7>12 novembre | sala Fassbinder
Mulino bianco
back to the green future
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con Ettore Castellani e Orlando Castellani
e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Luca Scotton
luci, audiodirettore di scena Luca Scotton
Vfx video Francesco Speri
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale, coproduzione Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021
con il sostegno di MiC e Regione Emilia-Romagna
Mulino bianco si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta che abitiamo, a quanto pare l'unico abitato, nonché l'unico abitabile nell'intero universo.
Due bambini soli sulla scena. Due bambini parlano ad una platea di adulti. Due bambini ci raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo. Lanciano proclami e provocazioni. Ci incalzano e ci beffano.
Viviamo un mondo in cui sembra impossibile trovare un equilibrio tra naturale ed artificiale. Quasi che questa dicotomia sia impossibile da gestire. Da una parte la modernità, le fabbriche, gli elettrodomestici, i veleni chimici, la tecnologia e dall'altra parte le tradizioni da riscoprire, l'orto da coltivare dietro casa, il biologico, il biodinamico, la vacanza wild, la marmellata fatta in casa. Noi ci troviamo nel mezzo, ognuno con il suo grado di consapevolezza e di ignoranza. Viviamo sotto il fuoco incrociato di notizie allarmanti e catastrofiche che fatichiamo a gestire. Notizie rispetto alle quali non sempre sappiamo come comportarci. Il più delle volte ignoriamo, in certi casi per scelta, in altri perché informarsi è complesso, farsi un'opinione è complesso, essere coerenti è complesso. La terra collasserà a breve a causa del surriscaldamento? L'avanzata dei deserti raggiungerà all'improvviso il nostro pianerottolo? L'isola di plastica presente nell'Oceano Pacifico diventerà davvero meta di vacanza? Lo zucchero bianco è davvero un veleno peggio dell'eroina? La tassa sulla plastica è realmente un provvedimento caro solo a un'élite pseudo-intellettuale? Perché una pubblicità che mi indica che i biscotti in questione sono senza lattosio dovrebbe invogliarmi ad acquistarli? Quanti kilometri percorre una banana prima che io possa scivolare sulla sua buccia? Quanti litri d'acqua servono per produrre una bistecca? Quanto è preziosa l'acqua utilizzata per produrre la suddetta bistecca? Quante delle suddette bistecche posso mangiare al minuto per non sentirmi un nemico della terra? Quante popolazioni sono state sgomberate dalle loro terre per soddisfare il fabbisogno di anacardi richiesti dal mercato mondiale per alimentare chi non mangia più le suddette bistecche? Chi taglierà la coda al cane affinché smetta di mordersela? Dato che è un cane che si morde la coda, tagliamo la testa al toro e lasciamo che a decidere tutto siano gli specchietti per allodole? Ognuno nel suo piccolo può fare la sua parte. Quale? Io vorrei sapere qual è la mia. Vorrei che qualcuno me lo dicesse. Giuro che la farei. Al massimo se non mi piace la scambio con qualcun altro. Meglio acquistare prodotti biologici confezionati nella plastica o prodotti non biologici confezionati nella carta?
Guardo al mio bene o a quello collettivo? Un po' per ciascuno non fa male a nessuno. Partiamo da qui, da queste domande, che non possono nemmeno essere definite provocazioni, perché sono domande reali, che ci accompagnano e ci assillano, a cui rivolgiamo attenzione a volte e che fingiamo di non udire altre, per costruire uno spettacolo che condiva col pubblico le nostre domande. Per approfondire temi e questioni che ci sono cari. Che non crediamo abbiano una sola risposta, ma che non possiamo accantonare per questa ragione.
DALLA RASSEGNA STAMPA
A recitare sono due bambini veri: prodigiosi, meravigliosi, commoventi (...). Il testo lo sanno a memoria, benissimo. Se per caso si dimenticano un verso, si girano un attimo e guardano lo schermo sul quale leggono anche gli spettatori: sono attimi, per noi, di puro entusiasmo. Loro due l’entusiasmo ce l’hanno, sia di natura, sia perché così vuole il testo.
Franco Cordelli, Corriere della Sera
Il testo, ancora una volta, così graffiante e severo, così amaro nel provocare sinceri e però disturbanti accessi di riso, è la grande forza di quello straordinario laboratorio di immaginario che è Babilonia Teatri; questo, insieme alla grazia selvaggia con cui la scena si costruisce, per accumulo e sottrazione, di fronte agli stessi occhi degli spettatori.
Sergio Lo Gatto, Teatro e Critica
Che monito sarcastico e gioioso, sentire questi due empatici ragazzi incalzarci sui numeri, su un Eden ecosostenibile al posto del bell'inferno dei market, o su un cimitero di Lego da buttar giù con autoscontro. Si è spento il sole, diceva la canzone. Questo duo ha un gran bel domani.
Rodolfo di Giammarco, la Repubblica
Teatro Elfo Puccini, salaFassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano
Orari: martedì ore 21| mercoledì e giovedì ore 20 |venerdì ore 20.30
sabato 19.30| domenica ore 16.30
Prezzi: intero € 34 / <25 anni € 15 / >65 anni € 18 / online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – whatsapp 333.20.49021