Obiettivo destagionalizzare. Il Salento sfodera i suoi gioielli alle più importanti fiere internazionali del turismo europee: la ITB e il Salon Mondial dutourisme in programma tra il 7 e il 9 a Berlino e tra il 15 e il 17 marzo a Parigi. E lo fa grazie ai Comuni di Salve e Galatina e ai Comuni di Union3: Arnesano, Carmiano, Copertino, Lequile, Leverano, Monteroni di Lecce, Porto Cesareo e Veglie. I sindacipresenteranno a Berlino e a Parigi il meglio dell’offerta turistica in ben due eventi esclusivi “Italy Salento my love party in Berlin”, l’8 marzo sera a Berlino e Salento monamour à Paris, il 16 marzo nel ristorante Poesia a Parigi. L’obiettivo è destagionalizzare per andare a colpire il cuore dell’Europa, collegata con voli diretti e low cost agli aeroporti di Brindisi e di Bari.
La lingua tedesca è parlata infatti da ben 59 milioni di persone, nel cuore dell’Europa, mentre crescono le presenze e gli arrivi dalla Francia, grazie al voli diretti e klow cost.
“Ringrazio Union3 per aver creduto in questo progetto assieme ai Comuni di Salve e di Galatina” dice Carmen Mancarella, direttore responsabile della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge, (www.mediterraneantouruism.it), da anni ormai organizzatrice degli eventi “Italy Salento my love party in Berlin” e “Salento monamour à Paris”.
Ne hanno parlato in conferenza stampa stamattinal’assessore al turismo del Comune di Salve, Francesco De Giorgi, il sindaco di Galatina, Fabio Vergine, i sindaci di Arnesano, Emanuele Solazzo, di Carmiano, Giovanni Erroi, di Copertino, Sandrina Schito, di Lequile, Vincenzo Carlà, di Leverano, Marcello Rolli, di Monteroni di Lecce, Mariolina Pizzuto, la vicesindaca di Porto Cesareo Anna Peluso e la commissaria del Comune di Veglie, Guendalina Federico, che è anche presidente di Union3.
Hanno ribadito i sindaci: “Il cuore dell’Europa è ricco di viaggiatori curiosi e colti, desiderosi di scoprire la nostra regione. Hanno la cultura del viaggio e soprattutto godono di vacanze scaglionate durante tutto l’anno. Farci conoscere su questi mercati significa dare un contenuto concreto alla parola destagionalizzazione”.
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In campo le eccellenze della ricettività turistica , il camping Torre Castiglione (www.torrecastiglione.it) e la masseria Chicco Rizzo (www.masseriachiccorizzo.it), www.salveturismo.it, www.prolocosalve.itwww.maldivedelsalento.it , www.glialfieri.com , www.lecinquevele.com, www.ristorantelacozza.it Lido 77 Sabina Sammali (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), www.agriturismoamaranto.it , www.giglihotelsalento.itwww.soffiodimaresalento.it , FB Spiaggia Bahia, www.ilcortiledeinonni.it, www.collinetta.it
Ma facciamo insieme un viaggio emozionale, alla scoperta di antichi conventi, castelli, cripte bizantine, oleifici e cantine che esportano vini di Primitivo e Negroamaro, esportati ormai in tutto il mondo.
IL NOSTRO VIAGGIO INIZIA A SALVE, SUL MAR JONIO.
A SALVE SPIAGGE RICOPERTE DI GIGLI SELVATICI
Campagne di terra rossa vista mare, spiagge dorate, tramonti infuocati, borghi ricamati nella pietra. Salve, incantevole località del Salento, sfodera i suoi gioielli alla ITB di BERLINO, la più grande fiera internazionale del turismo europea, presentando un viaggio emozionale alla scoperta di un territorio quanto mai ricco e affascinante, che sta favorendo il turismo lento.
