di Ethan Coen
con Stefano Annoni, Paui Galli, Davide Marranchelli, Simone Severgnini
regia Davide Marranchelli
scene Anna Bonomelli
realizzazione scene Andrea Verga
produzione Il Giardino delle Ore, Mumble Teatro, Manifatture Teatrali Milanesi
Quasi una serata è una riflessione irriverente sul rapporto tra l’essere umano e il mistero dell’esistenza.
Dalla penna di Ethan Coen (già acclamato regista cinematografico insieme al fratello Joel) nascono situazioni esilaranti e surreali dove è il divino a essere a nostra immagine e somiglianza, non viceversa.
La struttura dell’opera è un gioco di teatro nel teatro e il lavoro registico è consistito nell’aggiungere un’ulteriore scatola teatrale intorno all’opera di Coen per rendere questa “quasi serata” memorabile.
Ridere amaramente, riflettere col sorriso, riconoscersi e sorridere delle nostre immense piccolezze. Quasi una serata è un gioco e Coen ne è pienamente consapevole: un “aldilà” a immagine e somiglianza degli inferni di questa terra, discussioni fra coppie che potremmo essere noi ieri sera, dibattiti accesi tra dèi che amano e dèi che giudicano, ma comunque dèi che menano. Si affrontano smaccatamente temi altissimi, quasi intoccabili: domande esistenziali, l’eternità, il rapporto con Dio e con la propria coscienza, le relazioni e i sentimenti.
Note di regia
Quasi Una Serata è un gioco—il teatro è un gioco—e Coen ne è pienamente consapevole: un “aldilà” a immagine e somiglianza degli inferni di questa terra, discussioni fra coppie che potremmo essere noi ieri sera, dibattiti accesi tra dèi che amano e dèi che giudicano, ma comunque dèi che menano.
Nei tre atti unici si affrontano smaccatamente temi “altissimi”, quasi intoccabili: domande esistenziali, l’eternità, il rapporto con Dio e con la propria coscienza, le relazioni e i sentimenti; la nostra sensazione è che questo cabaret di temi passi però in secondo piano di fronte al medium che li tiene insieme: il teatro, inteso come cerimonia, condivisione di domande e conflitti a volte insolubili.
Abbiamo scelto quindi di mettere al centro del dibattito proprio la teatralità, questo rito collettivo che tanto ci affascina e diverte, e di interrogarci innanzitutto sul nostro modo di fruire del teatro, di stare in scena e di stare in platea, e di porre le stesse domande anche al pubblico. Cosa cerchiamo da una serata di spettacolo? A cosa serve? Non basta sedersi per essere spettatore, e non basta agire per essere attore, per rendere quasi una serata una “Serata intera” dobbiamo percepire gli esseri umani davanti e intorno a noi non solo come occhio e orecchio, ma come materiale fertile, malleabile e incredibilmente vivo.
Questo spettacolo inizia molto prima del suo inizio, con un’investigazione che parte dalle nostre città e finisce in platea, in una (quasi) serata che vuole essere allo stesso tempo indagine e restituzione, spettacolo e prova, per rendere i confini della rappresentazione, così come quelli della finzione, sempre più labili.
Davide Marranchelli
Il cast
SIMONE SEVERGNINI
Attore e produttore, sul cast
Il periodo di lockdown è stato anche un momento di unione e confronto. Ci siamo parlati molto tra artisti e inevitabilmente sono nate delle idee. Questa è una di quelle. Un progetto che mette insieme un gruppo di attori di Como. Rimettersi in gioco ogni volta, con persone diverse… conoscersi, capirsi, intendersi, accordarsi, collaudare, testare il gruppo. In inglese “recitare” si dice “to play” che da noi si traduce con “giocare”, e trovare dei nuovi compagni di gioco non è facile. A noi è andata bene, ci siamo trovati. La diversità diventa così il valore fondante di un cast artistico alla prima volta insieme che si cimenta con un testo mai allestito in Italia. Per regalarvi quella che speriamo possa essere almeno “quasi una serata”.
PAUI GALLI
Attrice, sul progetto
Capita sempre più raramente di potersi concedere il lusso del tempo, del tempo giusto (che poi non è mai giusto, perché ne vorresti sempre di più) per permettere a un’idea di nascere, maturare e poi concretizzarsi.
È un privilegio poter costruire senza fretta, senza scadenze imminenti. Noi ce lo siamo presi il tempo, soprattutto all’inizio, per capire a quale domanda si voleva rispondere mettendo in scena questo testo. Ne abbiamo trovate. E poi il cerchio si è chiuso, perché la risposta a tutto stava lì. QUASI una serata. Mica una intera.
STEFANO ANNONI
Attore, sull’opera di Coen
Poter vedere 3 spettacoli in una stessa sera è un ricco godimento per il pubblico, ma anche per gli attori in scena: interpretare diversi personaggi, calarsi in 3 mondi diversi. Inoltre, in una regia che ci vuole sempre impegnati, anche dietro le quinte, con cambi tecnici, scenografici… Siamo in 4 ma potremmo sembrare 10 o più.
Coen in questi testi, con un bellissimo respiro, unisce le grandi tematiche del suo cinema alla sua ironia, alla conoscenza della macchina teatrale. Una drammaturgia moderna, fatta di dialoghi che risuonano dentro di noi che siamo cresciuti con i loro film e che molto spesso è a questo tipo di storie e di ironia a cui aspiriamo; penso ai Coen, a Tarantino, ad Allen... Se il teatro è accusato di essere un'arte per vecchi o da museo è perché non si dà abbastanza spazio ad autori come Ethan Coen.
Teatro Leonardo
Venerdì e sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30
intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno)
€ 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO
durata dello spettacolo: 90 minuti
Info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 02.86.45.45.45
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Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.