La Maison DAPHNÉ rende protagoniste le donne, l'etica e la sostenibilità in nuovi progetti di valore
La violenza contro le donne non è mai scomparsa, si è fatta sempre più sottile ma anche più pericolosa, la si condanna ovunque, ma ciò che condanniamo e la sua parte visibile, quando vi è tutto un sommerso molto più esteso contro i più vulnerabili, donne e bambini. Attraverso la moda abbiamo la possibilità di diffondere idee positive e coerenti su temi molto importanti, applicando la creatività e le tecniche alle questioni sociali.
"La nostra è un'azienda fondata da nostra madre, che ha iniziato a lavorare a 14 anni, e oggi noi due sorelle imprenditrici la portiamo avanti con coraggio e sacrificio seguendo i suoi insegnamenti" confidano Monica e Barbara Borsotto. "Nella nostra famiglia il ruolo della donna e dell'uomo sono sempre stati complementari e alla pari. Se però ci confrontiamo con la realtà quotidiana delle altre donne, con le difficoltà che incontrano, con i differenti ruoli che si trovano a gestire, ci scontriamo con la terribile piaga che spesso affligge molte di loro: la violenza in famiglia".
ll Foulard Scarpette Rosse nasce nel 2017 dallo staff creativo di DAPHNÉ. Durante il 65° Congresso Mondiale delle donne imprenditrici svoltosi a Roma, la neo presidente eletta, Marie Christine Oghly, lo indossa durante il flashmob "Stop Violence Against Womens" in Piazza di Spagna a Roma. Il viaggio delle Scarpette Rosse fa il giro del mondo nel 2018 sulle navi da crociera Costa in collaborazione con la consigliera alle Pari opportunità Laura Amoretti, e la firma del protocollo di intesa con Regione Liguria e Aidda, con il desiderio di divulgarne il simbolo, attraverso la sua vendita, e con parte del ricavato poter dare sostegno e opportunità lavorative alle donne vittime di violenza.
Oggi il foulard Scarpette Rosse prosegue il suo viaggio, e oltre ad essere portavoce silenzioso diventa anche simbolo di progetti etici concreti, che fanno guardare a un nuovo anno ricco di positività.
Donne autorevoli della scena politica, sociale e dello spettacolo lo hanno indossato a conferma che tutte le donne sono uguali e senza "schieramento" ma sono di fatto il motore per la società di oggi.
L'azienda artigiana DAPHNÉ dimostra che si può fare impresa mantenendo un'etica. Il lavoro infatti è uno strumento cardine per realizzare completamente le proprie aspirazioni e diventare attrici del cambiamento sociale e identitario. Per questo sono in fase di studio una serie di progetti che porteranno all'attuazione di veri e propri laboratori etici in cui molte donne, potranno avere il proprio "riscatto" dalla paura alla speranza di un futuro costruttivo.
E' arrivato il momento di fare molto di più. Il contrasto alla violenza sulle donne passa certamente attraverso l'organizzazione e la strutturazione di una rete che possa garantire supporto alle donne che si sentono in pericolo o che sono già vittime, ma non basta. Bisogna agire sul piano culturale per sradicare un visione maschilista e patriarcale della società educando i nostri figli al rispetto delle differenze e delle pari opportunità. Bisogna investire sull' emancipazione economica delle donne che rappresentano un potenziale del 7% di Pil in più per il nostro paese, superando anche il divario salariale che l'Europa ha definito "il più grande furto della storia".Bisogna fare in modo che il Piano Nazionale Resilienza diventi l'occasione per investire sulle donne in maniera decisa e strutturale. Perché l'emancipazione delle donne è il riscatto di una società intera.
Ci vuole uno scatto in avanti coraggioso, guidato da idee positive e costruttive come quelle che alimentano le piccole imprese familiari artigiane che ogni giorno combattono per sopravvivere e che sono la spina dorsale dell'economia italiana.
Ph. Lorenzo di Lucchio - Modella Katia Ferrante e Gisella Merello Makeup Andrea Pallanca