Qual è lo scopo di creare vestiti? Dovrebbero farti sentire bene. Il desiderio è al di sotto di essi, questo è ciò che vogliamo creare. Questa è l’essenza della moda. Quando ho incontrato Vivienne, sono rimasto totalmente colpito dal fatto che fosse appassionata di storia tanto quanto lo ero io. È stata la prima passione che abbiamo condiviso.
Ho deciso di guardare ai costumi del tardo Rinascimento, poiché sono stato a vedere una mostra di Giovanni Battista Moroni a Milano, che mi ha ricordato molto l’inizio del mio lavoro con Vivienne. Le sue immagini sono iconiche, l’austerità e l’eleganza colpiscono, così come il modo in cui riesce a catturare il carattere del soggetto, gli abiti neri, i volti, le mani in vista.
Tutti conoscono i Patterns of Fashion di Janet Arnold, pubblicati dalla School of Historical Dress di South London, diretta dalla Professoressa Jenny Tiramani. Ciò che fanno è davvero importante e utile per trarre ispirazione. Vivienne ed io abbiamo lavorato su molti pattern storici presi da questa fonte.
Allo stesso tempo, ho preso da un caro amico delle protezioni sportive e sono riuscito a vederci una connessione. Abbiamo fatto riferimento al 1600 giocando con le braghette, con materiali taglienti e perforanti, pantaloni palazzo, calzoni e giubbetti. C’è molto nero perché noi amiamo molto questo colore, è pratico e al tempo stesso il più elegante di tutti i colori.
Che cos’è l’eleganza? Sta tutta in come una persona si muove attraverso la vita. Ha meno a che fare con ciò che indossi e di cosa profumi e più con il tuo io interiore.
È molto importante sapere che c’era una vita prima della nostra.
“Una tradizione può essere mantenuta viva solo aggiungendole qualcosa” – Henry James
‘The Tailor’, Giovanni Battista Moroni, 1565-1570, The National Gallery