Tra spiagge e dune ricoperte di gigli selvatici: Lido Marini, Torre Pali, Pescoluse e Posto Vecchio, campagne ricoperte da macchia mediterranea, muretti a secco e ulivi con gli splendidi borghi di Salve e Ruggiano c’è veramente l’imbarazzo della scelta per trascorrere una vacanza indimenticabile. E c’è tantissimo divertimento, da condividere con gli abitanti del posto, grazie a SalvEventi, la rassegna di musica, tradizioni e cultura, organizzata dall’Amministrazione comunale.Sono ben 70 infatti gli eventi ESTIVI.
“Dopo il successo che Salve e il suo territorio hanno riscosso a Parigi e alla recente BIT di MILANO, Salve sceglie per la prima volta di partecipare anche alla ITB di Berlino, la più grande fiera internazionale del turismo in Europa” dice l’assessore al turismo, Francesco De Giorgi. “Abbiamo tutte le carte in regola per attrarre turismo tutto l’anno, incentivando le presenze anche nella bassa stagione perché ogni mese dell’anno c’è una buona occasione per vivere una vacanza o anche solo un week end a Salve, Ruggiano e le marine”.
UN PAESAGGIO MOZZAFIATO. Spiagge lunghe e dorate bagnate da un mare limpido e cristallino danno il benvenuto a Salve. Qui sventola la BANDIERA BLU per la qualità dei servizi offerti e la tutela dell’ambiente e la BANDIERA VERDE perché l’Associazione nazionale Medici pediatri ha definito le spiagge di Salve a misura di bambino! Sulle dune si adagiano praterie di gigli selvatici tanto che tutta la zona costiera è stata definita il “Parco dei gigli”. La sabbia dorata confina con la campagna di terra rossa caratterizzata da muretti a secco e ulivi, che, si elevano a terrazza sul mare. Qui e in particolare nella località “Macchie Don Cesare” vi è un’ampia area con ben 91 sepolture a tumulo che testimoniano come l’intera zona fosse abitata sin dai tempi antichissimi. Tra il VI e il III millennio fiorì un ricco e popoloso villaggio. Lo testimoniano le ben 91 tombe a tumulo che sono state scoperte nei primi anni del 2000!
Poco distante dalle spiagge si erge il borgo antico di Salve dominato dalla Chiesa madre. Qui potrete udire il suono dell’organo più antico di Puglia, ancora funzionante. Risale infatti al 1628 e venne costruito da un famoso maestro di Como, l’Olgiati. Tanta ricchezza proviene dall’oro del Salento, l’olio d’oliva. Lo testimonia il frantoio ipogeo che si trova a pochi passi dalla Chiesa Madre. Qui veniva estratto l’olio che un tempo non serviva solo per la cucina, ma soprattutto per illuminare le vie e le piazze delle grandi città europee, Parigi, Londra Mosca.
Poco distante dalla chiesa madre, c’è Palazzo Ramirez, centro di documentazione del territorio, dove si può ammirare il TESORETTO di SALVE, una rara collezione di ben 68 monete antiche che risalgono tra il IV e il III secolo avanti Cristo e che testimoniano quanto fossero intensi gli scambi commerciali sulle sponde del Mediterraneo!
Infine per gli amanti delle tradizioni, ecco poco distante, la Mostra permanente sulla Tessitura salentina, una collezione di telai salentini che partono dal ‘600 e fino al ‘900, tutti perfettamente funzionanti.
Tra le case a corte e le piazze, a Salve, svetta una tipica casa a torre. Sì, una casa costruita a forma di torre e mirabilmente restaurata, che serviva a difendere i suoi abitanti dagli attacchi saraceni.
Poco distante da Salve, da non perdere è una visita alla frazione di Ruggiano, dove si può ammirare il Santuario di Santa Marina. Era tappa obbligata lungo la via dei pellegrinaggi che da Roma portavano fino a Santa Maria di Leuca, dove gli antichi dicevano finisse il mondo! Nel Santuario viene custodita una pregevole statua lignea della Santa che ora è in fase di restauro grazie alla Parrocchia e a tutta la comunità e che ritornerà più bella di prima in occasione della Festa di Santa Marina il 16 e il 17 luglio prossimo.
