30 Aprile - 5 Maggio 2024 | Sala Grande
LA MADRE DI EVA
dal romanzo di Silvia Ferreri (NEO Edizioni)
adattamento e regia Stefania Rocca
con Stefania Rocca
e Bryan Ceotto / Simon Sisti Ajmone
musiche Luca Maria Baldini
scene Gabriele Moreschi
produzione Stage Entertainment Enfi Teatro – Oraone Production
Durata: 1 ora e 30 minuti
Stefania Rocca regista e attrice dalla carriera poliedrica e vastissima che ha attraversato tutti i generi e ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali arriva per la prima volta al Teatro Franco Parenti con La Madre di Eva. Lo spettacolo, che si terrà in Sala Grande dal 30 aprile al 5 maggio, è tratto dall’omonimo romanzo di Silvia Ferreri, finalista al premio Strega nel 2018. In scena le tematiche transgender e la complessità del rapporto genitori-figli.
Eva si è sempre sentita Alessandro, per questo la sua vita è sempre stata complicata, crudele. Ha appena compiuto diciotto anni e si prepara al momento che aspetta da tutta la vita: l'intervento che la renderà uomo. Al di là delle mura della sala operatoria sua madre racconta il viaggio verso la trasformazione della figlia, i sentimenti, le paure; la loro vita fino a quel momento. Cinema, musica e teatro si fondono in un unico flusso di coscienza, un dialogo senza risposte, sospeso tra immaginazione e realtà. Una storia di tormento e dolore, della rabbia e della fatica di chi non si sente nella propria pelle. Nel difficile ruolo di Eva/Alessandro, una coppia di adolescenti transgender, perfetta incarnazione nella vita di quello che interpretano in scena, Bryan Ceotto e Simon Sisti Ajmone, rispettivamente 23 e 16 anni.
Uno spettacolo dalla forte carica emotiva accompagnata e sottolineata dalle penetranti composizioni musicali di Luca Maria Baldini.
NOTE DI REGIA
Un percorso tra due generazioni per riconoscere la diversità come un valore.
Che cosa vuol dire essere madre?
Nessuno nasce genitore e nessuna donna nasce madre. L’unica, vera, possibile guida è l’amore, uno scambio continuo tra genitori e figli, in un ascolto reale e sincero tra generazioni.
“La madre di Eva” è la storia, toccante e contemporanea, di una madre che parla a sua figlia - lei l’ha sempre considerata una femmina – in una clinica di Belgrado, mentre al di là del muro, stanno preparando la sala operatoria e i dottori tracciano linee verdi sul corpo nudo di Alessandro, per permettergli di realizzare, finalmente, il suo desiderio: “prima dei miei diciotto anni voglio sottopormi all’intervento che mi renderà quello che sono davvero: un uomo”.
In un dialogo surreale senza risposte, sospeso tra l’immaginato e il reale, la madre racconta la loro vita fino a quel momento. Un viaggio costellato di amore e odio, sensi di colpa, paure, desideri e speranze. Madre e figli* sono le facce di una società che evolve e non dà tempo, ci spiazza e ci rende soli.
Con questo spettacolo, voglio raccontare il forte contrasto generazionale e le tematiche transgender dal punto di vista di chi ne è fisicamente coinvolto ed anche di chi, in quanto genitore, sente il dovere di proteggere “la sua creatura”, con il timore delle discriminazioni che la società spesso riserva a coloro che perseguono un percorso di transizione.
Per Alessandro la transizione è un percorso che modifica il corpo, non l’identità. Lui è nato uomo.
Non c’è un prima e un dopo.
Per la madre, condizionata da un pregiudizio ancestrale, la transizione è un calvario ingiustificato oltre a essere un insulto al “frutto del suo seno”. Non è una donna bigotta ma ha paura. Paura che sua figlia soffra troppo, paura che venga giudicata, paura che la vita per lei possa essere più difficile. L’amore e l’ansia di essere una madre perfetta, la portano a guardare da un’unica prospettiva, la sua, fino a quando lei stessa non sarà in grado di comprendere e abbattere quel muro di solitudine che le ha divise, fino al momento in cui entrambe rinasceranno.
Vorrei si aprisse per il pubblico una finestra in più sull’identità di genere, che porti lo spettatore ad immedesimarsi emotivamente in entrambi i personaggi. Penso che tanti genitori e tant* figl* che stanno affrontando un percorso analogo, grazie alla visione di questo spettacolo potranno sentirsi meno soli.
BIOGRAFIE
Stefania Rocca
Regista e attrice italiana con una carriera internazionale, elogiata dalla critica per la sua capacità di smentire luoghi comuni e stereotipi oltre a recitare in generi, lingue e ruoli sempre diversi. Ha studiato recitazione a Roma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e all’Actor’s Studio di New York. Ad oggi ha ricevuto 8 nomination e vinto 5 premi tra cui Golden Globe, David di Donatello e Nastro d’Argento. Anche in teatro dà prova di grande poliedricità e quindi passa con disinvoltura da “Angelo e Beatrice” di Memè Perlini, a “Processo di Giovanna D’Arco” di Walter LeMoli, a “Totem” per la regia di Alessandro Baricco e Gabriele Vacis, a “Le polygraphe” diretto da Robert Le Page (ecc… Ha partecipato a numerosi film italiani e produzioni internazionali tra cui In lingua inglese: “Il talento di Mr. Ripley” di Anthony Minghella, candidato a 5 Oscar. In televisione raggiunge il grande pubblico con importanti lavori tra i quali “Mafalda di Savoia” di Maurizio Zaccaro; la serie tv di Riccardo Milani “Tutti pazzi per amore”, “La grande famiglia” e “Di padre in figlia”.
Bryan Ceotto
Nasce l’8 marzo del 2000 in provincia di Treviso. Vive la sua adolescenza in Veneto per poi intraprendere studi umanistici presso l’università statale di Lettere a Milano. Inizia il percorso di transizione nel 2021 e di qui si apre una strada nell’attivismo sociale in relazione al tema dell’espressione di genere. Ha partecipato a programmi televisivi come Pomeriggio 5, Fatti vostri, Oggi è un altro giorno, tele nord-est. Ad oggi collabora con l’attrice Stefania Rocca per raccontare, attraverso il teatro, il rapporto generazionale sullo sfondo della transessualità
Simon Sisti Ajmone
Classe 2007, ha cominciato a lavorare nel teatro musicale al Piccolo Teatro Studio Melato nel 2016 con lo spettacolo Salis e l’equilibrio dei regni della compagnia Op.64 diretta da Fred Santambrogio e Pilar Bravo.
Sempre con Op.64 ha preso parte ad altri spettacoli tra cui“Matilda the Musical” (Teatro Franco Parenti, 2018) “Il piccolo principe” (Castello Sforzesco e Teatro Bruno Munari, 2018),“Due sorelle in treno” e” un Diabolik in tasca” (Teatro Carcano, 2022). Nel 2021 ha interpretato Judas nel film musicale JCS per la regia di Fred Santambrogio.
ORARI
martedì 30 Aprile h 20:00
mercoledì 1 Maggio h 19:45
giovedì 2 Maggio h 21:00
venerdì 3 Maggio h 19:45
sabato 4 Maggio h 19:45
domenica 5 Maggio h 16:15
PREZZI
SETTORE A (file A–I)
intero 38€
SETTORE B (file L–R)
intero 28€; under26/over65 18€; convenzioni 21€
SETTORE C (file S–ZZ)
intero 21€; under26/over65 18€
Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.
Info e biglietteria
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.