NOVA GORICA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2025: VIAGGIO IN UNA TERRA DI FRONTIERA

 

0cd1312870

La slovena Nova Gorica, insieme all’italiana Gorizia, è entrata nel 2025 da Capitale Europea della Cultura.
Per la prima volta, il titolo sarà condiviso da due città, le sole due in Europa ad essere ancora divise da un confine.

Difficile a credersi, ma il Novecento è davvero già finito da un quarto di secolo. Eppure, sembra molto più vicino da un certo punto di vista: come se gli eventi che lo hanno attraversato fossero ancora, in qualche modo, in corso. Non è facile identificare con precisione i confini temporali che dividono un’epoca dall’altra, così come è difficile vederli geograficamente, tra un paese e l’altro, quando non coincidono con quelli naturali (fiumi, mari, montagne, etc.). In generale, i confini sono un concetto difficile: sono i punti in cui la forza prorompente della Storia mostra più che in ogni altro luogo i suoi effetti.

In questo senso, forse, il confine europeo che più palesemente ci mostra gli effetti del Novecento è quello tra Italia e Slovenia e, in particolare, quello tra le città di Nova Gorica e Gorizia, immortalato nelle foto ormai ingiallite di un filo spinato a Piazza Transalpina – TRG Evrope, dove oggi per fortuna i muri sono caduti.

Le due città non potrebbero apparire più diverse. Una, sul lato italiano, si sviluppa a partire da un centro storico medievale dominato da un castello in cima a una delle colline che costellano la destra orografica del fiume Isonzo; l’altra, slovena, è invece una città orientata tutta al futuro o, almeno, a quello che alla metà del Novecento si pensava il futuro sarebbe stato.

La città più giovane della Slovenia

Se vi aspettate una Slovenia fatata e fatta di castelli, cittadelle fortificate, strade acciottolate ed eleganti edifici tra il barocco e il liberty, beh, non è a Nova Gorica che la troverete.

La città (che i locali chiamano Gorica e basta, mentre è quella italiana a essere Stara Gorica, Gorizia Vecchia - ndr), infatti è nata solo nel secondo dopoguerra, per dare un capoluogo a tutta quell’area del goriziano che nel 1947 era stata assegnata alla Jugoslavia. Concepito dalla lecorbouseriana mente dell’architetto sloveno Edvard Ravnikar, sotto la supervisione del governo del maresciallo Tito, il nuovo agglomerato urbano venne dunque a configurarsi come un manifesto del modernismo socialista, fatto di ampie prospettive e caseggiati in cemento armato, proiettato a un’idea di futuro che appare mai però del tutto compiuta.

Un’altra idea di futuro era quella che avevano avuto, qualche decennio prima, gli Austriaci, artefici della ferrovia Transalpina che collegava, in epoca asburgica, quella che oggi è Nova Gorica a Trieste e Salisburgo, allora tutte parte dello stesso Impero.

L’elegante e monumentale edificio insiste sulla piazza omonima, attraversata durante il secolo scorso dal confine non solo tra la Slovenia jugoslava e l’Italia, ma anche tra blocco occidentale e blocco orientale. Qui, dove permane una placca in memoria di questa stagione passata, simbolo oggi di unione e della neonata Capitale Europea della Cultura, correva una cortina di filo spinato che per decenni ha invece diviso le due Gorizie come quella che divideva Berlino alcune centinaia di km più a nord.

Un passato che non deve essere cancellato, ma piuttosto deve fare da punto di partenza per il percorso comune di Slovenia, Italia e di tutta Europa da qui al futuro.

Terre di confine: Isonzo, Brda e Valle del Vipava

La nomina di Nova Gorica, insieme a Gorizia, a Capitale Europea della Cultura 2025 è un’occasione di scoperta non solo per le due città, ma anche per tutti i territori di confine che le circondano: Brda, ad esempio, una regione di frontiera che prende il nome dai colli che ne tratteggiano il profilo (nella parte friulana si chiama, non a caso, Collio) e che è stata inserita dalla CNN tra le 11 regioni vinicole da scoprire nel mondo.

Oltre alla cultura enogastronomica che ha dato vita a marchi come Brdalicious, Brda si distingue anche come destinazione escursionistica d’élite (da qui passano 2 tappe del Alpe Adria Trail, 2 tappe del Juliana Trail e il Sentiero della Pace sul monte Sabotino), nonché come meta perfetta per gli appassionati di cicloturismo, che potranno misurarsi qui con la nuovissima TransDinarica e con la Juliana Bike.