La facciata in carparo del Santuario, la pietra leccese dura, si accende di rosso al tramonto, regalando uno spettacolo emozionante unico. Per arrivarci si attraversano campagne selvagge punteggiate dalle tipiche costruzioni contadine, le pajare che, simili ai trulli, sono senza cono.
UN TURISMO RESPONSABILE E LENTO. Infine a Salve, Ruggiano, Torre Pali, Pescoluse e Posto Vecchio, sono state attivate ben cinque colonnine per ricaricare le auto elettriche così che spiega l’assessore al turismo, Francesco De Giorgi, ci siamo aperti a un turista responsabile, attento, come noi, alla tutela dell’ambiente.
Oggi l’Amministrazione comunale punta al recupero degli antichi cammini per attrarre non solo turismo balneare. Hanno riscosso, infatti, un grande successo le passeggiate a piedi tra campagne, spiagge e muretti a secco, che, patrocinate dall’Amministrazione comunale, sono state organizzate dalle Associazioni Archès e Legambiente e che sono state rivolte in particolare a viaggiatori attenti, colti e curiosi attratti dal turismo lento, da vivere tutto l’anno.
https://www.youtube.com/watch?v=p2onxfhco-Q
GALATINA
DESTINAZIONE GALATINA, DOVE TUTTO INIZIA
Dice il sindaco, Fabio Vergine:
“Galatina è famosa per diversi motivi. Intanto chi dice Galatina, dice pasticciotto. Infatti è qui che è nato il dolce simbolo del Salento, dove la pastafrolla dura e leggermente salata incontra la morbida e dolcissima crema. Il pasticciotto è armonia dei contrasti ed è nato proprio ad opera della famiglia Ascalone nel ‘700, a Galatina, prima di diffondersi in tutte le pasticcerie del Salento (e anche d’Italia).
Ed è sempre a Galatina, che è nato il fenomeno del tarantismo, che ha ispirato il famoso festival Notte della Taranta. Nell’ultima edizione dell’agosto 2022 anche l’amato cantante francese Stromae è stato chiamato ad interpretare i canti e le danze della tradizione popolare salentina: la pizzica (https://www.facebook.com/100064329176110/videos/388726410079353) .
La pizzica nasce esattamente dal fenomeno del tarantismo, di cui Galatina è la culla. In passato infatti, soprattutto in occasione della Festa dei Santi Pietro e Paolo di Galatina, donne e uomini che secondo la tradizione contadina venivano morsi da un ragno velenoso (chiamato taranta) erano obbligati, per guarire, a danzare senza sosta al ritmo incessante dei tamburelli accompagnati da violini e fisarmonica.Le danze avvenivanodavanti alla chiesa madre e nella cappella di San Paolo, a Galatina, dove si guariva al termine delle danze e si beveva l’acqua benedetta del pozzo. Ancora oggi se si balla la pizzica, ci si libera da tutti i veleni. Ballare per credere.
Spettacolare è poi la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, interamente affrescata. Venne realizzata tra la fine del ‘300 e gli inizi del 400 dalla regina Maria d’Enghiene dal suo sposo, Raimondello del Balzo Orsini, che fecero arrivare a Galatina pittori della scuola giottesca e della scuola tedesca che lavorarono al fianco dei pittori locali. Tutte le pareti sono interamente affrescate e raccontano la vita di Gesù, della Madonna, il martirio di Santa Caterina d’Alessandria… Gli affreschi venivano considerati la Bibbia dei poveri, i quali, non sapendo leggere e scrivere, venivano così a conoscenza dellavita dei Santi e degli episodi più importanti. Ma, tra i volti dei Santi, non mancano le passioni umane, esattamente come una BEAUTIFUL calata nel Medioevo. Si dice che la regina Maria d’Enghien volle prestare il suo volto alla Madonna e fece dipingere l’odiata cognata, Giovanna La Pazza mentre si faceva palpeggiare da tre mori, nella scena del Giudizio universale!
