, il suo vero nome è Casa Scaccabarozzi, e si distingue per una struttura unica progettata dall'architetto Alessandro Antonelli, famosa per la sua forma trapezoidale.
Questo palazzo residenziale, che si sviluppa su nove piani, di cui due sotterranei, è alto 24 metri e occupa uno spazio particolarmente ristretto, con una larghezza che in alcuni punti non supera i cinque metri. La costruzione dei primi tre piani iniziò nel 1840, ma fu completata solo nel 1881. La sua realizzazione fu una vera e propria sfida architettonica: il terreno su cui sorgeva l’edificio gli fu ceduto come compenso per un lavoro precedente, ma Antonelli non riuscì ad acquistare il lotto adiacente. Decise allora di costruire comunque, sfruttando ogni angolo di quel piccolo spazio, creando così una delle strutture più bizzarre della città.
Uno degli aspetti più curiosi della "Fetta di Polenta" è che uno dei suoi lati ha uno spessore di soli 54 cm. Nonostante le voci che circolavano sulla possibilità che l'edificio potesse crollare, Antonelli scelse di viverci per qualche anno, dimostrando la solidità della sua creazione. Questa singolare costruzione è un perfetto esempio di come l'ingegno e la determinazione possano trasformare una sfida in un'opera iconica della città.
MURALES DI MILLO: LA STREET ART CHE RENDE VIVO IL QUARTIERE DI BARRIERA DI MILANO
Nel cuore di Barriera di Milano, uno dei quartieri storici a nord di Torino, i murales di Millo offrono una visione artistica unica della città. Con il progetto "Habitat", l'artista italiano ha trasformato tredici facciate cieche in altrettante opere d’arte pubblica, creando un impatto visivo che unisce il bianco e nero a sorprendenti accenti di colore. Questo intervento è parte del progetto B.ART – Arte in Barriera, un’iniziativa che mira a ridare vita e significato al quartiere, migliorando la qualità urbana attraverso l’arte.
I murales di Millo, presenti in numerose città italiane, raccontano storie che esplorano il legame tra l’uomo e la città, mettendo in luce le sue contraddizioni e la relazione dell’individuo con l’ambiente urbano circostante. Se vi trovate a Torino, non perdetevi queste straordinarie opere di street art.
I murales di Millo sono visibili in vari punti della città, tra cui corso Vigevano 2, corso Palermo 98 e 124, via Brandizzo 98, via Scarlatti 52, via Crescentino 34, Piazza Bottesini 6, via Martorelli 48, via Bologna 77, corso Novara 65/67, via Cherubini 63 e via Montanaro 60.
IL CONDOMINIO 25 VERDE: UN BOSCO ABITABILE NEL CUORE DELLA CITTÀ
Se hai mai desiderato vivere in un ambiente che combini natura e architettura in modo sorprendente, a Torino c'è il posto che fa per te. Il Condominio 25 Verde, situato in via Chiabrera 25, è un progetto residenziale innovativo creato dallo studio Linee Verdi e dall'architetto Lia. Questo complesso non è solo un edificio, ma un vero e proprio "bosco abitabile", dove quasi 200 alberi e piante contribuiscono a migliorare la qualità dell'aria, a ridurre il rumore e a regolare il microclima interno.
L’architettura del Condominio 25 Verde è pensata per integrarsi perfettamente con la natura circostante. Le strutture in acciaio, ispirate ai tronchi e rami degli alberi, abbelliscono le facciate, collegando balconi, finestre e terrazzi con una lussureggiante vegetazione che cresce in grandi vasi. Dall’esterno, l’edificio appare irregolare e in continuo cambiamento, con ogni appartamento che presenta caratteristiche uniche, proprio come in natura dove ogni elemento è irripetibile.
L’edificio si sviluppa su un’area di 7.500 mq e ospita 63 unità abitative, tutte diverse per forma e dimensione, e ognuna dotata di due terrazzi. Le metrature variano e anche l’altezza degli appartamenti, che oscilla tra i due metri e mezzo e gli otto. Grazie alla presenza di 150 alberi ad alto fusto, il complesso crea un microclima ideale, migliorando l’aria e abbattendo le polveri sottili con un apporto di ossigeno di ben 150 litri all’ora, rendendo questo luogo non solo unico, ma anche un esempio di sostenibilità e innovazione.
PORTONE DEL MELOGRANO: UN CAPOLAVORO LIBERTY DA NON PERDERE
Il Portone del Melograno è una tappa imperdibile per chi vuole scoprire una Torino fuori dal comune. Questo capolavoro in stile Liberty, realizzato nel 1907 dall'architetto Pietro Fenoglio, si distingue per la sua eleganza e la sua scenografica bellezza. Il portone rappresenta due alberi di melograno, con foglie verdi e frutti rossi, realizzati in ferro battuto con una raffinatezza che incanta al primo sguardo.
Inframezzato da una cornice in legno dalle linee morbide tipiche della Belle Époque, il portone non è solo un elemento architettonico, ma un vero e proprio pezzo di arte da ammirare. Se sei un appassionato dello stile Liberty, non puoi perderti questo gioiello, che si trova nel cuore del quartiere San Salvario, precisamente in via Argentero 4. Non appena ti avvicinerai, la sua vivacità e il suo fascino ti cattureranno immediatamente.
