La seconda isola del Mediterraneo è meta ideale di un turismo lento e sostenibile, legato ai pellegrinaggi e a percorsi religiosi che nel tempo, su questa terra, sono andati a collegare siti e paesi culturalmente di grande rilievo.
Le anime della Sardegna sono tante, tutte diverse. Tutte da conoscere. C’è quella delle amatissime spiagge e delle mille sfumature marine, quella dei prodotti eno-gastronomici locali della tradizione, quella della civiltà̀ nuragica con gli oltre 7000 esemplari tra torri singole e nuraghi complessi ma anche quella legata al turismo lento e sostenibile, alla cultura e alla spiritualità.
Il senso di comunità e accoglienza, quel valore prezioso che la regione è riuscita a custodire e proteggere nel corso dei secoli, è il cardine di un progetto attivato nel 2012, articolato in Cammini di Sardegna, Destinazioni di pellegrinaggio e Luoghi francescani, capace di offrire un’esperienza intima e introspettiva, di coniugare il patrimonio materiale e immateriale dell’Isola. Una proposta tesa a scoprire le peculiarità dei territori, sentendosi parte delle comunità che li abitano, enfatizzando le dimensioni spirituale e culturale in centri caratterizzati da profonda devozione, ma anche strettamente legata ad altre modalità di fruizione della vacanza, in parte legate all’outdoor, alle reti escursionistica e cicloturistica, alle escursioni a cavallo e al Trenino Verde, eccellenza unica in Italia. In fondo, le modalità di pellegrinaggio nella storia sono state molteplici, ma ciò che le accomuna è la ricerca del sacro e la domanda di comunione, di condivisione.
I CAMMINI DI SARDEGNA
I dintorni di Iglesias, famosi per la grotta di S. Barbara, scoperta per caso nel 1952 e risalente a 500 mila anni fa, sono conosciuti anche per il Cammino di Santa Barbara, inserito nel brand regionale “Cammini di Sardegna”, un percorso simbolo di sostenibilità e trasversalità che si snoda per circa 400 chilometri attraverso luoghi di culto, siti minerari dismessi, antiche strade, mulattiere e ferrovie usate in passato per il trasporto dei metalli. Questo cammino, assunto a modello dal MIBACT nel 2016 attraverso l'Atlante dei Cammini d'Italia, è percorso da migliaia di pellegrini-escursionisti su un itinerario di oltre 400 chilometri che coinvolgono quasi 30 Comuni uniti sotto un'unica governance, rappresentata dalla Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Di grande rilievo anche il cammino di San Giorgio Vescovo, che ripercorre gli itinerari di evangelizzazione dell’omonimo personaggio storico, vissuto intorno all'anno Mille, lungo un percorso di circa 500 km che parte da Cagliari, luogo natale di Giorgio, arriva sino ad Orgosolo e Oliena, attraversando le aree geografiche del Parteolla, della Trexenta, del Sarcidano, dell'Ogliastra e della Barbagia orientale, ma anche la parte orientale della Sardegna meridionale.
Il cammino Santu Jacu tocca quasi tutti i comuni in cui esistono chiese o rovine il cui patrono è San Giacomo Maggiore (Santu Jacu in sardo), ma include anche siti preistorici e archeologici, bellezze naturali, foreste e parchi naturali, aree vulcaniche e minerarie, le città più importanti e i caratteristici borghi sperduti nel cuore della Sardegna, unendo in un percorso unico mari e monti, città e campagne.
Seguono il cammino 100 torri, un percorso che si snoda lungo 8 vie e tappe da percorrere in senso antiorario praticando tantissime attività, tra cui trekking, hiking e biking, il cammino Sant’Efisio, caratterizzato da un paesaggio unico che unisce cinque comuni - Cagliari, Pula, Villa San Pietro, Capoterra e Sarroch - le loro eccellenze enogastronomiche e rappresenta una componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale sardo, ed altri in via di definizione.
DESTINAZIONI DI PELLEGRINAGGIO
Ai Cammini si affianca una rete di 7 Destinazioni di pellegrinaggio coincidenti con millenarie tradizioni e radicata devozione verso un santo originario di quel luogo.
L’itinerario spirituale parte da Luogosanto, nel cuore della Gallura, meta di pellegrinaggi per la presenza della Porta Santa, aperta ogni sette anni. Fu papa Onorio III nel 1227 a riconoscere alla duecentesca basilica di Nostra Signora di Luogosanto il privilegio di averla. Una basilica eretta in conci di granito, in cui è custodita la statua lignea della Vergine incoronata della Regina della Gallura nel 1954, motivo per il quale dal 2008 Luogosanto è città mariana.