Galatina, infine, ha dato i natali eha ispirato grandi artisti come Pietro Cavoti e Gaetano Martinez, di cui si può ammirare l’opera, LA LAMPADA SENZA LUCE a pochi passi dalla grande Chiesa Madre, mentre le opere del Cavoti sono custodite nel museo”.
Tanta concentrazione di bellezza e di fascino ha spinto l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Fabio Vergine con il vicesindaco e assessore al turismo, Maria Grazia Anselmi a coniare un nuovo claim:
DESTINAZIONE GALATINA, DOVE TUTTO INIZIA.
Conclude il Sindaco:
“Galatinasi indirizza, per sua vocazione, verso tour operator e viaggiatoricolti e curiosi che vogliono scoprire destinazioni, dove vivere esperienze uniche e autentiche, all’insegna dello slow tourisme sentirsiaccolti come veri e propri abitanti del luogo”.
https://www.youtube.com/watch?v=EMbOrxcT7WQ
ARNESANO, FORNI DI PIETRA
E CHIESE BAROCCHE
Dice il sindaco di Arnesano, Emanuele Solazzo:
“Un profumo intenso di pane appena sfornato ci guida ad Arnesano: qui esistono ancora i forni di pietra che sfornano il pane cotto sulla pietra e lievitato con lievito madre. La sera poi le trattorie e le locande vi delizieranno con piatti tipici della tradizione. E potrete scegliere tra ben tre cantine che producono ottimi vini. Nel centro storico spicca la chiesa madre dagli altari barocchi che custodisce la statua del Crocefisso, cui, la prima domenica di luglio è dedicata una grande festa, in ricordo di un miracolo avvenuto nel 1848.
Un gioiellino è la chiesa di San Francesco, detta la chiesa piccola, dove si possono ammirare altari barocchi che sembrano veri e propri ricami. Cammina cammina si arriva poi davanti alla casa dello scienziato Selvaggio Guarini, vissuto nel ‘500, dove si ammira uno stemma con ilTetragrammaton, l’impronunciabile e sacro nome di DIO. Da non perdere il Palazzo marchesale dai saloni interamente affrescati.
Arnesano custodisce anche un interessante sito archeologico nel Rione Riesci dove venne rinvenuto l’Idoletto preistorico con volto di civetta, datato 2.400 a.C. e di cui il Comune custodisce una copia. Tutto l’anno è possibile assistere ai concerti organizzati dall’Associazione Sistema Musica Arnesano fondata dalla grande pianista Beatrice Rana e dalla sorella Ludovica.
Dolci campagne circondano il centro abitato, considerato un grande giardino dall’aria sana, caratteristica da cui deriva il nome del paese, ARNESANO appunto.
https://www.youtube.com/watch?v=y5raqkpnd3c
Andiamo ora a Carmiano.
CARMIANO, L’ARTE DEL GUSTO
Dice il sindaco, GIOVANNI ERROI:
“Carmiano vi prenderà per la gola, grazie alle aziende enogastronomiche: dal pane fatto con lievito madre e con tutti i tipi di farina ai prodotti da forno, pensati per tutti i gusti e anche con farine particolari, dall’olio extravergine di oliva, ai vini alle grappe. Si rifanno alla migliore arte dolciaria le pasticcerie, che sfornano il tipico pasticciotto e realizzano veri e propri capolavori al cioccolato.
E’ in fase di restauro un antico frantoio ipogeo che presto sarà aperto al pubblico.
