MILANO, “UN PO’ MENO FANTASMA” AL TEATRO ELFO PUCCINI, SALA BAUSCH

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18 > 23 febbraio | sala Bausch NS

Un po’ meno fantasma

terzo capitolo del progetto triennale de La libertà dei ciottoli

un progetto di Kronoteatro + Francesca Sarteanesi

ideazione Tommaso Cheli
drammaturgia Tommaso Cheli / Francesca Sarteanesi
regia Francesca Sarteanesi
con Tommaso Bianco
scene e costumi Rebecca Ihle
supervisione progetto Maurizio Sguotti
produzione Kronoteatro, coproduzione Teatro Nazionale di Genova
con il sostegno di PimOff, Spazio ZUT!, L’arboreto/Teatro Dimora, Teatro Libero di Palermo

Questo lavoro ruota intorno alla sensibilità̀, alla delicatezza emotiva e al pensiero raffinato.
È un suono di parole intimo, solitario e appagante. Marcello vive una vita come tante altre ma non può, per sua natura, essere al passo con gli altri. Vive ad una latitudine emotiva non comune. Prigioniero del suo sguardo limpido ed elegante si scontra inevitabilmente contro il torpore generale e la grossolanità̀ degli esseri umani.

Kronoteatro nasce ad Albenga nel 2004. Da allora ha prodotto 20 spettacoli che sono stati ospitati nei più importanti festival e stagioni teatrali nazionali. Nel 2018 presenta una propria personale alla 46° Biennale Teatro di Venezia. È impresa di produzione riconosciuta dal MiC dal 2015. Sul territorio di Albenga organizza e dirige da quindici anni la Kronostagione, da tredici il festival multidisciplinare Terreni Creativi, oltre che numerosi laboratori e percorsi di formazione.

Francesca Sarteanesi fonda gli Omini, una delle compagnie più interessanti del panorama nazionale degli ultimi anni, colleziona collaborazioni importanti (Massimiliano Civica, Fanny&Alexander, Roberto Latini), poi, nel 2018, capisce di dover rimettersi in gioco, di voler riappropriarsi della propria identità di attrice e performer. Nuova vita, nuovi lavori: crea una linea di maglioni-parlanti (Almeno nevicasse) e un progetto teatrale (Bella Bestia), dove si mette a nudo davanti alla platea, affrontando temi tutt’altro che comodi: il sesso, il dolore dell’abbandono, l’insoddisfazione esistenziale.

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