Stella McCartney, nota per le sue campagne ambientaliste nonché promotrice di una moda eco-friendly, ha lanciato la sua prima borsa realizzata con piante di banana. La ‘Logo tote’ è realizzata in Bananatex, un tessuto resistente e impermeabile, interamente naturale, circolare e privo di plastica. L’accessorio, già disponibile nei negozi e online, è ricamato con la stampa ‘Fungi Forest toile de Jouy’ in bordeaux.
“Stella McCartney è sempre stata il marchio di moda pionieristico per i diritti degli animali e l’ambientalismo. L’inizio di questa collaborazione con i nostri tessuti completamente circolari segna un’importante pietra miliare nella storia di Bananatex”, ha dcichiarato in una nota Hannes Schoenegger, co-fondatore e CEO di Bananatex. Il tessuto è prodotto da piante di banana Abacá coltivate naturalmente nelle Filippine che sono autosufficienti e non richiedono pesticidi o fertilizzanti. La specie è abbondante nell’ecosistema locale, con ogni pianta che offre diversi steli che possono essere raccolti ogni anno prima di rigenerarsi completamente entro dodici mesi. Durante quel periodo, funge da fonte di nutrimento per la biodiversità circostante.
La resistenza alla trazione e la durata degli steli di Abacá consentono di produrre una tela di alta qualità, simile al cotone. Una volta raccolte, le foglie delle piante si decompongono naturalmente per creare un fertilizzante completamente naturale. Questo metodo di produzione consente al banano Abacá di contribuire positivamente al rimboschimento in aree delle Filippine che un tempo erano palme monocolturali piantagioni, ora fiorenti di biodiversità, migliorando al contempo i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali.
“Un’alternativa positiva per la natura ai materiali sintetici e alla pelle animale, Bananatex ha ottenuto la certificazione Cradle to Cradle Gold, lo standard più avanzato a livello globale per i prodotti che sono
sicuri, realizzati responsabilmente e circolari, nel senso che sono presi dalla natura e possono essere restituiti alla Madre Terra alla fine della loro vita”, spiega l’azienda. Il tessuto può anche essere nuovamente trasformato in polpa e poi in carta, che può diventare di nuovo filato. Secondo Bananatex, può essere compostato in condizioni industriali e biodegradarsi in ambienti marini.