Nel centro storico ci si ferma sulla Piazza del Tempo, dove si affaccia il piccolo Teatro comunale, dedicato alla cultura e agli eventi. Poco distante si può ammirare la Chiesa dell’Immacolata, il cui altare barocco è stato realizzato dallo stesso autore della Chiesa di Santa Croce a Lecce: Giuseppe Zimbalo. L’8 dicembre di ogni anno tutti i cittadini danno vita a una grande e sentita Festa in onore della Madonna Immacolata.
Immense distese verdi circondano il centro abitato. In campagna è possibile imbattersi nelle tipiche costruzioni rurali del Salento, le Masserie. E’ rimasta intatta la Masseria Li Pampuli, dove si possono ammirare le fortificazioni e il grande cortile. Infine meritano una sosta la Chiesa di campagna della Madonna di Magliano. dove, secondo la leggenda, un pastorello nel ‘700 trovò il quadro della Vergine e la Chiesa della Madonna del Turrisu, dove ogni anno i carmianesi sono soliti trascorrere la Pasquetta, dando vita anche alla tradizionale cuccagna. Carmiano vi aspetta per non lasciarvi più andar via.
https://www.youtube.com/watch?v=Cd12FczIrKQ
COPERTINO LA CITTA’ DEL SANTO CHE VOLAVA
DICE IL SINDACO, SANDRINA SCHITO:
Copertino vi incanterà. Il suo fiore all’occhiello è castello angioino, curato dalla Sovrintendenza. Sulla porta di ingresso, vi è già il suo biglietto da visita: non solo lo stemma gentilizio, ma anche armi e armature per dimostrare la potenza militare e scoraggiare eventuali nemici. Tutto il castello è circondato da un profondo fossato e le sue torri sono a sperone, per reggere meglio agli attacchi da armi da fuoco.
Attraversare le sue ampie sale d’armi significa ascoltare l’energia della pietra e provare l’emozione di ripercorrere gli stessi passi, fatti un tempo da cavalieri e armigeri, indaffarati con piani di difesa e di attacco! Magnifica la cappella gentilizia degli Strafella, interamente affrescata con le tombe dei nobili, rette da cariatidi a forma di sfinge e leoni!
Ma Copertino è famosa al mondo perché ha dato i natali a San Giuseppe, il Santo dei Voli, protettore degli studenti e dell’Aviazione. Il suo corpo riposa a Osimo, ma il suo cuore batte a Copertino. E’ custodito nella chiesetta, che si trova di fronte alla casa dove nacque: una stalla. Tutto parla di Lui: La Chiesa delle Clarisse, nel cuore del centro storico, dove il Santo, spiccò il primo volo, andando in estasi per amore della Madonna e poi ancora il famoso Santuario della Grottella, annesso al convento dove San Giuseppe fece vita monastica. Anche il castello è legato a lui: il papà ne era il custode! Copertino eccelle nella produzione di olio extravergine di oliva, di buon pane e di ortaggi. Un profumo di uva appena pigiata e di mosto pervade tutta la città in settembre, quando si festeggia San Giuseppe (16 e 17) e si portano le uve di Primitivo e Negroamaro, vendemmiate, nelle cantine, che le trasformano in grandi vini apprezzati in tutto il mondo.
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LEQUILE, ANGELI AFFRESCATI
E CHIESE CON FREGI IN ORO
Dice il sindaco Vincenzo Carlà
Lequile vi sorprenderà con i suoi gioielli. Resterete a bocca aperta nell’ammirare gli affreschi che si trovano nel refettorio del Convento dei frati francescani, ancora ben conservati. Campeggia l’Ultima Cena, circondata, sulle pareti laterali da scene sulla vita dei Santi e lo storico incontro tra San Domenico e San Francesco. Ma è la cornice di angioletti lungo le pareti laterali che vi divertirà e vi emozionerà. Gli angioletti, nudi e paffutelli, giocano chi con una zucca, chi con un coniglietto, chi con un animale fantastico, chi con la spada (tanto da ferire un amichetto) e sembrano veramente muoversi. Sembrano vivi e allegri e danno movimento a tutta la sala, rimasta intatta anche con i suoi arredi originari.
