APRE MILANO VERTICALE UNA ESPERIENZE: UN NUOVO CONCETTO DI OSPITALITÀ, NEL CUORE DI MILANO

Porta la firma dello studio Vudafieri-Saverino Partners il nuovo flagship di Gruppo UNA.

Un innovativo modello di accoglienza che ridefinisce i canoni e il linguaggio estetico dell’ospitalità. 

Fiore all’occhiello, la cucina affidata allo chef Enrico Bartolini e un suggestivo giardino segreto.

Apre al pubblico Milano Verticale | UNA Esperienze, l’hotel 4 stelle superior, che si pone come nuovo punto di riferimento dell’ospitalità meneghina. 

Il progetto di architettura di interni e degli spazi esterni, curato dallo studio Vudafieri-Saverino Partners, vuole superare la concezione tradizionale di “albergo” creando uno spazio aperto alla città: allo stesso tempo un hotel urbano, una destinazione food & beverage, un luogo di incontro, un hub di servizi innovativi. La struttura stabilisce un nuovo standard di riferimento nel panorama dell’ospitalità, non solo milanese: 173 camere, 600 mq di spazi ristorativi e 1000 mq di giardino interno.

L’hotel, collocato tra via De Cristoforis e via Rosales, si trova nel distretto di Porta Nuova – Garibaldi – Corso Como, rappresentativo dello sviluppo urbano e della rinascita milanese. 

Il concept: un nuovo dispositivo urbano di scambio, incontro e socializzazione

Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri hanno progettato un nuovo livello di esperienza estetica e ambientale. Al centro del progetto c’è Milano e la milanesità. L’interior reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione del design “alla milanese”, citando l’elegante modernità dei Maestri meneghini del dopoguerra, presenti in numerosi dettagli materici come l’impiego dei marmi policromi e la citazione del ceppo lombardo. 

Negli spazi della hall, della reception, del lounge e della lobby il racconto è lasciato alla spettacolarità delle pareti marmoree, ai soffitti campiti con toni diversi e al grande spazio a doppia altezza che fa da incipit al giardino interno. Milano Verticale celebra infatti anche l’under statement milanese, di cui è un esempio la tradizione dei cortili nascosti che ritroviamo proprio nel magnifico giardino privato dell’hotel.

 

Ma soprattutto Milano Verticale è concepito come un'estensione della città stessa, un dispositivo urbano al servizio di Milano, con la progettazione di servizi posti al piano terra che svolgono un ruolo attivo nel dialogo con la città: funzioni pubbliche dell’hotel. La struttura è stata quindi progettata in modo da rivelarsi completamente permeabile ed estroversa. 

L’edificio preesistente è stato completamente ristrutturato dallo studio Asti Architetti che ha curato il progetto architettonico delle facciate, in un’operazione di grande valore nel riqualificare l’intero isolato.

La proposta di ristorazione firmata da Franco Aliberti, chef del team Enrico Bartolini

Progetto nel progetto è stato il lavoro che Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino hanno svolto fianco a fianco con lo chef Enrico Bartolini per dare forma, senso, anima e funzioni agli spazi per la ristorazione. Vero fiore all’occhiello di Milano Verticale è infatti la proposta gourmet, declinata in tre concept: ristorante fine dining, osteria contemporanea e cocktail bar, tutti curati da Franco Aliberti, chef resident e new entry del team Bartolini, indiscusso protagonista della scena gastronomica internazionale. 

 

A unificare i tre “luoghi pubblici” del food & beverage, aperti alla città così come agli ospiti dell’hotel, è il grande soffitto a tegole inclinate: lo spazio si contrae e si dilata rendendo i tre ambienti fluidi, collegati tra loro, ma allo stesso tempo perfettamente identificabili.

Il primo spazio è quello di “Vertigo, Osteria Contemporanea” un ambiente aperto, dall'atmosfera informale, con vista sulla cucina e con una naturale propensione a proiettarsi verso l’esterno nel dehors e nel giardino. Il Bar con urban garden offre una carta cocktail&drink creata con la consulenza di Mattia Pastori e un food pairing curato dalla cucina. Passando dal cocktail bar al ristorante fine dining “Anima” l’atmosfera diviene più “intima e serale” con dieci tavoli gourmet, circondati da un ambiente di grande eleganza, e due salette private da sei e otto posti.

La proposta di ospitalità

La struttura consiste di 173 camere distribuite su 12 piani. Lo stesso concept materico che contraddistingue gli spazi comuni si ritrova nelle stanze: il mondo “pubblico” e quello privato dell’hotel parlano così lo stesso coerente linguaggio architettonico.

Le camere si distinguono per l’attenta scelta dei materiali, pochi ed essenziali: pavimento in ceppo ceramico e listoni di rovere scuro, pareti in marmorino suddiviso in campiture con leggere variazioni cromatiche; testata del letto in noce cannettato. Merita una menzione particolare la scrivania/consolle in ottone, realizzata su disegno, che diviene un elemento costante del racconto andando a caratterizzare in modo distintivo le camere. 

Fiore all’occhiello della struttura il rooftop di 530 metri quadri al 13esimo piano, di pertinenza delle 4 Penthouse Suite: 4 super attici esclusivi dotati di ampie terrazze panoramiche con piscine jacuzzi. Rooftop e Penthouse Suite sono ambienti completamente personalizzabili, tanto da poter essere uniti in una proposta unica e totalmente personalizzata di oltre 900 metri quadri.

Una location con una ineguagliabile vista a 360 gradi sullo skyline di Milano e sull’arco alpino.

Il progetto del verde

Il sorprendente giardino interno di oltre 1000 mq offre un’oasi di pace e relax nel cuore di Milano.

Il progetto del paesaggio, curato da Vudafieri-Saverino Partners con P’Arcnouveau, nasce nel solco della tradizione meneghina dei cortili segreti, spesso nascosti dietro la sobria cornice degli austeri palazzi nobiliari del centro.

Tutto il piano terra dell’edificio dell’hotel funge da filtro di questo spazio, separandolo fisicamente, ma non visivamente, dalle vie adiacenti. Dal fuori infatti il giardino si percepisce come un gioiello, di cui lo sguardo riesce a cogliere solo una parte, suscitando la curiosità dei passanti. 

Alla continuità visiva esterno-interno si contrappone la discontinuità sonora. Fuori il rumore della città, dentro solo il brusio dei clienti e, in sottofondo, il suono rassicurante dello scorrere dell’acqua.

Proprio il canale d’acqua che attraversa il giardino longitudinalmente definisce lo spazio dove sono ordinatamente disposti i tavoli del bar e del ristorante. Uno spazio informale del ‘déjeuner sur l'herbe’, dove la natura si esprime in maniera dirompente. Lo spazio outdoor attrezzato ad uso di bar e ristorante si tramuta inaspettatamente nel giro di pochi metri in un’area di carattere paesaggistico fortemente informale. Tra le specie che lo popolano: aceri grigi, Liridendron tulipifera, Gleditia triacanthos, Cercydiphillum japonicus, gruppi di arbusti, graminacee e specie erbacee.

 

Il giardino interno è annunciato già dalla piazzetta antistante l’ingresso dell’hotel, dove spicca un grande esemplare di Magnolia grandiflora preservato durante i lavori. Anche lungo tutto il prospetto su via Rosales lo spazio pubblico è stato riqualificato con un progetto in cui le superfici dure si alternano a macchie arbustive e alberi in vasca.

 

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