Un weekend lungo è spesso quello che serve per ritemprarci dalle fatiche lavorative, un piacevole stacco dalla monotonia quotidiana che può ampliare il nostro bagaglio culturale e soddisfare ogni esigenza di relax o divertimento. In Italia, Cosenza, la Città dei Bruzi, in riferimento alla popolazione che la fondò nel IV secolo a.C., meta turistica emergente, rappresenta sicuramente un’ottima scelta per chi vuole scoprire nuove località, conoscere gli stili di vita e lasciarsi affascinare da luoghi storici e paesaggi suggestivi che gli lasceranno nel tempo un ricordo indelebile.
Una città a misura d'uomo, piacevole e vivibile dove la storia antica ha lasciato spazio alla modernità, gli antichi monumenti, in modo armonioso, si fondono con tutto quello che l’architettura moderna ha creato "regalando" un connubio perfetto tra passato e presente. Una città con due anime, appunto, quella moderna e più grande che si distende lungo la riva sinistra del fiume Crati e quella antica e raccolta che si arrampica fin sul colle Pancrazio.
Una città da girare rigorosamente a piedi che cela in ogni angolo qualcosa di particolare. Una città piccola, è vero, ma si sa, è nella botte piccola che sta il vino buono!
Ecco le 6 cose tra arte, storia, cultura e gastronomia, assolutamente da vedere per cogliere un po’ dell’anima dell'Atene della Calabria.
Castello Normanno Svevo
Sulla sommità del colle Pancrazio, il più alto dei sette colli della città, intorno al quale, a valle, scorre il Crati, si erge il Castello Normanno Svevo. Lo si vede da lontano, ma è salendo dalla strada che si inerpica, che appare in tutta la sua maestosità, fortezza inespugnabile e luogo di potere nei secoli del medioevo.
Il maniero nel tempo ha avuto numerosi sviluppi: innalzato dai saraceni poco dopo l’anno Mille, e distrutto da un terremoto, venne ricostruito da Federico II di Svevia, che lo rese una fortezza militare a tutti gli effetti. Da costruzione strategica, il castello poi venne adattato a residenza principesca: tra i vari ospiti, accolse Luigi III d'Angiò e sua moglie Margherita, figlia di Amedeo VIII di Savoia. Diverse le funzioni a cui si è prestato negli anni: zecca per monete d'argento e di rame, deposito di armi e munizioni e anche come prigione. Il tempo e i numerosi terremoti che hanno colpito la zona hanno fatto sì che della struttura originaria rimanesse ben poco: ancora visibili l’ampio cortile scoperto, una delle torri e alcuni elementi delle sale interne. Suggestiva la bella veduta panoramica sulla valle del Crati fino ai monti del Pollino, la catena costiera e i monti della Sila che la racchiudono.
Qualunque fosse il suo ruolo, però, il castello rimaneva una delle costruzioni più importanti della Calabria e lo rimane ancor oggi. Grazie all’ultimo restauro, conclusosi nel 2015, questo affascinante simbolo storico-culturale, è stato reso ancora più fruibile da abitanti e turisti con l'allestimento di mostre, l'organizzazione di concerti e quale location per eventi, non per ultimo il Festival del fumetto tra i più innovativi d’Italia.
Cattedrale di Cosenza e museo Diocesano
Risalendo Corso Telesio, sulla vecchia Piazza Grande, un tempo baricentro della Cosenza ottocentesca testimone di ogni sorta di avvenimento di primo piano che caratterizzava la vita della città, tra edifici monumentali e palazzi signorili, consacrata il 30 gennaio 1222, la Cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico cittadino e uno tra i più noti e particolari edifici sacri dell’Italia Meridionale, riconosciuta come “Testimone di cultura di Pace” il 12 ottobre 2011, dall’Unesco. Nel corso della sua lunga storia ha subito numerose modificazioni, a volte per necessità, spesso solo per aderire a mode o a gusti del tempo fino alla fine del XIX secolo quando riacquistò l'aspetto originario: stile gotico cistercense con la facciata divisa in tre parti corrispondente alla divisione interna in tre navate, dominata da un antico rosone che, con due più piccoli, sovrasta i portali a ogiva. All'interno un pregevole dipinto su tavola risalente al XIII della Madonna del Pilerio, del tipo Galaktotrophousa "allattante", raffigura appunto la Madonna che allatta il Bambino, venerata patrona della città e testimone di vicende che hanno abbracciato cinquecento anni di storia cittadina, e due importanti mausolei: quello di Enrico VII di Germania, situato nella navata di destra e quello della Regina di Francia Isabella d'Aragona, che a Cosenza morì al ritorno dalla Terra Santa, riapparso soltanto con il recente ripristino delle originali forme della cattedrale. Molte delle opere dalla Cattedrale o che ne costituivano il “tesoro” sono oggi esposte nel vicino Museo Diocesano. Basti pensare alla celebre stauroteca, la croce in oro sbalzato, filigrana a vermicelli, smalto, adamantini e cristallo di rocca, donata secondo tradizione dall’Imperatore Federico II all’arcivescovo Luca nel 1222, in occasione della consacrazione della cattedrale stessa.
