MILANO, TEATRO ELFO PUCCINI: TRE TITOLI IN SALA BAUSCH

 

ULTIMA ORA: si apprende oggi che uno degli spettacoli di Eco di Fondo previsti Dal 5 aprile  in sala Bausch, Le rotaie della memoria,  è annullato 

 
Saranno in scena invece una novità, Ghita - storia della Fornarina (in forma di lettura scenica) e e Narciso, in prima nazionale.
 

5 > 10 aprile | sala Bausch

 

Eco di fondo all’Elfo

spettacoli e laboratori

 

La compagnia, in residenza artistica all’Elfo Puccini dal 2019, è costantemente presente nelle stagioni del teatro con spettacoli rivolti a un pubblico trasversale. Dal 5 aprile, per una settimana, programma tre titoli in sala Bausch: una novità, Ghita - storia della Fornarina (in forma di lettura scenica) e due spettacoli destinati al pubblico più giovane (Narciso e Le rotaie della memoria), ma non solo. La poesia e il rigore delle creazioni di Eco di fondo le rendono capaci di coinvolgere ogni tipo di spettatore.

La compagnia torna in scena all’Elfo dal 10 al 15 maggio con lo spettacolo Sono solo nella stanza accanto, racconto sull’adolescenza che ha colpito ed emozionato il pubblico al debutto.

 

5/8 aprile, ore 19.30

GHITA, storia della Fornarina

(in forma di lettura scenica)

regia Giacomo Ferraù

con Giulia Bellucci

drammaturgia Simone Faloppa, Giulia Viana con il contributo di Giulia Bellucci e Giacomo Ferraù

con il sostegno di AMAT / Comune di Urbino

organizzazione Elisa Binda

ringraziamenti Tindaro Granata

 

L'anima sua indubitamente se n'è ita a contemplare quelle celesti fabbriche 

che non patiscono oppositione alcuna, ma la memoria et il nome restarà qui in terra

 et ne lo pensiero e nelle menti de li huomini dabbene longamente. 

Marco Antonio Michiel, 11 APRILE 1520

 

La notte tra il 6 ed il 7 Aprile di 500 anni fa, il mondo perdeva il divino pittore Raffaello Santi.
Era un Venerdì Santo. Forse questa somiglianza con la morte di Gesù Cristo, forse la sua sepoltura nel Pantheon, unitamente al mondo artistico perfetto e sterminato che l'Urbinate ha regalato a tutte le generazioni successive, forse tutte queste cose insieme, hanno conferito al Pittore un'aura leggendaria simile a quella di una divinità. Accanto a lui, però, non vi è traccia di quella che, nella sua biografia o forse nella realtà, è stato il più grande amore: Margherita Luti, nota al grande pubblico come la Fornarina. Sarà proprio lei, la sua storia, a regalarci uno sguardo più "umano" del divino pittore.

 

Ghita racconta un Raffaello inedito, umano, preda delle passioni, diviso, combattuto tra la carnalità dell'incontro amoroso e la sacralità più assoluta dell’arte.  

Il Dio mortale (cit. Giorgio Vasari) visto attraverso gli occhi di Margherita Luti, l'ultima amante e sicuramente la più famosa: La Fornarina.

Ghita racconta di un amore assoluto e potentissimo. Amore e morte insieme. Un sentimento universale mai completamente risolto, una perdita che non è lecito piangere, se non nel silenzio di un convento. Le lacrime agli occhi di Ghita, di fronte alla tomba del proprio amore scomparso appena 37enne. L'urlo di dolore che le lacera le viscere, quando vede che accanto al nome del suo amore, hanno inciso nella pietra il nome di una donna che non ha mai amato; e non il suo.   La corsa di Ghita attraverso la città, derisa ed allontanata da tutti, preda della rabbia ed accecata del dolore. La sua scelta di chiudere il mondo fuori dalla porta del convento, o forse di chiudere sé lontano dal mondo. In ogni caso, la scelta di galleggiare nel bianco, per dimenticare i colori troppo accesi di un amore finito. Il convento dove lentamente, anno dopo anno, Ghita si spegne. Con i lunghi capelli bianchi che le scendono sulle spalle. Bianchi come la farina del forno in cui è cresciuta.

 

9 aprile, ore 19.30/10 aprile, ore 17.00

Narciso

di Giacomo Ferraù e Giulia Viana  

regia Giacomo Ferraù  

con Diego Delfino / Marco Rizzo  

produzione Eco di fondo

prima nazionale

 

Il mito di Narciso alla luce del tema del pericolo dell’isolamento dovuto alla dipendenza dal gioco online e dai mezzi di comunicazione in generale, tendenza che non solo genera frustrazione, depressione ed apatia, ma mette anche seriamente in pericolo le nuove generazioni che non percepiscono i rischi che si celano dietro lo schermo e il livello di dipendenza in cui si rischia di cadere. Narciso smette di interessarsi agli altri perché specchiandosi nel riflesso dell’acqua rivede un’altra creatura che lo attira più di qualsiasi forma umana, e questo amore lo porterà ad affondare sprofondando in esso. Lo specchio d’acqua per noi lo schermo in cui il nostro spettatore potenzialmente rischia di isolarsi, attirato dal gioco online, dal gioco con un altro sé stesso, allontanando il contatto diretto fatto di relazioni umane. Proprio dietro questo specchio d'acqua, apparentemente tranquillo, si cela un vortice chiamato dipendenza.

 

 

9 marzo dalle 18.00 alle 19.00 e 10 marzo dalle 15.30 alle 16.30

Ritrovare​ sé stesso

laboratorio per bambini dai 6 anni condotto da Giacomo Ferraù e Giulia Viana

Esplorazione teatrale della durata di 1 ora. I bambini, grazie a diversi giochi teatrali, saranno invitati ad esplorare lo spazio di interazione tra loro stessi e lo schermo, attraverso l’imitazione e attraverso la propria fantasia, proprio come farà il protagonista dello spettacolo.

 

Numero Partecipanti: da 4 a 10 - Prezzo: spettacolo più laboratorio € 11.50

 


5 / 6 aprile ore 11.00(matinée per le scuole secondarie inferiori)

Le rotaie della memoria

di Giacomo Ferraù e Giulia Viana

con Giulia Viana

regia Giacomo Ferraù

luci e scene Giuliano Almerighi

produzione Eco di fondo

 

Albino Calletti si racconta, racconta della sua giovinezza, della sua crescita e della sua maturità. La sua passione politica domina la sua vita: il gruppo giovanile socialista di Castelletto sopra Ticino, il carcere – prima il San Vittore di Milano poi al Regina Coeli – poi al Forte Urbano di Castelfranco Emilia, la guerra in Russia, le montagne dei partigiani per tornare disperatamente e finalmente a casa. L’entusiasmo, la forza d’animo, l’umanità di questa persona aprono grandi domande sulle possibilità di ognuno di noi. Oggi semplicisticamente verrebbe da pensare che, durante gli anni del fascismo, ciascuno avesse soltanto due scelte: accettare la dittatura o combatterla. Diversa però è l’attitudine con cui ogni essere è disposto ad approcciarsi all’una o all’altra parte. Albino, nome di battaglia ‘Capitan Bruno’, è uno degli esempi di come la sua non fosse soltanto una necessità dettata dalla situazione, ma una vera e propria missione, un senso enorme di responsabilità non solo per i suoi cari, ma anche e soprattutto per i compagni.

 

TEATRO ELFO PUCCINI, sala Bausch, corso Buenos Aires 33, Milano– Prezzi: intero € 33 / rid. giovani e anziani €17,50 / online da € 16,50 - Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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