La Muanda è un itinerario ideale per chi sta iniziando a praticare questo sport. Per gli amanti dello scialpinismo, nel Biellese si trova un vero paradiso.
Biella e i suoi dintorni sono un territorio talmente ricco e variegato da essere cantato dai grandi autori del passato, tra i quali Giosuè Carducci che scrive:” Biella tra ‘l monte e il verdeggiar de’ piani, lieta guardante l’ubere convalle, ch’armi ed aratri e a l’opera fumanti camini ostenta”.
La piccola e dinamica cittadina si stende ai piedi delle Prealpi Biellesi, costituite da una cresta continua di vette che si allungano da ovest verso est e che cingono il versante meridionale dell’imponente massiccio del Monte Rosa. Il Biellese offre grandi spazi di natura incontaminata che permettono in ogni stagione di scoprire appieno la bellezza del paesaggio e dei luoghi.
Dal punto di vista geografico, le Prealpi Biellesi occupano una situazione privilegiata che consente di spaziare con lo sguardo sull’intera pianura Padana, da un lato, e su tutte le Alpi Occidentali e Centrali, dall’altro.
Ogni gita diventa l’occasione per affacciarsi a un “balcone naturale” che spazia a 360° e che regala panorami mozzafiato. Il clima della zona è quello tipico delle zone prealpine piemontesi, con inverni freddi, anche se non rigidi, con nevicate frequenti che, grazie all’esposizione dei versanti, si trasformano velocemente garantendo versanti abbastanza sicuri ed una permanenza del manto nevoso fino alla primavera.
SCIALPINISMO NEL BIELLESE, UN AUTENTICO PARADISO
Quest’ultimi fattori fanno dell’area del biellese un vero paradiso per gli appassionati di scialpinismo. La pratica dello scialpinismo sulle Alpi Biellesi vanta una lunga e ben consolidata tradizione grazie al particolare clima ed alle caratteristiche del terreno che permette di scegliere tra numerose gite, tutte varie e piacevoli, senza dislivelli estremi ma con frequenti cambi di paesaggio e di versante, che rendono il percorso sempre interessante.
Gli itinerari possibili sono veramente molti. Fra l’altro esiste anche la possibilità di percorrere un Haute Route che in circa 3 giorni attraversa tutto il massiccio da una parte all’altra.
La Muanda è un bell’itinerario praticamente sempre agibile e che può essere percorso da più versanti, da scegliersi in funzione delle condizioni del manto nevoso. Il percorso “classico” parte in corrispondenza di alcuni ripetitori che si trovano pochi chilometri oltre il Santuario d’Oropa, lungo la strada detta “Il Tracciolino”. Dato che il posteggio è lungo la strada e nelle belle giornate è facile l’affollamento, si consiglia di arrivare presto.
Dalla strada si risale il primo pendio puntando ai ripetitori posti più in alto. Raggiunto l’ampio falsopiano, lo si segue in direzione nord-ovest e si risalgono una serie di dossetti che portano prima ad una stazione meteo e quindi all’ultima baita posta alla base di un ripido pendio, chiamata l’Alpetto.
Da qui con una bella traversata in salita verso destra, si risale tutto il costone alternando tratti più o meno ripidi. Raggiunto il colmo del costone, lo si segue in direzione nord incontrando una serie di ometti e quindi una grande roccia con la lapide dedicata a Piergiorgio Frassati.
Si prosegue lungo l’ampia cresta passando davanti ad un cippo sormontato da una croce, oltre si perde qualche metro di quota per poi risalire una facile cresta che raggiunge un evidente dosso roccioso, detto il Colle del Limbo, posto a circa 2.076 metri di quota, punto di arrivo dell’itinerario posto alla base della parete del Monte Mucrone.
Da questo pulpito naturale si gode di un panorama entusiasmante che spazia sull’arco alpino dal Monviso alla Presolana e, guardando verso sud, sulla brulicante Pianura Padana. Tutt’attorno si aprono le maggiori vette della zona quali: Mombarone, Tre Vescovi, Mucrone e la sua croce, Camino, Tovo, Cimone, Cucco, e così via fino alle Prealpi Lombarde.
LE VARIANTI AL PERCORSO CLASSICO SULLA MUANDA
Per chi vuole praticare scialpinismo sopra Biella, una prima alternativa all’itinerario classico, parte sempre dal Tracciolino, ma circa un chilometro prima, in corrispondenza di un gruppo di case poste sopra la strada. Questa opzione risale, direttamente, il più ripido, ma più breve, versante sud-est, che si ricongiunge all’itinerario classico poco prima del cippo Frassati.
Altra opzione è quella di partire dalla stazione inferiore della vecchia funivia del Mucrone, seguire il sentiero che sale verso la Cappella del Paradiso, attraversare un fitto boschetto e percorrere la mulattiera che, attraverso una bella faggeta, raggiunge il Pian di Ge.
Usciti dal bosco si risale il grande dosso sulla destra fino a raggiungere la conca del laghetto della Mora, da qui, piegando a sinistra ed in leggera salita, raggiungere l’Alpe Mora, oltre la quale, si risale il più ripido pendio posto sulla destra fino a raggiungere la cresta sommitale dalla quale si raggiunge il punto più alto della gita
SCIALPINISMO NEL BIELLESE, DISCESE PER TUTTI I GUSTI
Per la discesa le possibilità sono numerose, sempre da scegliere attentamente in funzione delle condizioni del manto nevoso: è possibile ritornare lungo il più facile, ma pur sempre divertente, itinerario classico di salita, oppure optare per uno dei canali che scendono dal versante est della montagna.
Percorsi più ripidi e che richiedono una maggiore capacità sciistica rispetto al percorso classico e per i quali si deve mettere in conto di ritornare alla propria macchina a piedi, seguendo l’asfalto del “Tracciolino”.
SCHEDA TECNICA DELL’ITINERARIO
Quota di partenza): lungo il Tracciolino, quota 1.150 m circa
Quota vetta: 2.076 m
Dislivello complessivo: 900 m circa
Difficoltà: MS
Esposizione prevalente: Sud
Tempo: 3 ore
Località partenza: Lungo la strada chiamata “Tracciolino”, in prossimità di alcuni ripetitori
Accesso: Da Biella seguire per il Santuario d’Oropa, al Santuario prendere la strada a sinistra con indicazioni “Tracciolino” e proseguire per alcuni chilometri fino ad arrivare in prossimità di un gruppo di ripetitori posti in alto sulla destra.