Gran Caffè Renzelli
Sempre nel cuore del centro storico, sorge il Gran Caffè Renzelli, uno dei Caffè storici del Mezzogiorno e uno dei locali più antichi dell’intera penisola la cui storia si è intrecciata parecchie volte con la storia d’Italia: qui furono decisi i moti cosentini del 1844 contro l’oppressione dei Borboni e sempre qui alcuni gendarmi fecero sostare i patrioti Attilio ed Emilio Bandiera per dar loro ristoro. Fondato nel 1801 divenne ben presto punto di ritrovo di intellettuali e letterati, che fino a tarda sera si davano appuntamento nelle due salette, la rossa e la verde dal colore dei divani allineati lungo le pareti, per discutere ascoltando le orchestrine di dame viennesi, che suonavano sul marciapiede di fronte per allietare la loro conversazione. Un caffè non solo centro culturale al pari del vicino Teatro Rendano e della celebre Accademia Cosentina, ma anche laboratorio di autentiche delizie. Nel banco a vetro tanti dolcetti di acqua e farina, dalle forme più strane, disegnate chiaramente da mani e non da macchine, prima fritti e poi ricoperti di miele. Nelle antiche vetrine la produzione sempre ricca di torroncini meringati e torrefatti, panettoni e colombe artigianali, tutti confezionati con un packaging studiato ed elegante. Assolutamente da provare la torta Telesio e soprattutto la squisita Varchiglia, pasta frolla dalla forma ovale di piccola imbarcazione, con un ripieno di pasta morbida al cacao, albume d'uovo e frutta secca, ricoperta di cioccolato fondente, la cui ricetta, si dice fosse stata messa a punto intorno al 1300 dalle monache del convento delle Carmelitane Scalze, situato nei pressi della città. E per finire non perdete una Lampada di Aladino (espresso, Strega, panna e cacao).
Villa Rendano
Circondata da uno splendido parco, sul colle Triglio, alle spalle del Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale e immediatamente fuori dall’antico nucleo abitato,si raggiunge l’ottocentesca Villa Rendano, oggi uno dei luoghi simbolo del patrimonio artistico e culturale di Cosenza, un tempo sontuosa residenza del compositore e pianista Alfonso Rendano, che amava far rimbombare tra le eleganti mura, gli affreschi e le palme del giardino, la sua musica a tal punto da inventare un pedale di risonanza posto al centro tra i pedali del pianoforte a coda, il famoso Pedale Rendano che ancor oggi accompagna molte melodie donando maggior tono ai diversi tocchi dell’artista sulla tastiera.
Dopo anni di oblio e una impegnativa ristrutturazione grazie alla nuova proprietà, la Fondazione Attilio ed Elena Giuliani Onlus, nel 2013 la Villa è ritornata agli antichi splendori e fruibile ai visitatori per poterne ammirare in tutta la propria bellezza: stanze, saloni, scale architettoniche e lo splendido terrazzo con vista ravvicinata sul nuovo ponte intitolato a San Francesco di Paola, santo protettore della regione Calabria, realizzato dall'archistar catalana Santiago Calatrava. Ma non solo. Villa Rendano è oggi anchesede di uno dei primi musei virtuali realizzati in Italia, il Museo multimediale “Consentia Itinera”: otto sale, al secondo piano della struttura, che, con la tecnologia più avanzata, perfetto connubio tra storytelling e tecnologia, propongono al visitatore un viaggio emozionale e innovativo alla scoperta di Cosenza dai primordi ad oggi attraverso arte, cultura, tradizioni, miti, racconti e i principali accadimenti della città. Un viaggio che coinvolge ed emoziona facendo conoscere in breve tempo il vissuto di una città che ha una storia complessa e affascinante, che tuttavia da molti non è conosciuta nelle sue reali dimensione.
Mab, Museo all’aperto Bilotti
Tra le meraviglie di Cosenza, un piccolo fiore all’occhiello si trova nel pieno centro cittadino. Basterà infatti imboccare Corso Mazzini,il salotto buono della città, per ammirare le opere del MAB, il Museo all’aperto Bilotti, una galleria d'arte “en plein air”, degna del MOMA, unica nel suo genere in Italia, allestita nel 2006 e arricchita negli anni successivi, che accompagna cosentini e turisti tra lo shopping e un aperitivo lungo una delle vie più importanti e frequentate della città. Voluto da Carlo Bilotti, imprenditore cosentino affermatosi negli Stati Uniti nel settore della cosmesi, per far vivere la quotidianità dei propri concittadini tra l’arte di cui si può fruire solo nei principali musei e siti d’interesse mondiali, vanta opere di artisti di calibro internazionale quali Giorgio de Chirico, Amedeo Modigliani, Emilio Greco, Giacomo Manzù, Salvador Dalí, Pietro Consagra, Mimmo Rotella e Sacha Sosno. Così, camminando, ci si può "scontrare" con l’arte di Mimmo Rotella e il suo Lupo della Sila, il marmo verde inciso da curve sinuose, omaggio alla cultura popolare calabrese, profondamente legata alla montagna; nel volto affascinante, estremamente espressivo e ammaliante della Testa di medusa colta prima di essere trasformata in orrida testa di serpenti da Minerva di Manzù e ancora neI due archeologi e Il grande metafisico, spettacolariopere diGiorgio de Chirico che quasi sembrano aspettare al varco, rallentandone la corsa, chiunque va di fretta verso Palazzo dei Bruzi, sede del Municipio.
