LEVANTE: ESCE IL 19 NOVEMBRE IL NUOVO LIBRO "OPERA QUOTIDIANA" DUE ANNI DI POESIE, DIPINTI E PENSIERI. RACCOLTI IN UN DIARIO INTIMO E ARTIGIANALE

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Una reazione poetica al peggio della cronaca a cui i giornali ci hanno abituato in questi anni, con la speranza di regalare bellezza. Così Levante, all’anagrafe Claudia Lagona, in un’intervista all’Adnkronos racconta la sua ‘Opera quotidiana’. Non un semplice romanzo né un album, ma un diario poliedrico che intreccia quasi 90 poesie, 13 quadri, collage e pensieri, frutto di un lungo e paziente lavoro artigianale. Attraverso questo mosaico di parole e immagini, l'artista, icona versatile della musica italiana, ci offre uno sguardo privilegiato sul suo mondo interiore, scandendo il ritmo del proprio cuore e del tempo che scorre – un tempo che, in fondo, riflette l'esperienza universale. “L'idea di 'Opera Quotidiana' è nata nel febbraio 2022, da una sensazione particolare", racconta l'artista. "Ero solita comprare i quotidiani e la cronaca di quel periodo, tra il conflitto ucraino-russo e la situazione politica italiana, era davvero pesante, mi spaventava. Eppure, i titoli di giornale, pur riferendosi a eventi drammatici, mi suggerivano qualcosa di diverso, di poetico. Ho iniziato a ritagliarli e collezionarli, usandoli come base per comporre poesie e pensieri”.

Opera Quotidiana si sviluppa così in un viaggio a più livelli. Il libro è suddiviso in sei sezioni che seguono i momenti della giornata – alba, mattina, pomeriggio, tramonto, crepuscolo e notte – ognuno introdotto da un collage. “È stato un lavoro intenso e lungo, forse il più lungo tra i miei progetti, sicuramente più impegnativo della scrittura di un disco. È stato anche un'esperienza coinvolgente, quasi una droga”. Per oltre due anni, Levante ha ritagliato, mescolato e riassemblato parole di cronaca, trasformandole in versi poetici, in un processo di "oblio" necessario per distaccarsi dal peso degli eventi originali e dare spazio a nuove emozioni: amore, sesso, mancanza, famiglia, nascita.

Un'opera che nasce dal buio, ma che aspira a generare bellezza. “Spero sempre di circondarmi di bellezza e di poterla regalare. È una cosa che mi fa stare bene. Sono un'esteta, amo vivere in un modo diverso a quello che purtroppo siamo destinati spesso ad accogliere e incontrare. Questa è la potenza dell'arte e della creatività in sé”. L'artista si apre anche su un periodo difficile segnato dalla depressione post-parto, un'esperienza intensa che l'ha portata a confrontarsi con un corpo e una mente in "totale subbuglio". “Gli ultimi anni sono stati un po' duri. Ho vissuto una depressione molto importante, quindi il gesto quotidiano era il presente, ma spesso sono andata a cercare le emozioni del futuro o quelle del passato. Io purtroppo ho una malattia che si chiama nostalgia, che mi accompagna da tanto tempo, e quindi spesso mi nutro di quel pozzo pieno di ricordi, di sensazioni, di emozioni". E confessa: "Io invece amo andare nel passato, è una cosa che non mi limita a vivere il futuro e il presente. Però appunto, quando il presente si fa duro, il passato inizia a giocare”.

Il post parto, confessa l’arista, “è stato un momento molto intenso. Bisogna fare i conti con un corpo in totale subbuglio, anche dal punto di vista biologico e ormonale. Sei in preda a un assestamento ed è proprio la testa e il corpo che non rispondono come tu vorresti. Dopo il parto ho faticato a trovare un equilibrio, ma fortunatamente ci sono riuscita". E in questa nuova Levante, più adulta, c'è Alma, la figlia di due anni e mezzo, fonte inesauribile di energia, gioia e tenerezza, ma anche di piccole sfide quotidiane. "Una bambina estremamente attiva, acuta, intelligente e simpatica. A volte un piccolo diavoletto che insegna il mondo".

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