INDIMENTICABILE OMAN

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Incuneata tra le acque del Golfo Arabico e il profilo irregolare delle Hajjar Mountains, giace Muscat viva ed elegante capitale del Sultanato dell'Oman, che pur aprendo le porte ai comfort moderni non ha perduto il suo fascino tradizionale. Diversamente da Dubai, Doha o Abu Dabi, non è cresciuta a dismisura. Il suo panorama urbano risplende d'arte autoctona: ai vertiginosi gioielli ingegneristici che popolano le Manhattan del deserto, contrappone bianche e tradizionali architetture, mai più alte delle torri dei Muezzin, che, insieme a edifici moderni e minareti dorati, creano una combinazione unica, contesa tra lo sfondo aspro e roccioso delle montagne che la circondano e il blu intenso del Mare Arabico su cui si affaccia. Una miscela di tradizione e modernità per nulla artificiale, che affascina sia nella parte moderna con hotel di lusso e ristoranti esclusivi sia nei quartieri dell'Old Muscat, con forti, castelli e moschee.

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Un tour alla scoperta della città non può che iniziare dalla Grande Moschea o Moschea del Sultano Qaboos, nel distretto di Al Udhaybah, a metà strada fra l'aeroporto e il centro città. Terza moschea al mondo per dimensioni, è una delle poche aperte anche ai non musulmani, e vale da sola un viaggio in questo Paese. Voluta dal Sultano Qaboos Bin Said e inaugurata nel 2001, circondata da splendidi giardini e da cinque minareti aguzzi che rappresentano i momenti della preghiera quotidiana, è un trionfo di ricami di marmo bianco. A piedi scalzi e con un abbigliamento consono, si accede alla sala della preghiera principale, pronta ad accogliere fino a 6600 persone. Ricca di lampadari in cristallo, marmi di Carrara, ospita il più grande tappeto del mondo, 4.200 metri quadri di nodi di seta, realizzato da seicento donne in quattro anni di lavoro, è il più grande lampadario del mondo: un tripudio di cristalli Swarovski e oro, illuminato da 1122 lampadine. Altrettanto belli, in Qasr Al Alam Street, all'ingresso della città, i due forti che, dalla montagna sopra la baia, vegliano su Muscat e sul Palazzo del Sultano. Si tratta dei forti di Al Jalali e Al Mirani, edificati come prigioni nella montagna all'epoca della dominazione portoghese, e oggi occupati dai militari e chiusi ai turisti.
Non mancano i musei, in particolare il Muscat Gate, in Saidiya Street, aperto dal sabato al giovedì, che ripercorre le tappe fondamentali della storia della città, e il ricco Museo Franco-Omanita. Un'intera mattinata, si può piacevolmente trascorrere nella parte più vecchia di Muscat, il quartiere di Mutrah, visitando il mercato ittico e il souk, uno dei più affascinanti del Medio Oriente.

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L'orario migliore per una visita al mercato del pesce, un edificio bianco splendente con arcate aperte sul mare, è nelle prime ore del mattino quando arriva il pescato del giorno e si può assistere alle curiose gesta quotidiane dei venditori, eleganti nelle candide "dishdashah", le lunghe camicie tradizionali e con il capo coperto dal "gutrah", una sorta di zuccotto cilindrico ricamato. All'uscita, una passeggiata lungo la Corniche, il lungomare, sul quale si affacciano antiche abitazioni in stile indiano, moschee con minareti, ristorantini, bar dove gustare l'halib, il té con il latte, nonche curiose pagode dorate.
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Fare shopping a Muscat
Il Souk è imperdibile per abbandonarsi allo shopping: un labirinto di vicoli profumati di spezie e acqua di rosa, con tettoie di palma e illuminati da lanterne. Qui si trova di tutto: dalle gioiellerie che vendono monili in oro o argento, stupendi quelli lavorati a filigrana, alle antichità, dalle spezie ai rosari, dai bellissimi tessuti ai tappeti, ai gustosissimi datteri. I souvenir più tipici restano l'acqua di rose, ricavata dai petali dei roseti di Jebel Akdhar, il pugnale in argento dalla lama ricurva che gli uomini portano alla cintura durante le cerimonie, e l'incenso per il quale l'Oman e da sempre rinomato, mentre il più originale è il brucia-incenso per profumare gli abiti dopo il bucato.

