Il Conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni per attrice sola
progetto e regia Alberto Oliva
drammaturgia Bruno Stori
con Rossella Rapisarda
scene e costumi Francesca Ghedini
musiche originali Marco Pagani – disegno luci Alessandro Tinelli
assistente alla regia Fabrizio Kofler
produzione ScenApertaAltomilanese Teatri in collaborazione con Educarte/Teatro Sociale Delia Cajelli, Eccentrici Dadarò
“I buoni mai non fur senza nemici”.
La tragedia di Manzoni è dominata da personaggi maschili. La guerra è un fatto d’uomini e i valori in gioco sono prettamente maschili, dalla fedeltà militare alla pietas per le vittime. Ma ecco che nell’Atto V, quando la partita sembra ormai già decisa, compaiono due personaggi inattesi, nuovi e meravigliosi.
Si tratta di Antonietta Visconti e Matilde, rispettivamente moglie e figlia del Conte di Carmagnola. Sono le due donne che lo aspettavano a casa ignare del suo destino. Vengono colte dalla tragica nuova della sua condanna e corrono a trovarlo in prigione. Qui prende vita una scena straordinaria di alto teatro e grande umanità con cui l’opera si chiude.
Rossella Rapisarda interpreta un cantastorie di shakespeariana memoria. Un giullare che, in sella a un cavallo a dondolo, racconta e ripercorre le vicende del Conte con spirito caustico e ironico, mostrando i risvolti della guerra con tutto quello che comporta. Nella parte finale del monologo l’attrice veste i panni della moglie del Carmagnola, dandoci un inedito punto di vista femminile molto vicino alla sensibilità contemporanea.
Il grande classico di Manzoni rivive sulla scena in una versione agile e scorrevole, che nemantiene però il sapore autentico, con l’inserimento di alcuni versi originali dell’autore insieme con riflessioni universali sui grandi temi della guerra, dell’amicizia e della capacità di discernere tra vero e falso, tra verità e menzogna, tra sincerità e tradimento.
Note di regia
Il grande classico di Manzoni rivive sulla scena in una versione agile e scorrevole, che ne mantiene però il sapore autentico, con l’inserimento di alcuni versi originali dell’autore insieme con riflessioni universali sui grandi temi della guerra, dell’amicizia e della capacità di discernere tra vero e falso, tra verità e menzogna, tra sincerità e tradimento.
La guerra è diventata nuovamente protagonista della cronaca quotidiana e delle nostre vite, sia sul fronte dell’Ucraina sia su quello di Gaza, e mai come oggi è importante ascoltare i celebri versi del coro di Alessandro Manzoni “s’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo”. Qui il grande scrittore fa una riflessone sull’assurdità della guerra, di tutte le guerre in ogni tempo e a ogni latitudine, regalandoci un verso definitivo nella sua potenza: “i fratelli hanno ucciso i fratelli”.
Questa è l’unica conclusione possibile di ogni guerra, di ogni battaglia. Da qui Rossella Rapisarda in veste di giullare, una specie di fool shakespeariano, ripercorre la vicenda del Carmagnola con ironia e disincanto, unendola a riflessioni e stimoli sul tema del folle amore che l’uomo da sempre prova per il conflitto. Riascoltare tutta la vicenda da una voce femminile, che nel finale dà corpo e presenza alle due donne del Carmagnola, la moglie e la figlia, rende molto più contemporaneo e potente il testo di Manzoni.
Bruno Stori, autore della riscrittura, ha fatto incontrare il testo di Manzoni con un importante saggio del filosofo americano James Hillman dal titolo “Un terribile amore per la guerra”.
“Come si fa ad amare la guerra? da dove viene tutto questo amore per l’orripilante carneficina di corpi che, da millenni, l’umanità si infligge, ininterrottamente, una guerra dopo l’altra?” Per provare a dare una risposta a questa domanda, Hillman sostiene che dobbiamo fare un atto d’amore verso la guerra e riconoscere tutti quegli aspetti terribilmente attraenti che ci impediscono di liberarcene.
E allora ci parla dell’eccitante furore della battaglia, della folle energia che sprigiona una carica di cavalleria, della bellezza delle armi, della perturbante spettacolarità di un bombardamento notturno, dell’amore per i compagni, di altruismi che in tempi di pace sono inimmaginabili, di esperienze di una tale potenza emotiva da far sentire, per la prima volta, davvero vivo chi le ha provate. Ci racconta di Marte e di Venere che si amano. La bellezza ama la guerra e la guerra si fa bella. Ci dice che gli dei abitano ancora in noi e fin che ci abiteranno, faremo la guerra.
Nella storia dell’umanità la guerra è stata sempre la normalità e la pace è un’eccezione da riconquistare continuamente e da non dare mai per scontata.
Solo se passiamo attraverso questo shock ideologico, potremo cercare un amore più grande, capace di sconfiggere l’amore per la guerra.
Si tratta dell’amore per la vita, e forse la chiave può essere l’arte.
Alberto Oliva
La Cavallerizza
I posti non sono numerati, non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato
da martedì a domenica ore 19.30
intero 18,00€, scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 9,00 – tagliando Esselunga di colore VERDE
durata dello spettacolo: 70 minuti
Info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 02.86.45.45.45
Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.