di Ella Hickson
traduzione Monica Capuani
regia Cristina Crippa e Elio De Capitani
con Elena Russo Arman (Catherine Parr, Mary Tudor, Elizabeth Regina)
Maria Caggianelli Villani (Elizabeth Principessa, Katherine Grey, lavandaia)
Enzo Curcurù (Seymour, Dudley)
Cristian Gianmarini (Cecil)
scene Carlo Sala
costumi Ferdinando Bruni
luci Giacomo Marettelli Priorelli
suono Gianfranco Turco
produzione Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile del Veneto
prima nazionale
Mia madre è riuscita a far perdere la testa a un uomo
al punto da indurlo cambiare la storia
costituzionale di questo paese per avere lei.
La drammaturgia contemporanea in lingua inglese, ormai da decenni, è per il Teatro dell’Elfo un territorio di sorprendenti e folgoranti scoperte, una fonte d’ispirazione irrinunciabile per raccontare il nostro tempo, sia quando gli autori guardano alla cronaca, che quando scandagliano le pieghe della storia.
Nuova produzione della stagione 2023/24, I corpi di Elizabeth (in originale Swive [Elizabeth]) è un’opera, inedita in Italia, di Ella Hickson (1985), autrice britannica già applauditissima e premiata in patria. Cuore del suo testo è la carnalità di Elizabeth I, il suo corpo, o meglio i suoi corpi, come sottolinea il titolo italiano, scelto dai registi con la traduttrice Monica Capuani: un corpo politico con cui la regina d'Inghilterra costruisce il proprio potere e uno sensuale privato. In un'ambientazione 'storica' e al tempo stesso 'pop' (basti pensare ai tanti film e alle serie di successo dedicate alla vita di questa sovrana) si muovono personaggi radicalmente contemporanei. A renderli così attuali è la scrittura rapida e tagliente della Hickson e la sua capacità di indagare una rete di relazioni di potere intrisa di desiderio. Ed è la regia a quattro mani di Cristina Crippa e Elio De Capitani a riuscire a illuminare in profondità i contrasti tra maschile e femminile, quelli di ieri come quelli di oggi.
Elisabetta I, l'unica donna non sposata a governare l'Inghilterra, regnò per quarantaquattro anni con astuzia, seduzione e intelligenza. Questa commedia ci porta nel cuore della sua ascesa al potere in una società fortemente patriarcale, nella quale comprese ben presto di non potersi permettere sentimenti che la rendessero debole, assoggettandola a un amante o, men che meno, a un marito. Tre cose possedeva: una mente fuori dal comune, una passione carnale fuori dal comune, una capacità di autocontrollo fuori dal comune, che lepermise di sopravvivere a pericoli inimmaginabili.
A rendere ancora più evidenti i contrasti di cui si nutri la sua vita è lo sdoppiamento del ruolo di Elizabeth nei corpi di due diverse attrici – la principessa e la regina – artefici di tormentato e rischioso viaggio verso il trono.
Cristina Crippa ed Elio De Capitaniambientano lo spettacolo nella scenografia di Carlo Sala, dove il trono e gli arredi essenziali sono ambientati tra preziosi velari, ricamati con grandi motivi floreali (tralci di cardo, simbolo dei Tudor, insieme alle rose e al trifoglio). Ugualmente preziosi sono i costumi sono disegnati da Ferdinando Bruni e realizzati dalla sartoria dell’Elfo. Elena Russo Arman è la regina Elizabeth, oltre che Catherine Seymour e Mary Tudor. La principessa Elizabeth è Maria Caggianelli Villani, che interpreta anche la giovane Kathrine Grey; l’intrigante Cecil è Cristian Giammarini, mentre Enzo Curcurù interpreta sia Thomas Seymour che Robert Dudley.
Un cast perfetto per un testo incalzante e sorprendente, che è scritto per parlare al pubblico di oggi attraverso la lente di una vita unica nel suo genere, di un potere al femminile che ha dovuto sublimarsi nella condizione di Regina Vergine e di novella Astrea, divinità della mitologia classica.
Le prime scene vedono protagonisti Elisabetta principessa e accanto a lei la sua matrigna e tutrice Catherine Parr (ultima moglie di Enrico VIII) con il suo amante Thomas Seymour, avventuriero ambizioso e competitivo, fratello di Edward Seymour, Lord protettore del giovanissimo re Edoardo VI. È una sensuale convivenza a tre che si nutre di rapporti ambigui, tra seduzione e calcolo politico. Quando Elizabeth deve scegliere, a soli quindici anni, tra un amore passionale e un destino regale, sa fare la scelta, dolorosa ma essenziale che le garantisce per un soffio salva la vita e la reputazione. Ma non ha tempo di gioirne. Muore il fratello, la sorella Mary – Maria la sanguinaria – cattolica intransigente, diventa regina. Il pericolo nuovamente incombe: Elizabeth è confinata nella Torre e a rischio di decapitazione. Anche questa volta se la cava, recitando la sua parte con astuzia emaestria.
Maria muore ed Elizabeth principessa cede il passo ad Elizabeth regina, con il suo fido consigliere Cecil e il suo amante, Lord Robert Dudley, per cui ha una passione travolgente. Ma la sua corona e la sua vita sono in bilico: da un lato Mary Stuard trama contro di lei con i nobili di parte cattolica, dall’altro Cecil e il parlamento premono affinché accetti di sposarsi tessendo attraverso il matrimonio un’alleanza con una potenza continentale e dando al regno un erede, possibilmente maschio. È ancora il suo corpo al centro del gioco politico.
Come riuscirà a uscire da tutto questo Elizabeth? Il modo in cui Ella Hickson ha saputo renderlo in forma teatrale è il segreto del grande successo di questo copione.
Dal 17 gennaio al 11 febbraio | sala Fassbinder
Lo spettacolo sarà in tour nel 2024 a:
9 > 12 maggio, Teatro Goldoni, Venezia
15 > 19 maggio, Teatro Verdi, Padova
Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano
Orari spettacolo: martedì ore 21 | mercoledì e giovedì ore 20 | venerdì ore 20.30
sabato 19.30 | domenica ore 16.30
Prezzi: intero € 34 / <25 anni € 15 / >65 anni € 18 / online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – whatsapp 333.20.49021