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Gli amanti dello shopping esclusivo, invece, devono dirigersi verso l'MCC, il modernissimo centro commerciale dove sono in vendita le griffe più amate in Occidente o fare una visita all'Amouage Store, prestigiosa maison produttrice di fragranze di lusso. Tra i profumi a cinque stelle, il mitico "Gold", racchiuso in un una boccetta in oro e cristallo, realizzato con più di 120 ingredienti naturali. Per un souvenir esclusivamente declinato al femminile: un tatuaggio a base di henné naturale rosso, qui chiamato mehndi, realizzato nei numerosi centri estetici del territorio.
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Eventi da non perdere
Dopo aver esplorato le viuzze e le strade animate e colorite di Muscat, varrà la pena risalire la Torre, a forma di porta-incenso, da cui si gode un panorama mozzafiato. Come in gran parte del Paese, a Muscat, che dispone di un'orchestra sinfonica di ottimo livello e che alla fine di quest'anno avrà, unico Paese del Golfo, un grande teatro dell'Opera, oltre alle festività legate all'Islam, tanti eventi coinvolgono i turisti in visita. C'e un appuntamento che più di ogni altro aiuta a conoscere meglio la capitale del Paese: il Muscat Festival (ogni anno da gennaio a febbraio), dedicato al folclore dei Paesi arabi e arricchito da appuntamenti fashion e sportivi. Gettonatissimi, tra questi ultimi, il Tour of Oman, giro in bicicletta del Sultanato, sponsorizzato dall'ufficio del Turismo dell'Oman e Oman Air, ideato dal leggendario ciclista Eddy Merckx e dagli organizzatori del Tour de France, e le competizioni veliche che vedono impegnati i nomi più noti dell'America's Cup.
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Shangri - La Barr Al Jissah Resort & Spa
Le principali infrastrutture di Muscat sono distribuite intorno alla costa, dall'aeroporto di Seeb fino alla baia di Qantab, dove si trova la più bella spiaggia della città. Tra tutte vi segnaliamo il Shangri - La Barr Al Jissah Resort & Spa, il resort più importante di tutta la costa con servizi per tutti i gusti. Sito in una scenografica baia di fronte al Golfo dell'Oman, dispone di tre alberghi a cinque e sei stelle, con sontuose camere elegantemente disegnate, ampi spazi comuni e otto ristoranti di cucina internazionale, orientale, italiana, fusion, tutti sotto la guida del talentuoso Bernard Butz, chef executive della struttura, che si avvale spesso della collaborazione di cuochi di fama mondiale. Tra gli habitué dall'Italia, Vincenzo Spinosi di Campofilone. L'estroso artigiano marchigiano produttore della pasta che porta il suo nome, gli "Spinosini", fa conoscere e amare le sue specialità, pura espressione della cucina nostrana e gettonatissime nei più rinomati ristoranti del mondo (www.spinosi.com).
Vasta è anche la gamma dei servizi ricreativi: dal lungo arenile di sabbia che si estende lungo il golfo alle quattro piscine, dai campi da tennis alla modernissima Chi Spa, un vasto complesso che comprende anche la palestra, la sauna e il bagno turco, all'anfiteatro all'aperto con mille posti a sedere.

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La struttura, replica di un lussuoso villaggio-vacanza con tanto di souk e sala da ballo, "la Barr Al Jissah", di oltre 1.000 metri quadrati, dispone anche di attrezzature per sport nautici, incluso un centro diving con istruttori per immersioni in zona, barche per andare alla scoperta dei delfini o per fare brevi crociere lungo il litorale tra spiagge bianche, scogliere vulcaniche, piccoli villaggi di pescatori e nuvole di gabbiani. Con un motoscafo, sempre dall'albergo, in un'ora e mezza, si possono raggiungere le isole Daymaniyat, una riserva naturale formata da nove isolette disabitate, dove immergersi per fotografare barriere coralline e fantasiose varietà di pesci avvistando, a volte, anche le balene o nuotando insieme alle tartarughe giganti. (Shangri - La Barr Al Jissah Resort & Spa Tel.: + 96824776666 Per info: www.shangri-la.com.Prenotazione telefonica: 8776626988).
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Cucina & ristoranti
Abbondano i piatti a base di riso, pesce e carne di montone spesso preparati alla maniera Tandori, Masala o Tikka. La cucina locale infatti, è influenzata dalla cucina indiana a tal punto che si considera il biryani (piatto indiano composto da riso aromatizzato con pezzi di pollo, d'agnello o di pesce) un piatto nazionale, così come il kabsa o makbous (stessi ingredienti, ma il riso e condito con una salsa al pomodoro). Un piatto tipico tra i beduini del deserto è la Shuwa: l'agnello avvolto in una foglia di palma e cotto con delle spezie in un forno tradizionale scavato nella sabbia
dessert zuccherati sono molto in voga. Vale la pena provare l'halwa, un dolce dalla forma allungata fatto con datteri, zafferano, cardamomo, mandorle, noci e acqua di rose. Forte influenza hanno anche le specialità africane e arabe che si fondono dando vita a creazioni uniche. Oltre ai ristoranti indiani, parecchi sono anche quelli di cucina libanese, che servono Shawarma e Kebab, spiedini di carne e Falafel, come quelli di specialità thainlandesi e cinesi. Le pizzerie e le specialità italiane ovviamente non mancano.

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