Per chi è una buona forchetta, ma gli sci non vorrebbe sfilarseli neanche a tavola.
Vasta la scelta per accompagnare un’esperienza ricca di adrenalina sulle nevi del Monterosa ad una cucina autentica e sana, anche a duemila metri di quota.
Baite, ristori e rifugi, raggiungibili anche a cena col servizio di trasporto su gatto delle nevi.
Finalmente neve, finalmente Monterosa! Si ritorna nel candore incantevole del più grande massiccio d’Europa, servito da un comprensorio sciistico d’avanguardia che si estende ai piedi di vette mitiche che disegnano i confini tra Italia e Svizzera. Freeride, snowboard, sci ma anche escursioni su pelli di foca o ciaspole per attraversare boschi e laghi alpini, creano uno scenario unico. Quello del Monterosa è animato da gente accomunata dall’amore assoluto per la neve fresca, per l’aria rarefatta, per le sagome imbiancate dei ghiacciai: in una parola, amore assoluto per la montagna, in tutte le sue espressioni. Sicuramente una delle espressioni più efficaci della cultura di un luogo è la sua cucina e, qui, sia sul versante valdostano che su quello piemontese, la scelta di piatti tipici, oltre che di vini, salumi e formaggi, è davvero invidiabile. No, non è per forza vero che per mangiare bene c’è bisogno di raggiungere il centro più vicino: anche in alta quota, magari proprio a bordopista, al Monterosa sono tantissime le soluzioni pensate per chi, tra una discesa e l’altra, ha voglia di lasciarsi andare a un po’ di coccole per il palato. E anche per chi cerca un’esperienza diversa come la cena in quota, da gustare con un occhio puntato al panorama della valle, o ai milioni di stelle che sovrastano le creste del massiccio del Monte Rosa la scelta non manca. Ecco tre ristoranti aperti tutto l’inverno, raggiungibili sia con gli impianti di risalita che tramite gatto delle nevi, per chi cerca un’esperienza diversa.
Taconet – Rifugio Paradisia, Val d’Ayas Questo ristoro, raggiungibile con la funicolare di Frachey, è situato a quota 2070 m e propone una cucina genuina con ingredienti KM0 in un locale dall’impronta molto giovanile. Le specialità della casa sono sicuramente la tartiflette e la zuppa valdostana, ma anche una vasta scelta di formaggi, salumi e sfiziose tartare. Una curiosità: il rifugio Paradisia è stato set del film “Tutta colpa del paradiso” del 1985, che vedeva Ornella Muti e Francesco Nuti protagonisti. E anche solo guardando la vista a 360° sulla Val d’Ayas dalla terrazza, viene da chiedersi se non sia davvero questo il paradiso. |
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Punta Jolanda, Gressoney-la-Trinité Saliamo decisamente di quota: il rifugio Punta Jolanda, raggiungibile da Gressoney-la-Trinité con l’omonima seggiovia, si trova a ben 2300 m di altitudine e gode, grazie a un’esposizione invidiabile, di tantissime ore di sole ogni giorno per tutto l’inverno. Un ampio menù di cucina valdostana con un tocco transfrontaliero in cui figurano bourguignonne, pierrade, brasserade e raclette, il profumo della legna da ardere, una mini-pista da bob per i più piccoli e, ovviamente, sullo sfondo sua maestà il Monte Rosa |
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Alpen Stop, Pianalunga Valsesia Happiness at 2050 mt! Siamo in uno storico rifugio collocato a quota 2.050 metri, a Pianalunga, nel cuore della Valsesia, sulle piste da sci del comprensorio Monterosa Ski. Il luogo perfetto per un pranzo o per una cena con vista senza pari sull’arco alpino che lo circonda. Comodo da raggiungere, l’Alpen Stop è collocato a soli 150 metri dall’arrivo della cabinovia e accoglie i propri ospiti avvolgendoli immediatamente in una calda atmosfera alpina e coccolandoli con una cucina curata e legata alla tradizione locale. Ottima la polenta con salsiccia e la pizza il cui impasto viene fatto lievitare naturalmente per 72 ore. Fino al 25 marzo, l’Alpen Stop organizza tutti i sabati bellissime cene in quota, con incluso il passaggio andata e ritorno in cabinovia da Alagna. |
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