Se avete ancora un po' di tempo, proprio a Piazza Bilotti, là dove il Museo all'aperto ha inizio, entrate al Museo Multimediale vi attende la mostra, a 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, "Da Vinci Alive Experience - 500 Years of Genius", un vero e proprio spettacolo di immagini emozionali ed emozionanti che potrà essere visitato fino al prossimo 30 giugno.
Sila Grande
Ovviamente in un solo viaggio non è possibile scoprire tutte le peculiarità di una città interessante quanto Cosenza, ma una cosa che vi consiglio vivamente, è dedicare una giornata alla scoperta della Sila Grande, il polmone verde d’Italia, per vivere una straordinaria esperienza a contatto con la natura. Una natura seducente in uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto: la Riserva Biogenetica dei Giganti di Fallistro, bene del FAI da giugno 2016, con alberi grandiosi e secolari, autentici “monumenti naturali” che, alla vista, suscitano grande meraviglia e ammirazione, quando non è la commozione a far capolino, piantati nel 1600 dalla famiglia dei Baroni Mollo, proprietari del Casino adiacente al bosco. In prevalenza pini larici dal fusto colonnare, con un’ampia chioma irregolare e una ramificazione espansa, che raggiungono un’altezza di 45 metri ed arrivano addirittura ad un diametro di base di circa 2 metri, dei veri e propri giganti di circa 350 anni d’età ai quali fanno da cornice meli selvatici, faggi, castagni, pioppi tremuli,vegetazione spontanea, arbusti ed erbe officinali.
Ma la Sila è anche artigianato con manufatti artigianali di grandissimo pregio. Possibile tornare a casa con un cesto ad intrecci di castagno o salicone, con una brocca per il vino in terracotta tornita alla maniera antica, con tessuti in trame di ginestra, lana, lino e seta, con preziosi gioielli in filigrana al modo bizantino, con legni adattati a forme di variegata utilità ed espressività, tutti frutto della paziente e faticosa creatività delle maestranze artigiane locali. Imperdibile a Camigliatello Silano la Bottega Storica di Mario Celestino che porta avanti con passione una tradizione, nata negli anni Trenta a Longobucco. Il maestro del telaio crea stoffe utilizzando la ginestra, il lino, la canapa, il cotone, la seta e la lana e realizza disegni a mano che hanno una simbologia affascinante, frutto di credenze popolari. Ne è un esempio il “punto del giudice”, un disegno che una madre avrebbe realizzato per sdebitarsi con il giudice che aveva reso giustizia al figlio: per il decoro la signora utilizzò la sega, il pino, la vite con i grappoli d’uva, la bilancia e le colombe, simboli di gioia, pace e giustizia.
DOVE DORMIRE
Hotel Royal
Via delle Medaglie d’Oro 1
87 100 Cosenza
tel. 0984 41 21 65
www.hotelroyalcosenza.it
B&B Le Sculture
Via Minzoni 10
87 100 Cosenza
tel. 327 94 76 982
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www.beblesculture.it.
Nel cuore del parco nazionale della Sila
Hotel Tasso
Via Tasso
87 052 Camignatello Silano (CS)
tel. 0984 57 81 13
www.hoteltasso.it
DOVE MANGIARE
Sapore Leggero
Myxology restaurant
Chef Francesca Narcisi
Via Alimena 41
87100 Cosenza
tel. 0984 22915
FB Sapore Leggero
Agriturismo Fattoria biò
Contrada Santa Maria Lagarò
87 052 Camignatello Silano (CS)
Negozio Rossano: 0983 29 07 46
Mario: +39 368 76 29 105
Saverio: +39 335 67 26 576
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www.fattoriabio.it
Gran Caffè Renzelli
Locale storico: a Cosenza dal 1803
Corso Telesio 46 - Cosenza
Tel + 39 0984 26 814
Caffè Renzelli
Corso Umberto I, 1 - Cosenza
Tel +39 0984 27 005
www.renzelli.com
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Antica Salumeria Telesio: dal 1950
Corso Telesio, 31 – Cosenza
Tel. 349 58 09 331
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FB Antica Salumeria Telesio
Ristorante Bacco&Cerere
Trattoria Pizzeria
Via Capoderose 13
Cosenza
Tel. 0984 15 24 056
La Cantina Cosentina
Corso Plebiscito
Cosenza
Tel.: +39 360644519
SHOPPING
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