MILANO, AL TEATRO GEROLAMO GENERAZIONE DISAGIO E PROXIMA RES PRESENTANO DOPODICHE’ STASERA MI BUTTO

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di e con Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Andrea Panigatti, Luca Mammoli
regista e co-autore Riccardo Pippa – co-autore Alessandro Bruni Ocana
consulenza scene e costumi Margherita Baldoni | luci Max Klein | disegni Duccio Mantellassi
produzione Proxima Res

Per due repliche al Teatro Gerolamo viene presentato lo spettacolo-manifesto del collettivo Generazione Disagio che festeggia con questa edizione speciale i 10 anni dal debutto.

Pedine umane, specchio di un’intera generazione, avanzano in un tragicomico gioco dell’oca. Casella dopo casella, arriva primo chi accumula il maggior disagio. A cominciare da quello di appartenere ad una generazione che si percepisce come bloccata nel limbo di eterni giovani. Dei – non adulti – da non prendere sul serio. Né figli, né padri. Senza paghetta e senza stipendio… adeguato-

Un conduttore coinvolge gli spettatori per fare avanzare tre pedine umane sul tabellone: un dottorando, un precario e uno stagista attraverseranno imprevisti, prove collettive e individuali con un ritmo comico serrato e pezzi di improvvisazione basati su input che vengono dal pubblico.
Vincerà chi riesce ad accumulare più sfighe e perciò più “disagio”.
Durante lo spettacolo si affrontano temi quali l’amore, la paura del futuro, il lavoro, la sessualità, la politica, la solitudine e l’indeterminatezza.
Un’autoanalisi collettiva che non fa sconti a nessuno: irriverente, comico e profondo, che ci costringe a fare i conti con il mondo che abbiamo costruito e la vita che vorremmo.
Il linguaggio alterna in un ritmo serrato citazioni colte, riferimenti pop e provocazioni trash.

Appunti di drammaturgia
Il mondo non dipende da te. Dunque perché preoccuparsi? Smettila di sentirti sbagliato e frustrato: se non hai aspettative non rimarrai deluso. Non affezionarti a niente e accomodati alla mediocrità. I tuoi fallimenti non dipendono da te, ma solo dalla società che ti opprime. Non cercare di cambiarla, abbandonati e goditela senza pensare, che tanto poi si muore.
Nel testo ridicolizziamo ed esorcizziamo l’attitudine autolesionista di ognuno di noi.
Lo spettacolo, che viene ogni volta aggiornato con riferimenti all’attualità, attraversa e ridicolizza tanti nostri piccoli suicidi quotidiani: tutte quelle attitudini, piccole prassi e decisioni che ci fanno morire pian piano e che in qualche modo ci assolvono dal dover prendere posizioni, agire e reagire. Ridiamo insomma di come siamo bravi a scavarci la fossa giorno per giorno, in compagnia dei nostri paradossi e ossimori: la nostra pubblica intimità, l’inerzia iperattiva, il confortevole precariato, i corpi immaginifici, la condivisione in solitaria e la volgare trascendenza.

Le tematiche di disagio generazionale, crisi e voglia di cambiamento vengono trattate con un meccanismo di ribaltamento paradossale: invece di risolvere i problemi o lottare per un mondo migliore i personaggi mettono in scena il lato peggiore e nichilista della nostra società, si abbandonano piacevolmente al disagio, lo difendono e orgogliosamente lo praticano con disciplina. Si ride del lato peggiore di ognuno di noi, sperando di seppellirlo alla fine dello spettacolo e di uscire con la voglia di migliorare la nostra vita.

Martedì 16 e mercoledì 17 2024 (ore 20)

Durata spettacolo: 70 minuti

ORARI: spettacolo ore 20
PREZZI: da 12 a  30 €
INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI
uffici: 02.36590120 / 122 | biglietteria 02 45388221  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.teatrogerolamo.it

TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria 8 – 20122 Milano

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