Appena fuori dall’abitato di Nova Gorica si apre la Valle del Vipava (Vipacco), una Bella Addormentata per troppo tempo fuori dai radar dei viaggiatori che hanno attraversato la Slovenia e che ha invece una gran voglia di risvegliarsi e raccontarsi. Terra di vini pregiati dove a dominare è il bianco autoctono Zelèn, contraddistinto da riflessi verdolini e note fruttate di mela e pera: Vipava è il luogo perfetto da esplorare a piedi o in bicicletta tra le sue dolci colline.

Insospettabilmente, qui riposa, nel monastero francescano di Kostanjevica, insieme alla sua famiglia, l’ultimo Re di Francia della dinastia borbonica: Carlo X, deposto dalla rivoluzione del 1830 in maniera meno cruenta, rispetto alla sorte toccata al suo fratello maggiore Luigi XVI. Fu infatti proprio a Gorizia che gli ultimi eredi della famiglia del Re Sole si stabilirono durante l’esilio e, oltre a Carlo X, hanno trovato sepoltura a Kostanjevica anche membri illustri, tra i quali il figlio Luigi XIX e sua moglie Maria Carlotta.

Tra i simboli di questa terra, è immancabile la vista sulla valle e sul fiume Isonzo dal ponte di Salcano, il più grande ponte ferroviario sospeso in pietra del mondo. Oltre alla funzione originaria di lasciar transitare i treni sopra questo fiume smeraldino, il ponte di Salcano diventa in estate anche l’unico luogo in Slovenia dove è possibile praticare il bungee-jumping: adrenalina pura! Per chi, invece, vuole vedere più da vicino le produzioni locali, oltre ad assaporare le produzioni di due diverse cantine, nella valle del Vipava si diventa astronauti del vino: Winestronaut è l’esperienza che unisce la bellezza naturalistica delle colline alla conoscenza diretta di ben due vignaioli, che per l’occasione apriranno al pubblico le loro cantine (esperienza disponibile tutti i mesi dell’anno. Tariffe a partire da 79€ a persona).

Eventi da non perdere

Essere Capitale Europea della Cultura, però, è anche e soprattutto l’occasione per avere i riflettori puntati su alcuni degli appuntamenti più interessanti dell’anno. Ecco degli esempi:

Da stazione a stazione: apertura di GO! 2025 (8 febbraio)

In occasione della cerimonia di apertura della Capitale europea della cultura, uniremo simbolicamente le due città, dalla stazione ferroviaria di Gorizia a quella di Nova Gorica.

Le Giornate delle Cantine Aperte | I feel Slovenia (15-16 giugno)

Una volta l'anno, alle porte dell'estate, quando il sole piacevolmente riscalda il terreno fertile e i vigneti di Brda (il Collio sloveno), 37 viticoltori aprono le loro cantine per offrire ai visitatori un'esperienza indimenticabile.

Tour del contrabbando - TIC Nova Gorica (fino al 1° gennaio 2026)

Il Tour del contrabbando è un’immersione nel tempo del contrabbando di ogni genere oltre confine. Si svolge lungo il percorso tra Piazza Transalpina e il museo del contrabbando di Pristava, attraversando più volte la frontiera. I partecipanti diventano contrabbandieri, cercando di "far passare" ogni tipo di merce dall’altra parte. Riusciranno a essere più furbi del doganiere?

Eta Sadar Breznik: Cogliere la tempesta - Rotunda SNG Nova Gorica (fino al 18/09/2025)

Dopo essersi laureata alla Facoltà di Architettura dell'Università di Lubiana, Eta Sadar Breznik si è dedicata interamente all'arte tessile. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Łódź, in Polonia. Dal 1978, le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive nel campo dell'arte tessile in Europa, Asia e America, e sono state incluse in numerose collezioni pubbliche e pubblicazioni autorevoli. Eta Sadar Breznik è anche vincitrice del premio di bronzo al Festival internazionale dell'arazzo di Beauvais e del premio del Fondo Prešeren.

Gusti senza frontiere (26-28/09/2025)

Il progetto si compone di due parti: l'organizzazione dell'evento Borderless Beer e la collaborazione con uno dei più grandi festival enogastronomici della regione, Gusti di Frontiera a Gorizia. Borderless Beer si tiene tradizionalmente nel Piazzale della Transalpina – trg Evrope, dove un bar è diviso esattamente a metà dal confine tra Slovenia e Italia, a dimostrazione di quanto i birrifici locali di entrambi i lati del confine siano un esempio di buone pratiche di cooperazione transfrontaliera.

Ente Sloveno per il Turismo in Italia

Tel: + 39 02 29511187 - 02 29514157

Galleria Buenos Aires, 1 – 20124 Milano
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.slovenia.info

facebooktwitterinsta