Al piano superiore del convento ecco un altro gioiello, l’antica biblioteca dei frati che conserva pregiati libri antichi!
Raggiungiamo poi la chiesa di San Vito, protettore di Lequile. Elegante e maestosa, dagli altari barocchi, ha l’altare principale sormontato da un’Aquila, simbolo di Lequile e molti dei fregi sono dorati!
Una grande scoperta è anche la chiesa madre, ampia e ricca di altari barocchi in foglia oro e tele pregiate.
Il centro storico è poi ricco di palazzi gentilizi di notevole bellezza e pregio.
LEVERANO, LA GRANDE RICCHEZZA
DI OLIO, VINO, ORTAGGI E FIORI
Spiega il sindaco di Leverano, Marcello Rolli
Olio, vino, fiori e ortaggi sono le ricchezze di Leverano, tanto che appaiono scolpiti anche sul frontespizio della chiesa madre. Domina il centro storico la Torre voluta dall’Imperatore Federico II, bella da vedere anche all’interno grazie ai volontari della Pro Loco. Guardava e guarda ancora oggi il mare in tutta la sua maestosa bellezza, accendendosi di rosso al tramonto. Poco distante, ecco il convento dei frati francescani, mentre tutto il centro storico si sviluppa a forma di cerchio, tanto che i giovani amano passeggiare, percorrendone l’anello chiamato lugiru ti lumuru. Vi si affacciano stupendi palazzi eleganti ora dipinti di bianco, ora dipinti di rosso amaranto.
Amranto è anche il colore delle cantine della nostra cittadina, che esportano vini in tutto il mondo.
Vi è anche un birrificio artigianale sempre più apprezzato a livello italiano ed europeo.
Anche i fiori di Leverano sono richiesti in tutto il mondo e, per rendere omaggio al florovivaismo e all’arte decorativa, ogni anno organizziamo un importante evento di livello internazionale: “Leverano in fiore”. Il nostro mercato dei fiori, è considerato tra i primi 13 in Italia.
Leverano vi sorprenderà con tutti i suoi tesori.
https://www.facebook.com/100064329176110/videos/2736698786594172
MONTERONI, CITTA’ UNIVERSITARIA
Spiega il sindaco di Monteroni di Lecce, Mariolina Pizzuto
Monteroni di Lecce ha tantissimi gioielli. Il primo è il palazzo ducale dagli ampi saloni che domina il centro storico. Voluto dalla famiglia Monteroni, venne abitato da illustri casati come quello del vicerè spagnolo Lopez y Royo. Il suo volto è scolpito sul frontepizio del palazzo accanto a una maschera allegorica e alla sirena con due code. Le sue ampie sale sono utilizzate, tutto l’anno per tantissimi eventi culturali. Poco distante ecco la chiesa madre, dagli altari barocchi dove spiccano l’altare del Crocefisso e preziose tele. Monteroni è città universitaria: infatti ospita il grande polo dell’Università del Salento, Ecotekne con aule, dipartimenti e sale convegni. Tantissimi studenti, professori e ricercatori la scelgono per viverci. Del resto, sul finire dell’800, la nostra cittadina venne scelta anche dalla nobiltà leccese come luogo di villeggiatura per la dolcezza delle sue campagne. Vennero costruite le famose ville nella valle della Cupa, dall’architettura sofisticata. Erano e sono ancora oggi circondate da stupendi giardini all’italiana. Geniali e creativi sono i nostri imprenditori che offrono prodotti di eccellenza in tutti i campi: vini, oli extravergine di oliva, succhi di melagrane e persino il capocollo ubriaco. Da visitare la botteghe di cartapesta e di gioielli creativi. I ciclisti di tutto il mondo conoscono Monteroni per via del maestro Carlo Carlà che, con il suo ingegno ha aiutato i campioni a vincere gare internazionali. La bellezza del nostro paese non sta solo nei suoi monumenti, ma anche nella creatività dei suoi abitanti. Vi aspettiamo tutti a Monteroni.
https://www.youtube.com/watch?v=2uNkqYMx_CM&t=49s
PORTO CESAREO, TRAMONTI INFUOCATI
E LA VIA DELLE PESCHERIE
Dice il vicesindaco Anna Peluso
Tutti i centri dell’Unione Union 3 sono vicinissimi a Porto Cesareo che, con le sue meravigliose spiagge dalla sabbia bianca e i fondali bassi è gettonatissima ed è particolarmente adatta ai bambini.
