MILANO, TEATRO FRANCO PARENTI: 17 BORDER CROSSINGS DI E CON THADDEUS PHILLIPS

Chiamarlo monologo è sbagliato e riduttivo ” ci dice Gianmario Longoni della Show Bees produttore di 17 Border Crossings (17 valichi di frontiera), per la prima volta in Italia al Teatro Franco Parenti di Milano dal 3 al 6 marzo 2020 con Thaddeus Phillips, ideatore ed interprete direttamente dall’Off Broadway. Si parte dal concetto di viaggio, gli innumerevoli viaggi di Thaddeus Phillips che hanno in comune l’attraversamento di una frontiera ed è questo il tema principale dello spettacolo. Cos’è la frontiera ? È un non luogo fisico in quanto cambia continuamente ma è un luogo ideologico. E allora ecco 17 attraversamenti di frontiera talora buffi e comici, talora drammatici e saggi ma sempre con una descrizione di fatti reali accaduti al protagonista che di viaggi ne ha fatti così tanti da essere fermato alla frontiera degli Stati Uniti ” perché viaggiavo troppo. “Accolto negli Stati Uniti e in Europa come un piccolo capolavoro colto, divertente, acuto, esilarante e profondamente commovente, 17 Border Crossings si muove sul terreno incerto e mobile dell’attraversamento della linea di transito fra territori, lingue, culture, leggi, accadimenti storici. Dall’Ungheria alla Serbia, dal Marocco alla Colombia, dall’Olanda alla Francia, da Singapore a Bali, nel viaggio di Thaddeus Phillips incontriamo chi attraversa i confini per le motivazioni più disparate, e chi i confini li difende: rifugiati, uomini d’affari o in uniforme, mercenari, mistici. Gente onesta e corrotta, intelligente e stupida. Con ogni mezzo: in aereo, treno, barca, pullman, in moto o in auto. A volte anche a piedi. E così conosciamo la famiglia di Gaza che agevola l’ingresso dall’Egitto del cibo Kentucky Fried Chicken di contrabbando, il funzionario cubano che timbra i passaporti degli Americani in modo che non sia visibile il loro ingresso nell’isola. Entriamo nei bordelli di Amsterdam, spiamo i carrelli degli aeroporti intercontinentali, viaggiamo sulle strade secondarie delle città fluviali dell’Amazzonia. Ci stupiamo quando il doganiere colombiano fa scomparire un pacchetto di cocaina perché il tizio che ce l’ha addosso si rivela essere il cugino di una stella del cinema. Un allestimento con un montaggio quasi cinematografico per le scene fatte con tagli di luce particolari. Non è uno spettacolo politico : i temi trattati sono dal punto di vista umano. Il parlato a volte è in seconda persona e si rivolge al pubblico presente con un tipo di teatro molto fisico che riesce a oltrepassare il linguaggio e quindi diventa agevole anche per chi conosce poco la lingua inglese. Quindi ecco il linguaggio universale del teatro in scena dal 3 al 6 marzo con la sfida di riempire la Sala Grande del Teatro Franco Parenti e la speranza di riuscire a suscitare la curiosità dei milanesi : con la nostra ci è già riuscito !Spettacolo in lingua originale – durata 90 min. Lo sviluppo di 17 Border Crossing è stato supportato
da The Map Fund, The Wyncote Foundation e dal MAT Theater di Manitou Springs, CO.

Autore e Interprete Thaddeus Phillips

Regia Tatiana Mallarino

Drammaturgia Patrick Kealy

Scenografie Phillilps Tartoloso

Design Luci David Todaro

Sound Design Robert Kaplowitz

 

Dal 3 al 6 marzo.

facebooktwitterinsta