NARI RACCONTA IL SUCCESSO DI ACETONE… ED IL FUTURO DEI  DJ 

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A gennaio 2022 è uscita “Lovers”, la prima release di Maurizio Nari da tempo semplicemente Nari in studio ed in console), sulla sua label Acetone. Da allora, la label che Nari ha creato con Jens Lissat e che coordina con Steve Tosi di strada ne ha fatta un bel po’. Velocemente. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Nari, sul presente sul futuro dei DJ, della musica da ballo… e non solo.

Ci racconti una tua release su Acetone a cui sei particolarmente legato? 

Direi “Lovers”, la prima release sulla mia label, ispirato a certe sonorità anni ’90. Sono subito arrivato al n.2 della Funky House Top 100 di Beatport, mica male, no? 

Che ci racconti su Acetone? Il progetto è senz’altro in crescita a livello internazionale… 

Acetone è sicuramente una label ancora giovane. Ha appena due anni e mezzo di vita. L’esperienza e la solidità si acquisiscono solo col tempo. Al momento però stiamo facendo bene. Stiamo preparando tante cose, abbiamo tastato il terreno alla Miami Music Week. Vogliamo cercare di capire dove e come poter realizzare qualche altro party, come abbiamo fatto  nel 2023 ad Amsterdam. E’ ancora presto per dirlo, ma si stanno concretizzando belle opportunità, proprio per l’Amsterdam Dance Event. 

Come vedi la scena del clubbing italiano? 

Vivo in Romagna e purtroppo vedo che il livello musicale di locali ed eventi qui è abbastanza basso. L’80% del mercato è fatto da cene spettacolo, eventi in cui senz’altro funzionano sonorità facili e musica italiana del passato. In questo senso si è andati più indietro che avanti. Quando suono dalle mie parti, insomma, devo in parte adegurare il mio sound che è soprattutto house.  Nel mondo, però, è vero, ci sono situazioni molto differenti… ad esempio in Spagna, dove infatti avrò presto qualche data. Da quelle parti proporrò un sound tra tech house, afro tech ed afro house, sonorità che mi appartengono. 

Quali saranno le tendenze musicali dell’estate 2024?  

Di idee nuove mi sembra di sentirne poche. Ci stiamo legando al passato facendo cover o utilizzando sample del passato. In questo momento l’onda mi sembra questa, ad esempio quella della italo disco anni ’80, soprattutto in Italia. Nel mondo invece vedo un grande successo di tech house ed afro house. Negli USA e in tutta l’America, prima di tutto.

Come vedi la figura del DJ in questo periodo?

In questo periodo il DJ è una figura fondamentale. Mai come oggi lo si utilizza ovunque: nei bagni, in spiaggia, nei bar, nelle piscine. Tutte queste console sminuiscono un po’ il ruolo di questa figura, perché mentre negli anni 90 e fino ai primi anni 2000, il DJ era parte solo e soltanto della pura discoteca. Forse si dovrebbero distinguere i diversi ruoli. Ma si fa fatica, perché non siamo una categoria unita, né protetta. I cachet, poi, sono molto diversi tra loro. Senz’altro un po’ di salvaguardia della professione servirebbe… anche perché ormai tutti fanno i DJ. Le starlette, gli ex calciatori, dagli ex cantanti, etc. Ecco perché la brutte figure di questo o quel personaggio non si contano. Anni fa non succedeva, perché, semplicemente, dovevi avere delle competenze. Oggi non sembrano più essere richieste. 

Perché hai iniziato a fare il dj e perché ancora oggi continui?

Ho messo piede per la prima volta in discoteca a 14 anni. Il mio sogno in breve diventò quello di fare il DJ.  A 16 anni, già lavoravo in un locale in pianta stabile, era una discoteca al mare che conteneva  150 persone. Lavoravo tutte le sere, quindi dai 16 anni in avanti ho sempre lavorato. Oggi, sono sincero, lavoro di meno, scelgo solo le opportunità di lavoro che mi interessano. Prediligo locali dove ancora si balla, invece di ascoltare solo musica oppure mangiare. 

Cos’è per la musica per te in questo momento della tua vita?

La musica è il mio mestiere, la mia professione. Ho sempre fatto questo e quindi continuo a farlo in una maniera differente. È un po’ come il calciatore che a fine carriera si mette a fare, o il dirigente sportivo o l’allenatore. Ecco perché mi dedico prima di tutto alla mia label, Acetone e di serate ne faccio un po’ meno. Acetone è davvero in un momento eccellente. Siamo all’inizio di maggio e abbiamo già un calendario delle uscite fino a metà settembre. Credo davvero in questo progetto ed i risultati mi stanno dando ragione. 



ACETONE Beatport

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