A Porto Cesareo centro si possono ammirare spettacolari tramonti.
A poche centinaia di metri dal lungomare ecco, l’isola dei conigli, chiamata così perché durante la Seconda Guerra mondiale venne ripopolata con conigli. A volte l’isola è raggiungibile persino a piedi.
Nel centro, ecco la colorata via delle pescherie, vere e proprie boutique del pesce, che d’estate si trasformano anche in ristoranti.
Porto Cesareo è famosa per l’Area Marina Protetta e il Parco regionale terrestre che si estendono fino al territorio della confinante Nardò. Il Centro di educazione ambientale, con sede nella Torre di Torre Lapillo, organizza escursioni guidate.
L’azzurro del mare ha ispirato una famosa canzone italiana di Battisti e Mogol: Acqua Azzurra, Acqua Chiara.
I fondali del mare nascondono siti archeologici: al largo di Torre Chianca si possono ammirare a occhio nudo, ancora adagiate sulla sabbia, 4 colonne romane e lì venne trovata la statuina del Dio Thot, il dio egizio della sapienza e della morte, la cui copia può essere ammirata nella Torre di Torre Chianca. L’obiettivo è di arricchire sempre di più l’offerta turistica puntando anche sul turismo culturale.
AREA MARINA PROTETTA PORTO CESAREO
https://www.youtube.com/watch?v=ZlRI5Z_PZHM
TARTARUGA CARETTA CARETTA
https://www.youtube.com/watch?v=ZYLTaQAjDzw
PORTO CESAREO
VERDE AZZURRO
VEGLIE, IL CONVENTO DELLA FAVANA
Dice il commissario, Guendalina Federico:
A Veglie il complesso monastico della Madonna della Favana è uno scrigno che custodisce incredibili tesori. A partire dalla chiesa del convento dalle volte interamente affrescate! Si entra poi nel chiostro e nel grande refettorio dei frati francescani, che facevano sì una vita durissima di lavoro e preghiera, ma amavano anche circondarsi di opere d’arte. Così ecco il grande affresco dell’Ultima Cena con una descrizione dettagliata dei prodotti tipici salentini. Viene considerato il primo manifesto della tavola a chilometro zero: le fave (da cui il nome Madonna della Favana) i carciofi, il pane ben lievitato e persino un agnellino arrosto, che sembra vivo!
Poi si scende nella cripta. Si starebbe ore a contemplare la Madonna dolcissima dagli occhi a mandorla, affrescata nel gesto di allattare il suo Bambino. Regale sì per i suoi pregiati vestiti e la corona dorata, ma molto umanizzata.
Tappa poi nella piccola chiesa Madonna della Pietà per ammirare gli affreschi che raccontano la Via Crucis e, a pochi metri di distanza, eccoci in un frantoio ipogeo dalle macine di pietra, ben conservato e aperto al pubblico. I frantoi ipogei devono considerarsi i pozzi petroliferi del Salento, perchè si “estraeva” l’olio che serviva per illuminare le piazze e le vie delle principali capitali europee e sostenere la rivoluzione industriale inglese. E’ grazie all’olio, l’oro giallo, se Salento è così ricco d’arte.
Misteriosi conventi tutti affrescati, cripte bizantine, torri e castelli, il Salento ha tutte le carte in regola per affascinare viaggiatori attenti e curiosi in tutti i mesi dell’anno.