PALAZZO CON IL PIERCING: ARTE CONTEMPORANEA CHE TRASFORMA LA TRADIZIONE
Nel cuore di Torino, a Piazzetta Corpus Domini, si trova una delle installazioni più sorprendenti e insolite della città: il "Palazzo con il piercing". Quest’opera contemporanea, intitolata "Baci Rubati", è stata ideata dall'artista Corrado Levi, in collaborazione con il collettivo Cliostraat, nel 1991. Sebbene inizialmente destinata a essere un intervento temporaneo, l'installazione è ormai diventata un simbolo del centro torinese. L’opera si presenta come un enorme piercing in metallo che avvolge un angolo di un edificio storico del XVIII secolo, proprio di fronte alla Basilica del Corpus Domini. Con il suo grande anello, il piercing pizzica l'angolo del palazzo senza modificarne la struttura, rappresentando una fusione tra la tradizione architettonica e la modernità. Ai lati del "piercing", due sottili colate di vernice rossa e blu fanno da contrasto, simbolizzando la divisione tra l'anima aristocratica e quella popolare della città: il rosso per l'anima proletaria e il blu per quella nobile.
Questa installazione fa parte di un progetto più ampio, Baci Urbani, concepito per preparare Torino all’arrivo della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea (BIG) del 1997. Nonostante le intenzioni iniziali di renderla un'opera temporanea, il "piercing" è rimasto parte integrante del paesaggio urbano, diventando un'icona dell'arte contemporanea torinese. L'anello, con un diametro di 2,30 metri, è ormai un esempio emblematico di come l'arte possa interagire con l'architettura, trasformando un semplice edificio in un'opera visivamente e simbolicamente carica di significato.
RODOLFO MARASCIUOLO E LE SUE SCULTURE: LA MAGIA DEL RICICLO NEI GIARDINI TORINESI
Le sculture di Rodolfo Marasciuolo sono un'inconfondibile presenza nei giardini di Torino, dove l'artista, giardiniere del Comune, trasforma dal 2006 materiali di riciclo in opere che raccontano sogni, utopie e rispetto per l’ambiente. Da vecchi oggetti come recinti arrugginiti, vestiti dismessi e flaconi di detersivi, Marasciuolo crea biciclette, libri volanti, animali e figure oniriche, dando nuova vita a scarti quotidiani. Tra le sue creazioni ricorrono simboli di sostenibilità, come biciclette bianche e farfalle, che rappresentano il miglioramento della qualità dell’aria.
Tra le opere più sorprendenti c’è "Aspettando Godot", una scultura recentemente vandalizzata, che raffigura un innamorato su una bici bianca, in attesa della sua amata, simbolo di un tempo più lento. Marasciuolo ha anche scolpito libri in legno, simboli di sapere condiviso, che spuntano da voliere o dalle mani di fate in fil di ferro. Le sue sculture continuano a crescere mese dopo mese.
Dove si trovano le opere di Rodolfo Marasciuolo? Sono temporanee e spesso vengono spostate. Trovate alcune opere uniche in Piazza Carlo Alberto, nel Parco del Valentino, nel Giardino Roccioso, al Parco Lamarmora.
PUNT E MES
Tra i posti insoliti di Torino non perderti Punto e Mes o meglio "Sintesi 59", la statua che si trova in piazza XVIII Dicembre, tra la vecchia stazione di Porta Susa e il nuovo terminal ferroviario. Questo imponente monumento rende omaggio al celebre Vermouth, vino liquoroso aromatizzato ed eccellenza torinese, nato nel 1870 grazie alla creatività di Benedetto Carpano, che ha trasformato il vino moscato con l'aggiunta di china e una miscela segreta di erbe.
L'opera è una grande sfera nera, costruita interamente in acciaio, raffigura un enorme globo nero che poggia su una semisfera, anch'essa nera, ed è alta circa 5 metri. Inaugurata il 26 ottobre 2015, il monumento è un omaggio alla figura di Armando Testa, noto disegnatore e pubblicitario torinese, inventore della pubblicità moderna. Con questa scultura, Torino celebra la sua tradizione nel settore delle bevande e l'ingegno creativo che ha reso famosa la città in tutto il mondo. Sicuramente dopo aver visitato questo posto insolito ti sarà venuta voglia di un aperitivo in uno dei tanti bar storici del centro? Vi consigliamo di fermarti al Caffè Mulassano, storico punto di ritrovo per la città di Torino durante tutta la giornata, dalle colazioni agli aperitivi. Questo elegante locale è il luogo ideale per assaporare il Vermouth Rosso di Mulassano, uno dei simboli di Torino.
Con il suo bouquet speziato ed erbaceo, il Vermouth si arricchisce di note fruttate e di cioccolato, creando un aroma complesso e avvolgente. Al palato, offre un equilibrio perfetto tra freschezza e spezie, con un finale che lascia una piacevole sensazione di caramello e lampone. Puoi gustarlo liscio, con una scorza d'arancia o ghiaccio, oppure scegliere di abbinarlo a un piatto di carne tipica piemontese per esaltare ancora di più il suo carattere.